Un nuovo edificio a forma di onda in costruzione a CityLife a Milano. L’architetto Bjarke Ingels firma CityWave
Sorgerà nei pressi di Largo Domodossola, a ridosso delle tre torri, il complesso direzionale caratterizzato da un'imponente struttura di collegamento con copertura ondulata. L’area sarà anche parco fotovoltaico. I lavori procedono: si punta a concludere prima delle Olimpiadi
A Milano, il distretto di CityLife continua a crescere con la cifra – ambiziosa e visionaria – che gli è stata propria sin dal masterplan originale. Progettato dagli architetti Arata Isozaki, Daniel Libeskind e Zaha Hadid – a firmare le tre torri che oggi identificano lo skyline del quartiere Portello – il complesso di Generali Real Estate sorto nell’area dell’ex Fiera Campionaria, liberata in seguito allo spostamento delle attività fieristiche nel nuovo polo di Rho-Pero, ha modificato nell’arco di 14 anni il volto di un intero quadrante della città, proponendosi in alcuni momenti come il più grande progetto di riqualificazione urbana in Europa (non solo grattacieli, ma anche ampi spazi verdi, aree pedonali e le installazioni di arte contemporanea di ArtLine).
CityLife: com’è nato e cresciuto il nuovo quartiere di Milano
Un ambizioso sforzo progettuale e ingegneristico immortalato dall’obiettivo del fotografo Alberto Fanelli, specializzato in stereoscopia e timelapse di lunghissimo periodo. Seguendo il cantiere di CityLife dai suoi albori, Fanelli ha realizzato il più lungo timelapse di costruzione e modifica del paesaggio urbano mai prodotto in Italia: un progetto in progress, che ancora aspetta di completarsi con la consegna dell’ultimo grattacielo previsto a chiusura del complesso edilizio, ribattezzato CityWave, che porterà la superficie complessiva del distretto a 200mila metri quadri.
CityWave di studio BIG a CityLife. I tempi del cantiere
Concepito come building direzionale e affidato alla progettazione dello studio BIG – Bjarke Ingels Group – formato da architetti, designer, urbanisti, professionisti del paesaggio, designer di interni e di prodotti, ricercatori e inventori con sede a Copenaghen, New York, Londra e Barcellona – l’edificio, già ribattezzato “torre orizzontale”, avrebbe dovuto essere terminato entro il 2025. In occasione della recente apertura del cantiere a un sopralluogo della stampa, però, l’amministratore delegato di CityLife, Paolo Micucci, ha ridefinito i tempi dell’operazione, fissando le prime consegne al 2026, con “l’ambizione” di chiudere i lavori prima delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.
CityWave: il progetto
Il progetto, dietro investimento di 180 milioni di euro, prevede la costruzione nei pressi di Largo Domodossola di due edifici,denominati East e West, uniti da una struttura che ricorda un’onda, della lunghezza di oltre 200 metri, attraversata da un’area verde. La superficie sarà di circa 63mila metri quadri, in gran partedestinata agli uffici (solo 2.500 metri quadri spetteranno al retail): con il 50% degli spazi già allocati, si prevede di raggiungere nei prossimi mesi l’occupazione dell’80% dei locali disponibili, evidentemente molto richiesti. La curvatura della struttura di collegamento tra i due edifici sarà il tratto saliente del nuovo complesso, che si appresta a dotare Milano di un grande parco fotovoltaico (uno dei più grandi in Italia): la copertura dell’onda sarà infatti interamente ricoperta di pannelli solari, che forniranno 1.200 MWh di energia l’anno. Si punta, come preannunciato anni fa in occasione della presentazione del progetto, a superare l’impatto zero, generando piuttosto un impatto positivo sull’ambiente (anche grazie al sistema di raccolta e riuso delle acque piovane e all’uso termico delle acque di falda per risparmiare CO2). Sotto alla copertura – un’unica imponente struttura, che testimonia la qualità ingegneristica del progetto – troverà spazio il camminamento del parco, quasi fosse “un’interpretazione contemporanea della Galleria Vittorio Emanuele II”, spiegava Bjarke Ingels all’avvio del cantiere di CityWave.
Il futuro di CityLife
Al momento i lavori fervono, sotto la supervisione del direttore tecnico di CityLife Marco Beccati, che fissa i prossimi obiettivi nella demolizione dell’asse viabilistico che collega il piano strada con il piano di ingresso delle torri, per creare l’attesissima onda di collegamento tra i due fabbricati, attraverso una struttura costruita con cavi in acciaio e legno.
Poi CityLife continuerà a crescere, con la riqualificazione del padiglione delle Scintille per realizzare uno spazio eventi e l’edificazione di un ultimo lotto di circa 7mila metri quadri, con un progetto ancora da definire ma con ogni probabilità firmato da un grande studio di architettura come tutto il quartiere.
Livia Montagnoli
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