Giubileo 2025: Roma gioca il tutto per tutto. Analisi dei cantieri
Da secoli il Giubileo è l’evento per eccellenza di trasformazione urbana di Roma. In vista del prossimo, cosa sta accadendo in città? In questa prima ricognizione, con l’assessora comunale Ornella Segnalini puntiamo i riflettori sulle grandi opere in capo a Roma Capitale
È 189 il numero da tenere a mente in vista del Giubileo 2025. Per ospitare il grande evento spirituale, Roma non gareggia in sfide internazionali: non deve temere gli esiti di alcuna competizione, eccetto quella con sé stessa e con i propri meccanismi di trasformazione. Fin dalla sua istituzione – nel 1300, su iniziativa di Bonifacio VIII –, l’Anno Santo ha condotto in città (e in Vaticano) milioni di pellegrini da ogni angolo del globo: persone che, ieri come oggi, necessitano di essere accolte e ospitate in spazi adeguati, sicuri, efficienti. Nell’edizione alle porte, dal loro arrivo si attende un’ondata di speranza, concetto che andrebbe esteso oltre la dimensione strettamente religiosa. “Dobbiamo tenere accesa la fiaccola della speranza che ci è stata donata, e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante. Il prossimo Giubileo potrà favorire molto la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia, come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza. Per questo ho scelto il motto Pellegrini di speranza”, scriveva Papa Francesco a Monsignor Fisichella, affidandogli la responsabilità dell’organizzazione delle celebrazioni. Era il febbraio 2022, giusto qualche giorno prima dello scoppio della guerra Russia-Ucraina.
Roma verso il Giubileo 2025
Da sempre il Giubileo agisce da attivatore di processi destinati a modificare nel lungo periodo l’assetto urbano cittadino. Dal piano connesso al Dpcm 8 giugno 2023 (successivo a quello del dicembre 2022) derivano sia opere concepite per “potenziare e i luoghi giubilari e dei grandi eventi”, che investimenti destinati alle aree centrali e periferiche. Per le 189 opere principali il finanziamento generale è pari a 3,4 miliardi di euro; di questi oltre 1,3 miliardi derivano dai fondi Giubileo 2025. Cinque gli ambiti oggetto del programma: Riqualificazione e valorizzazione; Accessibilità e mobilità; Accoglienza e partecipazione; Ambiente e territorio (dedicato alla riqualificazione e attivazione di interventi di cura del territorio, incluse le vie d’acqua e le arterie verdi della città), e Caput Mundi, che fa riferimento alle azioni per la riqualificazione e il restauro del patrimonio culturale e urbano e dei siti romani di alto valore storico-architettonico. Di fronte a questo articolato scenario, gli enti e i soggetti attuatori dei singoli interventi non possono che essere numerosi: sono infatti coinvolti Roma Capitale, Anas S.p.A., Società Giubileo 2025 (istituita ad hoc), Grandi Stazioni, RFI, Agenzia del Demanio, SSABAP Roma, ATAC, Roma Servizi per la Mobilità, Regione Lazio, Zetema, Parco Regionale dell’Appia Antica, Diocesi di Roma, ACEA ATO 2. Il commissario straordinario per il Giubileo 2025 è il sindaco Roberto Gualtieri.
Parla l’assessora ai Lavori pubblici di Roma Capitale Ornella Segnalini
In questo primo approfondimento sul Giubileo 2025, prendiamo in esame alcune delle opere direttamente seguite dall’assessorato ai Lavori pubblici e Infrastrutture di Roma Capitale, che coordina lavori per circa 400 mln. Una pluralità di progetti che va dalla riqualificazione di pavimentazioni storiche e di strade “simbolo” del centro storico (tra cui via Giulia, la zona di Borgo Pio, Portico d’Ottavia, via della Lungara) alla manutenzione straordinaria di circa 10 km di Lungotevere (in entrambi i sensi di marcia) e di 8 ponti (da ponte Palatino a Ponte Risorgimento), oltre ai relativi marciapiedi. “I romani in questi ultimi due anni hanno visto sorgere parecchi cantieri stradali”, racconta l’assessora ai Lavori pubblici di Roma Capitale Ornella Segnalini ad Artribune. “Con il Sindaco Gualtieri abbiamo scelto la modalità di lavori notturni: ci costano di più in termini economici, ma ci consentono di accelerare i tempi, grazie all’assenza di interferenze con la vita cittadina, e soprattutto le persone quasi non se ne accorgono. Tornano a casa la sera e al mattino trovano la strada riqualificata”, spiega. In capo a questo assessorato rientrano poi interventi tra i più attesi dell’intera operazione giubilare. Partiti il 22 agosto 2023, i lavori da 71 milioni di euro che interessano la zona di piazza Pia e via della Conciliazione sono finalizzati alla realizzazione di un nuovo sottovia (130 metri per 9,5 di larghezza): si connetterà con l’esistente sottovia in Sassia, a sua volta “eredità” del Giubileo 2000. La volontà è ripristinare uno storico asse pedonale, in parte compromesso nel corso del Novecento dal traffico automobilistico, ma si intende anche ricomporre la continuità della piazza centrale con i bastioni del Castello e il rapporto con il Tevere e il suo patrimonio naturalistico. Un interramento significativo, dunque, quello concepito per piazza Pia, specie se si pensa che si attestano su 3mila/ora i veicoli in transito. Traguardo temporale per il completamente dei lavori: 8 dicembre 2024.
Il ponte dell’Industria, dall’incendio all’auspicata seconda vita
Stessa data di ultimazione anche per il cantiere del ponte dell’Industria, arteria di connessione tra via del Porto Fluviale a via Antonio Pacinotti (e quindi tra i quartieri Ostiense e Portuense) datata 1862. Chiuso dal 2021 a causa di un incendio e successivamente riaperto in via provvisoria, attraverso un finanziamento di circa 18 milioni del Giubileo 2025 il ponte dovrebbe essere recuperato (così da evitarne la chiusura definitiva, prevista nel 2026). Dovrebbe essere restituito alla collettività con un rinnovato aspetto: la piattaforma stradale passerebbe a 7,5 metri di larghezza (rispetto agli attuali 5) e sarebbe dotato di due passerelle, una pedonale e l’altra ciclabile. Obiettivo 2025 e 24 milioni di euro di finanziamento, invece, per il complesso intervento sull’A1, all’altezza di Tor Vergata: qui, tra i vari lavori, è stata annunciata la definizione di una nuova viabilità di svincolo sull’autostrada, la rimozione di due cavalcavia obsoleti e la costruzione di un nuovo ponte.
Non solo Termini: il restyling di piazza della Repubblica e delle aree adiacenti
“Dopo la pubblicazione del secondo Dpcm, a giugno 2023, abbiamo iniziato con le opere giubilari, un vero miracolo visti i tempi così stretti: subito con le strade, poi i lavori di maggiore impatto come piazza Pia, ponte dell’Industria e piazza della Repubblica”, prosegue l’assessora Segnalini, anticipando alcuni dei passaggi imminenti. “A breve inizieremo piazza San Giovanni in Laterano, per essere pronti per l’apertura della Porta Santa; proprio in queste notti abbiamo terminato le lavorazioni sulla strada. Coordiniamo i nostri lavori per evitare il più possibile disagi”. Inserita nella lista degli interventi “essenziali e indifferibile del Giubileo 2025”, la riqualificazione urbana del quadrante formato da piazza dei Cinquecento, piazza della Repubblica e dalle aree adiacenti segue iter distinti: per la riqualificazione del piazzale antistante alla Stazione Termini nel 2021 è stato indetto il concorso vinto dal raggruppamento TVK SARL, IT’S s.r.l., ARTELIA Italia S.p.A., NET Engineering S.p.A., Michela Rustici, Latitude Platform for Urban Research and Design. Roma Capitale non segue quest’opera, ma coordina il vasto progetto messo a punto per la zona limitrofa e per piazza della Repubblica. Da un investimento di 12 miliardi si attende la piena riqualificazione di questo strategico spazio pubblico, cerniera cruciale tra l’hub ferroviario di accesso alla città e il suo centro storico e monumentale. Tra le novità del futuro assetto rientrano l’ampliamento dell’area pedonale, che da piazza della Repubblica prosegue su via Luigi Einaudi e su via Enrico De Nicola, con l’obiettivo di realizzare un boulevard con affaccio sui giardini delle Terme di Diocleziano, e la riqualificazione del verde nei Giardini di Dogali (lato Palazzo Massimo). Pur nella loro eterogeneità, questi lavori sono unificati da una visione dello spazio pubblico capitolino: il tentativo è favorire la riappropriazione di porzioni di suolo nel tempo progressivamente attribuite al traffico veicolare, con un’attenzione specifica verso le tematiche ambientali.
One Works in campo per il “futuro sostenibile” di piazza San Giovanni in Laterano
“Naturalmente, e si vede, la città è in fermento e le ricadute ci sono, anche se stiamo dietro ai lavori e apportiamo correttivi dove e quando serve”, precisa Segnalini, che sollecitata sui benefici nel lungo periodo disegna una serie di immagini della Roma di domani: “Avere una piazza pedonale che congiunge Castel Sant’Angelo a San Pietro, senza il traffico di milioni di auto; rendere accessibile ponte dell’Industria ai bus, scongiurando la chiusura definitiva nel ’26; trasformare due piazze – Repubblica e San Giovanni – in spazi urbani a disposizione delle persone. Questi sono dati di fatto”. Una manciata di giorni ci separano dalla piena operatività del cantiere di San Giovanni, destinato a essere ricordato come una delle opere simbolo del Giubileo 2025. Finanziata con 15 milioni e affidata al “colosso della progettazione” One Works, questa riqualificazione pone l’accento sulla sostenibilità, in un’ottica di sostanziale mantenimento della storica polifunzionalità di questo luogo chiave della vita comunitaria romana e di rafforzamento dei sui caratteri distintivi, in primis le inconfondibili pavimentazioni cosmatesche interne. Nella futura piazza verranno adottate strategie per il contenimento delle isole di calore e per la permeabilità del suolo, a cominciare dall’installazione di fontane a raso, sinonimo di pavimentazioni refrigeranti. “Ma vorrei sottolineare” – conclude Segnalini – “che i romani già stanno godendo dei benefici di questo programma di trasformazione. Le strade risanate sono più sicure e questo obiettivo da qui a fine mandato riguarderà tutte le arterie di Roma. Lo stesso vale per i marciapiedi e per i ponti e le gallerie che stiamo manutenendo. Lavori che non venivano fatti da decine di anni. Questi sono benefici che già adesso possiamo notare che puntano a rendere Roma più vivibile e più bella, anche dopo il Giubileo”.
Valentina Silvestrini
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