Anche il MAXXI di Roma ha il suo padiglione per la stagione di eventi estivi

Un padiglione, contraddistinto da una struttura argentea, ospiterà gli eventi in programma nei prossimi mesi nel museo romano. Un’installazione (removibile e riciclabile) progettata da un giovane studio di architettura

A due anni da Dandalò, l’installazione disegnata da Atelier Remoto per lo spazio pubblico del MAXXI L’Aquila, il programma MAXXI NXT approda nella Capitale con Quintessenza. L’“aristotelico” padiglione progettato dal gruppo romano Grazzini Tonazzini Colombo verrà aperto al pubblico il 14 giugno nella piazza Alighiero Boetti del MAXXI e farà da sfondo alla stagione estiva 2024 del museo.

Il padiglione estivo di Grazzini Tonazzini Colombo al MAXXI di Roma

Oltre a svolgere la funzione di scenografia per le pièce serali in programma, il padiglione potrà essere fruito anche durante le ore diurne come luogo di sosta e di svago. Il progetto ha vinto il MAXXI NXT 2024, il programma che mira alla promozione della generazione di architetti più giovani e alla valorizzazione dello spazio pubblico ed è curato da Pippo Ciorra. Quintessenza e gli altri progetti finalisti, progettati dagli studi AMAarchitecture, Brunelli Ann Minciacchi e LandWorks, saranno esposti negli spazi del Centro Archivi del MAXXI; a presentarli saranno contributi di vario genere, dagli elaborati progettuali a interviste ai progettisti.

“Quintessenza”, il padiglione estivo di Grazzini Tonazzini Colombo al MAXXI

L’opera, dalla notevole plasticità e iridescenza, nasce dallo studio tanto del luogo quanto dalla coniugazione dell’architettura teatrale (la quinta scenica) al concetto aristotelico di quintessenza, inteso come quinto elemento naturale etereo, puro e incorruttibile. La giacitura è parallela ai vicini volumi del museo, al filare alberato laterale e alla via prospiciente. Viene mantenuta la maglia geometrica regolare: ciò garantisce un confronto diretto con i corpi del MAXXI, con le trame della piazza e le direttrici del quartiere. Il carattere etereo dell’installazione è dato dai vibranti toni argentei del rivestimento, consistente in lamiera metallica che, oltre a garantire la dimensione sospesa citata, dialoga con i materiali utilizzati da Zaha Hadid (metallo e cemento) per il suo museo romano.

Photo credit Grazzini Tonazzini Colombo
Photo credit Grazzini Tonazzini Colombo

“Quintessenza”, una quinta scenica argentata per l’estate del MAXXI

Il prospetto principale, sfalsato e su tre piani in successione, garantisce una dinamicità prospettica che invita alla visita, consentendo comunque all’opera di mantenere una propria presenza volumetrica autonoma seppur in prossimità dei volumi dalla forte dinamicità caratterizzanti gli spazi del museo. Specchi e zampilli d’acqua, in omaggio al tema romano della fontana, consentiranno refrigerio e momenti ludici anche ai visitatori più piccoli. Oltre che per la semplicità compositiva, e realizzativa, il progetto è stato apprezzato dalla giuria anche per le sue peculiarità in termini di riuso e recupero. La lamiera zincata adoperata, infatti, è destinata a un nuovo impiego a seguito dello smantellamento del padiglione, minimizzando così l’impatto di carbonio dell’intervento.

Giovanni Manfolini

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Giovanni Manfolini

Giovanni Manfolini

Giovanni Manfolini è nato a Perugia, città nella quale ha compiuto gli studi classici. Dopo il liceo ha conseguito il titolo triennale in “Scienze dell’Architettura” presso l’Università degli Studi di Firenze, per poi concludere il percorso laureandosi, con il massimo…

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