Il mitico Palazzetto dello Sport di Vitellozzi e Nervi a Roma riapre
Sarà ufficialmente inaugurato a gennaio 2024 il rinnovato Palazzetto dello Sport di viale Tiziano, che intanto torna ad accogliere i primi match. L’impianto, tutelato da marzo 2021, fu eretto per la XVII Olimpiade su progetto dell’architetto Annibale Vitellozzi e dell’ingegnere Pier Luigi Nervi
Si guarda spesso alla stagione della cosiddetta “Architettura dell’Ingegneria”, che fiorì in Italia dagli anni Sessanta del secolo scorso grazie alle sperimentazioni e allo slancio innovativo di progettisti e strutturisti come Pier Luigi Nervi, Riccardo Morandi e Sergio Musmeci, con dichiarata nostalgia. Irripetibile è il più ricorrente aggettivo attribuito a quella fase, presa di recente in esame dalla mostra TECHNOSCAPE. L’architettura dell’ingegneria, al MAXXI, all’interno di un’indagine che ha incluso anche l’ascesa dei sistemi hi-tech e l’approdo alle tecnologie digitali oggi imperanti. Tra le testimonianze tangibili di quell’eroica epoca rientra il Palazzetto dello Sport, oggi PalaTiziano, di Roma, da domenica 15 ottobre 2023 di nuovo teatro di incontri sportivi. Oggetto di lavori di ammodernamento e riqualificazione, ancora in via di conclusione, l’impianto venne costruito in occasione delle Olimpiadi ospitate nella Capitale nel secondo Dopoguerra: fu la prima delle quattro opere romane di Nervi per la XVII Olimpiade (che ne fu coprogettista con l’architetto Annibale Vitellozzi) a essere realizzata e inaugurata. Da marzo 2021 è sotto tutela della Soprintendenza speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma, che lo qualifica come “un’opera paradigmatica per i risultati raggiunti dal punto di vista architettonico, strutturale, tecnologico e nel rapporto con il contesto urbano e paesaggistico nonché per la sua rilevanza storica”.
Il Palazzetto dello Sport di Vitellozzi e Nervi riaperto a Roma
L’avvio della nuova stagione sportiva – d’ora in poi è qui che si disputeranno le gare casalinghe della Roma Volley Club, squadra femminile del massimo campionato di pallavolo, e della squadra di pallacanestro della Luiss (nel campionato di serie A2) – arriva dopo cinque anni di chiusura. Una restituzione alla città che è destinata a consolidarsi con la chiusura del cantiere e con l’inaugurazione ufficiale, quest’ultima annunciata per gennaio 2024. Da quel momento in poi, gli attuali 2.500 posti a disposizione diventeranno 3.500 e per l’impianto potrebbero delinearsi prospettive d’uso connesse non esclusivamente con gli eventi a carattere sportivo. Questo, almeno, lo scenario tratteggiato dall’Assessore Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, Alessandro Onorato, che nella sua dichiarazione ha ricordato il lavoro ancora da fare: “uno spazio così bello e così importante per lo sport viene restituito alle romane e romani, che da sempre danno grandi soddisfazioni sportive ma che erano costrette ad andare in altre città e paesi. (…) Ora punteremo sulle altre incompiute che abbiamo, a partire dal Flaminio“. Un riferimento non casuale, poiché nel sempre acceso dibattito sul destino del patrimonio architettonico e ingegneristico del Novecento italiano – e sulle corrette modalità di intervento – lo Stadio Flaminio costituisce “un caso” a sé. Così come lo stadio Artemio Franchi di Firenze, altro edificio nerviano per il quale, in seguito al concorso internazionale di architettura, il futuro continua ad apparire denso di incognite.
Nervi, Roma e lo Stadio Flaminio
Anche per questo, proprio in occasione della riattivazione del PalaTiziano, la Fondazione Pier Luigi Nervi Project ha scelto di esprimersi. “Questo splendido recupero si inserisce con grande continuità nella collaborazione fattiva che la nostra organizzazione assieme alla Sapienza di Roma ha stabilito con l’Unità Operativa Gestione e Sviluppo Impiantistica Sportiva del Dipartimento Grandi Eventi, Sport Turismo e Moda e con la Soprintendenza Speciale di Roma, a partire dalla realizzazione del Piano di Conservazione elaborato per lo Stadio Flaminio con il contributo della Getty Foundation”, ha commentato Marco Nervi, nipote di Pier Luigi e presidente della Fondazione Pier Luigi Nervi Project. Da parte sua arriva quindi l’auspicio di “veder presto realizzato, anche grazie al contributo del nostro Piano di Conservazione, un recupero altrettanto sensibile, rispettoso e ben eseguito dello Stadio Flaminio, altra grande opera olimpica di Pier Luigi Nervi, progettata assieme al figlio Antonio, che deve urgentemente essere recuperata e valorizzata. Il Comune di Roma sa che potrà contare sulla nostra collaborazione”. Un invito che ci auguriamo venga accolto.
Valentina Silvestrini
www.pierluiginervi.org
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