Pronto il campus della Bologna Business School: il “progetto gentile” di Mario Cucinella
A pochi giorni dall’inaugurazione del Polo Universitario della Valle d’Aosta, in programma il prossimo 26 settembre, sui colli bolognesi è stato presentato il campus per l’alta formazione di BBS che conferma l’impegno dello studio MCA nella progettazione degli spazi per l’apprendimento.
Si apre un nuovo capitolo nella storia della BBS – Bologna Business School. L’istituzione italiana nata nel 2000 ha infatti inaugurato l’ampliamento del suo campus, progettato da MCA – Mario Cucinella Architects. Immerso nei colli bolognesi, il nuovo polo didattico si orienta verso una dimensione più innovativa e sostenibile, dove l’architettura si fa manifesto fisico di ambiziosi orizzonti dal respiro internazionale.
Il progetto di Mario Cucinella Architects per la Bologna Business School
Creando una congiunzione pedonale con la sede storica della scuola, Villa Guastavillani, garantita da una lunga scalinata di connessione tra passato e presente, il progetto di Mario Cucinella si inserisce “gentilmente”, come lui stesso ha precisato, nel territorio. Un intervento minimale nel paesaggio esistente. Riflettendo gli orizzonti di innovazione e sostenibilità dell’istituto storico, il progetto si sviluppa attraverso un’operazione combinata tra riuso e nuove costruzioni: gli edificati esistenti, quali la casa colonica e l’ex forno sono stati infatti convertiti in spazi flessibili per lo svolgimento delle lezioni e una reception per l’orientamento studentesco; il blocco didattico principale è il risultato della riconfigurazione di tre costruzioni preesistenti, su cui si è andata a focalizzare maggiormente la progettazione dello studio. Il nuovo edificio si compone di due volumi, posizionati a differente altezza, i quali si affacciano sull’esterno grazie a giardini che schiudono il paesaggio allo sguardo del fruitore, nonostante la loro condizione quasi integralmente ipogea.
Un complesso immerso in 15 ettari di parco sui colli bolognesi
“Il progetto del New Campus di Bologna Business School si sviluppa attorno all’idea di unitarietà nella diversità: il nuovo edificio si relaziona con il paesaggio quale elemento unificatore e generatore, sviluppando un dialogo empatico tra l’ambiente circostante e l’architettura. La rilevanza storica di questi luoghi, inoltre, si intreccia con la contemporaneità generando un mutuo scambio capace di ispirare i giovani studenti”, afferma Cucinella. A chiudere l’edificato, un’ampia copertura dalle tinte bronzee va a soddisfare le esigenze di sostenibilità e ventilazione naturale degli spazi, grazie allo specifico sistema di lamelle di filtraggio e protezione dalla luce, creando inoltre un’agorà dedicata ai momenti di socialità e interazione. A questa vi si accostano gli spazi verdi del parco in cui il tratto progettuale si svela nei percorsi che fluidamente generano terrazzamenti concentrici, i quali lasciano spazio e agio per le attività sportive e di svago.
Gli interni del campus e le strategie per la riduzione dell’impatto ambientale
Le possibilità offerte dal sito hanno permesso allo studio di sviluppare un progetto attento ai temi della sostenibilità. Alla copertura in lamelle si aggiunge il sistema fotovoltaico localizzato sopra la casa colonica; il nuovo campus è dotato di un sistema di raccolta delle acque meteoriche. Il lavoro di MCA per il nuovo polo ha inoltre riguardato il design degli spazi interni, sviluppato all’insegna della flessibilità. L’elemento della scala circolare in legno di rovere, ad esempio, manifesta l’incontro tra “il totemico e il funzionale”: inscritta in una libreria lignea e circolare, connette le grandi aule del piano terreno all’area mensa del piano interrato, prestandosi nel contempo come teatro per conferenze. “La scala che è anche teatro per conferenze, la sala conferenze che diventa anche luogo di riunioni per l’insegnamento, la mensa che può essere anche spazio di studio: l’idea è che usiamo con grande intensità lo spazio, per costruirne meno”, afferma Cucinella. La Business School della prima università al mondo cresce e investe sul suo futuro, dunque, creando una dimensione internazionale e contemporanea, attraverso un intervento che costruisce un dialogo aperto con il territorio, manifesto di una buona architettura: “Credo che l’architettura debba essere questo: la capacità di inserirsi nei contesti, senza essere volgare o arrogante”, conclude il progettista, autore con il suo studio anche della nuova sede dell’Università della Valle d’Aosta che sarà a sua volta inaugurata il prossimo 26 settembre.
Sophie Marie Piccoli
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