Quartiere Rozzol Melara di Trieste, ecco dove è girato il videoclip ‘Tuta Gold’ di Mahmood
Un milione di visualizzazioni al giorno per il video del singolo disco d'oro presentato a Sanremo. Che ci porta in un'ambientazione triestina brutalista di grande impatto e da sempre molto amata dai registi
Un quadrilatero brut, con corridoi e piazzole, terrazze e torrette. E in mezzo, un gruppo di ragazzi che danzano intorno a Mahmood, tutti presi in una coreografia già virale: gli ingredienti per funzionare, e bene, ci sono. Il videoclip ufficiale di Tuta Gold – singolo disco d’oro presentato a Sanremo dal cantautore milanese trentunenne e inserito nell’album Nei letti degli altri – ha superato in nemmeno una settimana gli 11 milioni di visualizzazioni e miete qualcosa di simile a un milione di nuove stream al giorno (solo su YouTube). Ma dove è ambientato il video diretto da Attilio Cusani, fedelissimo del cantante? A quattro chilometri dal centro di Trieste, a Rozzol Melara, un quartiere popolare progettato da un folto gruppo di architetti e ingegneri triestini coordinati da Carlo Celli dello studio Celli Tognon (sulle orme di Le Corbusier) e costruito tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta.
Dove si trova Rozzol Melara, ambientazione del video di Mahmood, Tuta Gold
In posizione panoramica verso il golfo triestino, proprio in cima a una valle che domina la città e l’Adriatico, l’enorme complesso residenziale di Rozzol Melara è difficile da non notare. Il progetto da quasi 90mila metri quadri, che nasce come area urbana semi-indipendente con negozi e scuole per 2500 persone, è costituito da due corpi a L, uno di altezza doppia rispetto all’altro, collegati da un sistema di passaggi coperti che formano una croce nel cortile centrale. Quello che si intravede nel video è proprio questo gomitolo di percorsi, pensato per connettere i residenti tra loro in un’ottica di sostenibilità sociale.
Le facciate del comprensorio Ater sono tutte in cemento armato (da cui il soprannome “Alcatraz”, dato dai triestini), scandite da piloni verticali che scendono fino al pianterreno e creano dei grandi porticati. Ne risulta una grande struttura a scatola, che rispecchia anche la coreografia firmata da Carlos Diaz Gandia e che rimanda alla vita – varia e allo stesso tempo chiusa e autosufficiente – “del quartiere”, a cui il cantante fa più volte riferimento nel brano. Mahmood non è nuovo ad ambientazioni sorprendenti e azzeccatissime (oltre ad accostamenti imprevedibili, come per le vacche frisone che compaiono verso fine video): è il caso della scelta del Museo Egizio di Torino per Dorado. Eppure, per questa volta, un aiutino è arrivato anche da altre clip e serie che hanno fatto di Melara la propria scenografia: da Dea Musica di Piero Pelù alla celebre Sere nere di Tiziano Ferro, fino a toccare la fiction di Lino Guanciale La Porta Rossa, la suggestione di questo quartiere ha lasciato un forte segno nel piccolo schermo e nelle stream degli italiani.
Giulia Giaume
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