A Maranello il Villaggio Ferrari si rinnova nel segno di Mario Cucinella

Dopo Piano, Visconti, Sturchio, Nouvel e Fuksas, è la volta di Cucinella nel polo industriale di Maranello. Oltre le facciate ritmate da vetrate opaline e trasparenti del nuovo e-Building, in ambienti immacolati e arricchiti dal verde nascono alcune delle vetture più desiderate del mondo

È nello stesso giorno in cui sale sul palco del nuovo e-building di Ferrari, oggi inaugurato dal Presidente Mattarella in visita a Maranello, che Mario Cucinella riceve il Premio Compasso d’Oro per l’allestimento del Museo d’arte della Fondazione Luigi Rovati, a Milano. Una contemporaneità di eventi che suona di buon auspicio per l’entrata in attività dell’edificio in cui verrà, d’ora in poi, prodotta l’intera gamma Ferrari, inclusa quella elettrica evocata nella “e” della denominazione. Oltre 42.000 metri quadrati di spazi interni – “con dettagli e pulizia come si trattasse di un museo”, precisa Cucinella – distribuiti su due livelli principali e due ammezzati, con cui il polo industriale del Cavallino Rampante avvia il processo di rinnovamento architettonico della propria sede. All’insegna di un principio: evitare il consumo di nuovo suolo.

Pronto a Maranello l’e-building di Ferrari di MCA – Mario Cucinella Architects

L’e-building si trova infatti all’interno dello storico perimetro del “Villaggio Ferrari”, cresciuto dagli anni Quaranta a oggi con i contribuiti degli architetti Renzo Piano (autore della galleria del vento), Marco Visconti (per le officine meccaniche, il Padiglione Verniciatura e la mensa aziendale), Luigi Sturchio (progettista del polo per la logistica sportiva), Jean Nouvel (con l’edificio della nuova linea di montaggio) e Massimiliano Fuksas (cui si deve il Centro Sviluppo Prodotto). E ora il testimone è passato a Cucinella, chiamato a concepire una struttura sorta sull’impronta di precedenti fabbricati industriali e che, specie nella sua porzione produttiva, segue logiche funzionali strettamente legate alle necessità produttive. È dunque sull’involucro (progettato per conseguire prestazioni termiche a oggi non comuni negli edifici produttivi), sulla qualità degli ambienti riservati alle maestranze Ferrari, sulla relazione con Maranello e sulla capacità dell’immobile di contribuire ai propri fabbisogni energetici che lo studio Mario Cucinella Architects si è focalizzato, lavorando a quest’opera (top-secret ai più fino a pochi giorni fa) a partire dal 2022.

Una vibrante lanterna luminosa nel polo industriale Ferrari

A definire qualità e gradevolezza interna del complesso è soprattutto la modalità con cui si è scelto di trattare le facciate dell’edificio. Per spiegare come sono stati tratti i 25 metri di sviluppo in altezza fuori terra, dal palco Cucinella evoca l’immagine di un pentagramma, così da puntare l’attenzione sulla scansione geometrica degli elementi di rivestimento. Si tratta del risultato della combinazione tra un basamento di pannelli prefabbricati e il sovrastante sistema di vetrate, sia opaline che trasparenti. Seppur ben calibrata, la trasparenza costituisce “l’anomalia” dell’e-Building nel confronto con analoghe strutture industriali. Nello stesso tempo diviene però anche il punto di forza di questo luogo di lavoro che, negli intenti di Cucinella, assicura a chi lo popola la connessione visiva ed emotiva con la città della Ferrari, oltre a favorire la contemporanea riflessione del contesto circostante sulla sua stessa “pelle”. E di notte, proprio attraverso questo rivestimento, l’edificio diviene una lanterna luminosa e definisce un ulteriore tipo di rapporto con il sito industriale.

E-building di Ferrari. Verde, luce e strategie per mitigare l’impatto ambientale

Immancabile, data l’epoca e la specifica attitudine di MCA, è l’insieme delle strategie in ambito energetico. A coronamento dell’e-building è stato installato un impianto fotovoltaico; sono stati inoltre previsti sistemi di climatizzazione a pompa di calore ed è presente una vasca di accumulo dell’acqua per riusi interni: anche attraverso l’adozione di materiali riciclabili e certificati dai principali enti per le minime emissioni di sostanze nell’ambiente, si intende conseguire un livello di prestazione NZeb di classe A2. In una sorta di analogia con le lavorazioni accolte al proprio interno, nella realizzazione delle facciate dell’e-Building sono state adottate le logiche del Design for Manufacturing and Assembly (DfMA). Una scelta di metodo, che consente l’assemblaggio in sito, presentata come coerente con l’impegno di Ferrari nell’ottimizzazione della produzione e nel contenimento del consumo di risorse.

E-building di Ferrari. Tra innovazione e design

Non da ultimo, l’edificio combina un elevatissimo livello di automazione e tecnologia delle linee produttive con l’attenzione verso le persone, tradotta in una generosa presenza di verde, incluso quello nel giardino pensile, nella realizzazione di aree relax (con materiali e cromie per benessere visivo) e nellarinnovata viabilità. “Innovazione e design si intrecciano per valorizzare il progetto a tutte le scale, dall’edificio fino alle facciate, insieme all’identità dei luoghi in cui è inserito, in un territorio riconosciuto in tutto il mondo come eccellenza italiana del saper fare industriale e produttivo”, afferma Cucinella.

Valentina Silvestrini

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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