Villa Noailles: nella casa delle Avanguardie dove sono nati i film di Man Ray e Luis Buñuel
Sulle colline provenzali, a Hyères, la residenza progettata da Mallet-Stevens compie 100 anni. Oggi è un centro d’arte contemporanea che sostiene giovani artisti, in memoria dell’audace mecenatismo dei visconti de Noaillles
La storia di Villa Noailles, situata sulla collina che domina l’antica e nobile città provenzale di Hyères, è cominciata un secolo fa. In occasione del loro matrimonio, i visconti Charles e Marie-Laure de Noailles ricevono in dono dalla madre dello sposo un terreno dove costruire “una piccola casa, comoda per abitarci“. Charles si affida – si dice dopo aver ricevuto dinieghi da Le Corbusier e altri nomi già famosi – a Robert Mallet-Stevens, allora giovane architetto pressoché sconosciuto. I primi disegni del 1923 sono destinati a trasformarsi in un cantiere che durerà parecchi anni e a trasformare quella piccola casa in una “villa cubista”: duemila metri quadrati su vari livelli, 15 camere, un salone per la lettura e la musica, un salon de coiffure, una piscina interna, una sala per lo squash, una palestra e una sala per la muscolazione, telefono, riscaldamento centrale, elettricità, orologi in ogni ambiente, sale da bagno e hammam. Un vero e proprio manifesto del Movimento Moderno.
La passione per l’arte dei visconti di Noailles
La coppia poteva permettersi scelte di altissimo livello: agli arredi originali (andati perduti) contribuiscono nomi come Jean-Michel Frank, Eillen Gray, Jean Prouvé, Charlotte Perriand.
Lui, Charles de Noailles, era un aristocratico figlio del principe di Poix; lei, nata Bischoffsheim a Parigi, la ricchissima ereditiera di una famiglia di banchieri ebreo-tedeschi per parte di padre, mentre il ramo materno apparteneva a una nobile famiglia aristocratica di origine provenzale. Uno degli avi fu nientemeno che il sulfureo marchese di Sade, e sua nonna, Laure de Sade, personaggio del gran mondo parigino, ispirò a Proust il personaggio di Oriane de Guermantes.
La giovane coppia – Marie Laure classe 1902, Charles 1892 – vivrà gli Anni Venti dividendosi fra Parigi e Hyères: Nella capitale, l’indirizzo di riferimento è place des Etats Unis 11, nell’elegante XVI arrondissement, nel palazzo neo-Trianon lasciato in eredità dal padre di lei (oggi è la sede del Museo Baccarat), con quadri di Mantegna, Rubens, Watteau, Delacroix, Goya appesi alle pareti.
Marie-Laure e Charles sono, per l’epoca, “dandy-aristos” ma anche moderni, innamorati delle nuove tendenze artistiche e a Hyères, al Clos Saint-Bernard (il luogo sarà ribattezzato Villa Noailles solo nel 1973, quando diviene proprietà del Comune) organizzano stravaganti balli futuristi, comprano opere di Picasso, Klee, Braque, Mondrian, Brancusi, invitano e sostengono artisti e letterati come Giacometti, Cocteau, Dalì, Bataille, Gide, Breton, Eluard, Artaud, Poulenc, Lifar, Balanchine, Huxley.
Villa Noailles: la casa delle Avanguardie, da Ray a Buñuel
Charles diventa anche produttore e mecenate cinematografico e alcuni dei titoli entrati nella storia delle Avanguardie sono nati proprio a Hyères. Primo fra tutti, Les mystères du Château de Dé, commissionato a Man Ray nel novembre 1928 e girato nella villa su richiesta del visconte di Noailles che voleva valorizzare il luogo e aveva chiesto agli amici di partecipare come attori. Il film fu proiettato per la prima volta nel giugno 1929 e anche se le scelte stilistiche del fotografo e artista americano non furono esattamente rispondenti alle richieste del committente, questo non impedì alla coppia di mantenere buoni rapporti con Ray, che negli Anni Trenta realizzerà splendidi ritratti fotografici di Marie-Laure utilizzando la tecnica della solarizzazione ideata e perfezionata insieme a Lee Miller.
Charles produrrà anche Le sang d’un poète di Jean Cocteau e L’age d’or di Luis Buñuel (su soggetto di Dalí), un film che scandalizzò il pubblico per le sue immagini iconoclaste e fece rischiare la scomunica da parte del Vaticano al visconte. I Noailles avevano già favorito la diffusione del primo film del regista spagnolo, Un chien Andalou, proiettandolo nella loro sala sonora privata (la prima in Francia), poi facendolo circolare al Vieux Colombier, assieme agli altri film da loro prodotti.
Un mecenatismo controcorrente e impegnato
L’uscita de L’age d’or, nel 1931, è un evento epocale, con estremisti di destra che danno assalto alle sale di proiezione: i Noailles subiscono un ostracismo politico e mondano e Charles deve dare le dimissioni dal Jockey Club (il film resterà censurato in Francia fino al 1981). La coppia ha il sostegno di Aragon, di Tzara, di René Crevel, ma deve defilarsi dalla scena per qualche tempo. Charles negli anni successivi finirà per privilegiare la sua passione per il giardinaggio nell’altra residenza di Grasse, mentre Marie-Laure non rinnegherà mai le sue scelte dando appoggio nel 1936 ai Repubblicani spagnoli, promuovendo giovani artisti e attori, incoraggiando Pierre Clémenti a realizzare i suoi film. Fino a rendersi protagonista nel ’68 di un episodio che riassume, forse meglio di ogni altro, la sua vita libera e stravagante: nel pieno della rivolta studentesca, si farà accompagnare in Rolls-Royce dall’autista sulle barricate degli studenti per solidarizzare e offrir loro – lei vestita in tailleur Chanel e ostentando una preziosa spilla a forma di falce e martello – paté di Fauchon.
Da vent’anni, Villa Noailles è sede di un centro di arte contemporanea che sostiene e promuove giovani artisti nel settore della moda, della fotografia, del design, dell’architettura, dando continuità a una storia cominciata un secolo fa.
Le iniziative per i 100 anni di Villa Noailles
L’occasione per scoprire la villa sarà la 38esima edizione del Festival international de mode, de photographie et d’accessoires, fondato e diretto da Jean-Pierre Blanc e in programma dal 12 al 15 ottobre 2023. Si potrà approfondire la conoscenza di Marie-Laure de Noailles, pittrice, poetessa (i suoi libri verranno ristampati in collaborazione con la Librairie 7L, la casa editrice fondata nel 1999 a Parigi da Karl Lagerfeld), ma anche “dame du Vogue”, icona della moda, amica di Coco Chanel e una delle prime clienti di Schiaparelli. Per l’occasione sarà visitabile fino al 14 gennaio 2024 la mostra Le garde-robe de Marie-Laure de Noailles, il guardaroba delle viscontessa reinterpretato dalle grandi Maison (Chanel, LVHM, Hermès, Galeries Lafayette sono fra i sostenitori dell’iniziativa) e da giovani stilisti.
L’esposizione Man Ray, le beau temps è l’ideale completamento della visita a Villa Noailles. Fino al 19 novembre 2023, in quella che è stata la sede della succursale della Banque de France a Hyères, trasformata in museo alla fine del 2021, sono esposte fotografie e documenti suddivisi in 4 sezioni: Les incontournables con le sue immagini più famose, a partire da Le Violon d’Ingres; La Villa Noailles con molti ritratti dei proprietari che Man Ray cominciò a frequentare dal 1927, di Robert Mallet-Stevens e di altri ospiti; La Galerie des Surrealistes con i ritratti che Man Ray fece agli artisti più famosi del movimento; infine la sezione Le Sud con le immagini scattate in occasione delle vacanze in Costa Azzurra nelle estati del 1936-38, in cui compaiono grandi protagonisti del ‘900, da Pablo Picasso a Paul e Nusch Éluard, Dora Maar, Roland Penrose e altri. L’esposizione è anche occasione per vedere integralmente il film Les Mystères du Château de Dé.
Dario Bragaglia
www.villanoailles.com
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