Carlo Ratti è il curatore della Biennale Architettura di Venezia 2025
L’architetto e ingegnere, fondatore dello studio di architettura e innovazione CRA-Carlo Ratti Associati, sarà al timone della 19. Mostra Internazionale di Architettura, che inaugurerà il 10 maggio 2025
Era nell’aria la possibilità che al vertice della Biennale Architettura 2025 potesse esserci un progettista o un curatore di nazionalità italiana. E, alla fine, la conferma è arrivata: sarà Carlo Ratti a curare la 19. Biennale Architettura. La sua nomina è avvenuta su proposta del Presidente uscente Roberto Cicutto, in accordo con Pietrangelo Buttafuoco, che lo succederà per il quadriennio marzo 2024 – 2027. Originario di Torino, dove è nato nel 1971, di formazione architetto e ingegnere, Ratti ha all’attivo un significativo carnet di esperienze internazionali. Non solo nel campo della didattica e della ricerca: come noto, oltre ad aver fondato lo studio di architettura e innovazione CRA-Carlo Ratti Associati (con sedi a Torino, New York City, Londra) con cui ha progettato il Padiglione Italia a Expo Dubai 2020 (attualmente è all’opera sul Padiglione Francia per Expo Osaka 2025), dirige l’MIT Senseable City Lab; è stato inoltre direttore didattico allo Strelka Institute for Media, Architecture and Design di Mosca. Con specifico riguardo per l’ambito curatoriale, Ratti ha operato più volte anche oltre i confini nazionali. È stato curatore del BMW Guggenheim Pavilion di Berlino, curatore del padiglione Future Food District (in occasione di Expo Milano 2015), capo curatore dell’ottava Biennale di Urbanistica/Architettura di Shenzhen (UABB) nel 2019, co-curatore della seconda Biennale di Design di Porto nel 2021 e, più di recente, Mediatore Creativo responsabile della Visione Urbana della Biennale Nomade Europea Manifesta 14 a Pristina nel 2022.
Carlo Ratti curatore della Biennale Architettura 2025
Chissà se queste pregresse esperienze, anche legate ai cosiddetti “grandi eventi”, saranno sufficienti per arginare i commenti di quanti, specie negli ultimi anni, hanno ritenuto poco brillanti le soluzioni dei “progettisti puri” ai quali è stato affidato questo stesso incarico. In un’unica espressione sintetica: ottimi architetti, non altrettanto eccellenti curatori. Per provare a ragionare sul futuro impegno di Ratti a disposizione, per ora, c’è solo l’immancabile commento al quale i neo-curatori affidano i propri pensieri della prima ora. Ma, forse, tra queste righe si possono già intravedere e cogliere i segnali della linea curatoriale che il progettista dovrà sviluppare, verosimilmente oggetto di presentazione solo nei prossimi mesi. “A noi architetti piace pensare di essere ‘smart’”, ha indicato Ratti, “ma la vera intelligenza è ovunque: dall’ingegno disincarnato dell’evoluzione naturale, alla crescente potenza di calcolo dei nostri computer, fino a una diffusa saggezza collettiva. Per affrontare un mondo in fiamme, l’architettura deve riuscire a sfruttare tutta l’intelligenza che ci circonda. Sono profondamente onorato di avere l’opportunità di curare la Biennale Architettura 2025”.
Verso la Biennale Architettura 2025
Carlo Ratti raccoglie il testimone da Lesley Lokko, la cui The Laboratory of the Future è stata la seconda Biennale Architettura più vista di sempre: conclusa a fine novembre 2023, ha fatto registrare 285mila biglietti venduti nel semestre di apertura al pubblico, da sommare alle 14.150 presenze della pre-apertura. Dopo il focus sull’Africa e sulla sua diaspora, sulla decolonizzazione e decarbonizzazione, l’attenzione si sposta ora sull’asse tematico che Ratti vorrà indagare nel corso della 19. Mostra Internazionale di Architettura, in programma dal 10 maggio al 23 novembre 2025. Dopo Paolo Portoghesi, che diresse la 1. e 2. Mostra Internazionale di Architettura, Aldo Rossi, che fu al timone di Progetto Venezia (al secolo la 3. Mostra Internazionale di Architettura) e dell’edizione successiva, Francesco Dal Co, direttore della prima edizione degli anni Novanta, e Massimiliano Fuksas, al quale venne assegnata 7. Mostra Internazionale di Architettura nel 2000, dal titolo Less Aesthetics, More Ethics, Carlo Ratti è il quinto direttore italiano della kermesse. Fin qui, per l’Italia sono stati selezionati solo uomini.
Valentina Silvestrini
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