Gli architetti di Studio OMA riprogettano il Museo Egizio di Torino per i suoi 200 anni
A marzo 2024 iniziano i lavori di trasformazione del nuovo Museo Egizio, con la copertura del cortile e il riallestimento dello Statuario. Tra gli eventi in programma il concerto di Capodanno in piazza con video e installazioni
Entra nella fase esecutiva il progetto di trasformazione architettonica del Museo Egizio, in vista del bicentenario nel 2024: il vincitore, lo studio olandese OMA di Rem Koolhas, si occuperà non solo della copertura del cortile interno, la cosiddetta Piazza Egizia, ma anche del riallestimento della Galleria dei Re. “Il nuovo Egizio sarà trasparente, permeabile e inclusivo” ha dichiarato il suo direttore Christian Greco, elencando le già tante cose fatte in avvicinamento delle celebrazioni, come l’annuncio di una sua possibile futura gratuità. Dopo la messa a bando, i lavori inizieranno nel marzo 2024.
Come sarà il “nuovo” Museo Egizio
Si darà così concretezza a un progetto ambizioso di rifunzionalizzazione della corte e di restituzione alla città di un nuovo spazio pubblico, di allestimento di un giardino egizio nella corte coperta, di una nuova sala immersiva all’interno del Museo, del restauro e del riallestimento del Tempio di Ellesija e della Galleria dei Re, progetti per cui si prevedono 23 milioni di investimenti. “Il progetto architettonico di Oma nasce sulla scorta di nuova visione di Museo, più articolato e multiforme: ente di ricerca, luogo inclusivo, spazio in cui, come recita l’articolo 3.2 della Costituzione italiana, si lavora per abbattere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo armonico della persona. L’idea di coprire la corte nasce quindi dalla volontà di creare una nuova agorà, che sia restituita alla collettività e, al contempo, rendere fruibile gratuitamente il Tempio di Ellesija donato dall’Egitto all’Italia”, continua Greco. “Per il bicentenario abbiamo deciso di riflettere sul ruolo dell’Egizio: è un luogo di conservazione o di distruzione? Cosa gli manca a 200 anni dalla fondazione? È a partire da questi interrogativi che vedrà la luce il nuovo Museo”.
Il progetto dello studio OMA
Il cuore del nuovo Museo Egizio si sposta, dunque, nella corte del palazzo barocco del Collegio dei Nobili, su due livelli, piano terreno e piano ipogeo, coperta da una struttura trasparente in vetro e acciaio. Si tratta di uno spazio aperto gratuitamente, che mette a disposizione circa 975 metri quadrati in più. Un luogo in cui convivranno un giardino egizio, un bookshop nel porticato, che sarà nuovamente aperto verso la corte, una caffetteria, la biglietteria e l’info point del Museo e dell’Accademia delle Scienze. Tre gli ingressi all’Egizio in futuro: non solo da via Accademia delle Scienze, ma anche da via Duse e da Via Maria Vittoria. Mentre la corte coperta diventerà il centro nevralgico da cui il visitatore potrà partire liberamente alla scoperta dei 12mila reperti antichi in esposizione, senza seguire un percorso preordinato e con una bigliettazione diversa per ogni itinerario. Dalla corte si potrà accedere direttamente al Tempio di Ellesija, il più antico tempio rupestre della Nubia, che approdò a Torino nel 1966.
Il riallestimento della Galleria dei Re con le statue dei Faraoni
Sempre dalla corte si accede al piano ipogeo, dove grazie a un progetto all’avanguardia con l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova nascerà una nuova sala immersiva: il visitatore dal centro di Torino verrà trasportato virtualmente nell’antico Egitto. E poi ancora, tra i progetti che prenderanno il via nel 2024 c’è il rinnovamento della Galleria dei Re: lo statuario sarà oggetto di un riallestimento filologico che lo vedrà immerso nella luce naturale; attraverso le finestre che verranno riaperte si potranno intravedere gli elementi dello statuario. “Il team OMA è orgoglioso di essere stato nominato progettista architettonico per la trasformazione del Museo Egizio” ha dichiarato oggi in conferenza stampa OMA Managing Partner – Architect David Gianotten. “La vasta collezione, la ricca storia che incarna e la visione del bicentenario ci ispirano a rafforzare il significato culturale del Museo Egizio attraverso l’architettura. Il Museo Egizio trasformato sarà ancora più connesso con la città e pubblicamente accessibile, integrando l’ambizione del Museo di promuovere l’impegno pubblico”.
La programmazione culturale del Museo Egizio in vista del Bicentenario
Numerosi i progetti che già da quest’anno hanno accompagnato la riflessione sul futuro dell’Egizio, come il ciclo di incontri dal titolo What’s a Museum?, ideato e condotto da Christian Greco insieme ai direttori di musei internazionali: attesi il 9 novembre il direttore del Museo del Prado di Madrid, Miguel Falomir Faus, e il 17 gennaio Taco Dibbits del Rijksmuseum di Amsterdam. Tra le novità imminenti c’è poi la riapertura al pubblico il 21 dicembre del terzo piano del Museo, che non sarà più dedicato alle mostre temporanee, ma ospiterà in maniera permanente la Galleria della Scrittura, 600 metri quadrati dedicati alle lingue e alle scritture dell’antico Egitto, geroglifici, ma non solo. Infine, gli eventi al di fuori del Museo. Il Comune di Torino aprirà il 2024 proprio all’insegna del bicentenario del Museo, con il Concerto di Capodanno che vedrà protagonista l’Egizio. In piazza Castello il 1° gennaio 2024 sarà l’Orchestra Filarmonica di Torino, con un grande concerto e installazioni video ad inaugurare simbolicamente le celebrazioni del bicentenario del Museo Egizio. L’Orchestra Filarmonica di Torino, diretta da Giampaolo Pretto, eseguirà composizioni di Mozart e Verdi. L’evento sarà trasmesso in diretta televisiva su Sky Classica HD.
Claudia Giraud
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