Montalto delle Marche: il borgo che si sta trasformando con la cultura
Borgo d’infanzia di Papa Sisto V, Montalto delle Marche è al centro di una massiccia azione di recupero e valorizzazione. In occasione del prossimo “Art Lab. Territori, Cultura, Innovazione”, in programma proprio nella cittadina in provincia di Ascoli Piceno, abbiamo visitato il borgo e intervistato il sindaco
Coniugare i vantaggi di un ecosistema metropolitano con la qualità della vita e il benessere che è propria dei borghi. È questa la sfida lanciata da Montalto delle Marche, piccolo borgo in provincia di Ascoli Piceno che nell’ultimo anno ha dato il via a un ambizioso progetto di recupero e di valorizzazione urbana, economica e sociale.
Comune di circa duemila abitanti situato nella fascia collinare che va dalla costa adriatica alla catena dei monti Sibillini, la cittadina (da sempre legata al nome di Sisto V, il “papa tosto” che con i suoi interventi urbanistici stravolse il volto di Roma) è stata selezionata come borgo pilota della Regione Marche, nell’ambito dell’investimento “Attrattività dei Borghi” del MIC – linea di azione A del PNRR: un’occasione unica, che entro il 2026 promette di portare nell’area una radicale trasformazione. Il tutto all’insegna della cultura, elemento conduttore dell’intera iniziativa.
Il progetto “Metroborgo MontaltoLab”
L’ambizione e gli aspetti tematici alla base del progetto vincitore sono espressi sin dal titolo: Metroborgo MontaltoLab. Presidato di Civiltà Future, una definizione che racchiude al suo interno la volontà di rimanere ancorati alle radici e alle peculiarità del passato locale (il termine “presidato” rappresenta un ampio territorio di cui Montalto era a capo al tempo del papa Peretti), traghettando tuttavia il borgo verso una dimensione per certi versi pionieristica e capace di rispondere alle richieste del domani. “Metroborgo intende essere un laboratorio in cui sperimentare insieme nuove strategie e modalità per rigenerare i borghi che rappresentano il 70% dei Comuni italiani e quasi 1/5 della popolazione del Paese”, dichiarano i responsabili del progetto, testimoniando la volontà di rendere il disegno di trasformazione un esempio replicabile anche su scala extra-territoriale. E non è un caso che ArtLab. Territori, Cultura, Innovazione (il più importante appuntamento indipendente italiano dedicato all’innovazione delle politiche, dei programmi e delle pratiche culturali) abbia scelto proprio Montalto delle Marche come sede ospite dei prossimi incontri – che si terranno in città l’11 e 12 aprile, convogliando nel borgo operatori pubblici e privati, istituzionali e indipendenti, per condividere analisi ed esperienze su come arte e cultura contribuiscano alla crescita sociale ed economica del nostro territorio.
Metroborgo MontaltoLab. I nove cantieri
Elementi centripeti di Metroborgo MontaltoLab sono i nove cantieri progettuali, che mirano a convertire altrettanti edifici storici, ormai in disuso e pesantemente compromessi dal sisma del 2016, in strutture catalizzatrici di nuove energie, connessioni, attività innovative e servizi d’eccellenza. Palazzo Paradisi, Palazzo Verdi, Palazzo Sacconi, il Palazzo Comunale, il Monastero di S. Chiara, la Chiesa di S. Agostino, la Torre Civica, le Ex Cantine e Borgostory (quest’ultimo cantiere di intervento sarà diffuso nel centro storico): sono questi i luoghi scelti per essere ripristinati nel loro splendore e all’interno dei quali saranno attivate funzioni su vari ambiti, tra cultura, teatro, ospitalità, archivi storici, ricerca e formazione, installazioni urbane, tutela e valorizzazione delle tradizioni e dell’enogastronomia del territorio, per diventare cuori pulsanti del nuovo ecosistema del “Metroborgo”. Il patrimonio storico, degradato e sottoutilizzato della città, diventa così il punto di partenza per una serie di azione rivolte al futuro, in grado di generare nuove soluzioni per rompere l’isolamento e la marginalità che spesso colpiscono i borghi del nostro Paese.
Montalto delle Marche. Intervista al sindaco
In occasione del prossimo Art Lab. Territori, Cultura, Innovazione, in programma a Montalto delle Marche l’11 e il 12 aprile, abbiamo intervistato il sindaco Daniel Matricardi. Con il progetto Metroborgo MontaltoLab la sua città diventa un enorme hub artistico e culturale.
Con quale approccio avete affrontato la candidatura per l’ottenimento dei fondi PNRR, e quali sono state le principali sfide a livello politico e progettuale?
Avevamo già avviato uno studio per il rifunzionamento delle strutture danneggiate dal sisma 2016 e questo ci ha permesso di essere già sensibili rispetto al tema della rigenerazione urbana. Con il bando Borghi Linea A, abbiamo colto l’occasione per mettere a sistema tutte le azioni in un unico grande progetto. E fra le sfide che abbiamo affrontato al momento della stesura del piano, le principali sono state il fattore tempo, in quanto abbiamo lavorato in poco più di un mese, e l’alto livello di progettualità richiesto. Determinante è stata poi la sinergia tra l’Amministrazione e gli uffici comunali che hanno accolto subito con entusiasmo questa sfida.
A che punto siete del percorso?
A un punto cruciale. Stiamo avviando o in parte concluso alcuni cantieri, come la Torre Civica, Palazzo Paradisi e la Chiesa di Sant’Agostino, e siamo alla fase progettuale di altri due importanti cantieri: Palazzo Sacconi e il Monastero di Santa Chiara. Abbiamo poi avviato numerose azioni a sostegno del piano, coinvolgendo la comunità su diversi fronti, dalla scelta del logo di progetto alla partecipazione in occasione di residenze artistiche. Oltre all’avvio di attività artistico-culturali, dal cinema alla poesia, dalla fotografia al teatro.
Quali auspichi che possano essere le ricadute di Metroborgo MontaltoLab sul territorio?
Quello che auspico e per cui stiamo lavorando è la realizzazione del nostro “Metroborgo”. Un luogo in cui le opportunità delle grandi città possano essere concretizzate e realizzate anche in un piccolo Comune delle aree interne, come Montalto. Quindi penso a ricadute da un punto di vista occupazionale, residenziale e turistico, per attrarre anche tipologie di visitatori e abitanti che, fino a oggi, non avrebbero mai pensato di poter lavorare o vivere in un piccolo borgo.
La presenza di ArtLab a Montalto segna un ulteriore riconoscimento di questo progetto, che ha un’anima evidentemente “locale” ma che sposa linee guida di respiro nazionale.
ArtLab rappresenta un’occasione importantissima, perché avremo modo di riflettere e confrontarci insieme agli altri 20 borghi della Linea A sulle criticità e potenzialità che progetti di questo tipo possono presentare. Lo immagino quindi come un primo importante passo per portare avanti un lavoro sinergico tra i Comuni e le altre istituzioni coinvolte, per lavorare al meglio in rete e attuare pienamente la filosofia della misura stessa.
Alex Urso
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