Il nuovo parco urbano a Gragnano, la capitale della pasta
Nella capitale della pasta, il Comune si è dotato del progetto di un parco urbano senza precedenti per l’intera regione: un polmone verde” di 5 ettari con un mix funzionale che recupera aree degradate e non tradisce vocazione e storia produttiva del territorio. Lo spiega l’architetto Luigi Centola
Quello di Gragnano, meno di 30mila abitanti nella Città Metropolitana di Napoli, è un territorio cresciuto “in maniera disordinata e confusa, carente dal punto di vista degli spazi pubblici”. A raccontarlo è l’architetto Luigi Centola, che con il raggruppamento guidato dallo studio Centola&Associati ha recentemente vinto il concorso per il Parco Urbano del Vernotico (nel team anche i proff. Enrico Sicignano e Vito Cappiello, Proap e altri). Si tratta di uno dei tre concorsi di progettazione in due fasi indetti nel dicembre 2021 dal Comune di cui è sindaco Nello d’Auria.
Tre concorsi per la riqualificazione di Gragnano
Un’operazione, quella concorsuale, finanziata con circa 95mila euro (ottenuti tramite il Fondo concorsi progettazione e idee per la coesione territoriale), con cui l’amministrazione ha voluto acquisire tre progetti di fattibilità tecnica ed economica per altrettanti interventi sul territorio. Da quello per la rigenerazione urbana di una successione di un’area di elevato interesse paesaggistico, nei pressi del torrente Vernotico, finalizzato alla realizzazione del già citato parco urbano multifunzionale, alla riconversione di un edificio comunale (noto come ex pizzeria Malafronte) in hub per persone con disabilità, fino alla riqualificazione di un esistente impianto sportivo. Lo scorso 2 luglio 2024, i progetti vincitori sono stati presentati alla cittadinanza in una mostra-incontro pubblico; il prossimo obiettivo sarà il reperimento di tutte le risorse necessarie, che nel caso del Parco Urbano del Vernotico (circa 56mila mq) serviranno anche per le procedure di esproprio delle numerose porzioni di proprietà privata.
Il Parco Urbano del Vernotico e la possibile rigenerazione di Gragnano
“Per me questo parco è un risarcimento per Gragnano. Quando un’amministrazione comprende gli errori del passato e cerca di trovare soluzioni, un’intera città può cambiare”, prosegue Centola, che con il suo studio si occupa da tempo di territori fragili e di siti in cerca di riscatto. Lo testimonia anche il progetto del Polo di Formazione con accoglienza, protezione e inserimento lavorativo di donne vittime di violenza che sarà realizzato su beni confiscati alla criminalità a Corleone (Palermo) e per il quale è stata aggiudicata di recente la gara di appalto (in questo caso, l’intervento è finanziato con fondi PNRR). Ampiamente conosciuta come “Città della pasta”, per la sua produzione di prodotti di qualità con semola di grano duro, Gragnano lega la propria identità storica alle acque del Vernotico, utilizzate in passato per alimentare gli antichi mulini dell’omonima valle. “Il tema fondamentale è la riqualificazione verde. La nostra campagna tra Salerno e Napoli è una delle aree più densamente popolate del mondo, nonostante la nota fragilità. Eppure, a eccezione delle località sulla costa, che possiedono passeggiate lungomare, in tante città quello del parco è un concetto del tutto assente, circoscritto alle eventuali ville comunali presenti. Gragnano è tra queste”, precisa l’architetto, inquadrando lo scenario di partenza. Il progetto vincitore recupera i caratteri storici e agricoli del contesto, fornendo alla comunità un polmone verde, fin qui inesistente, per usi condivisi. Non da ultimo, attiverebbe una serie di inedite connessioni tra quartieri cittadini, attualmente separati da un vallone inaccessibile.
Il Parco Urbano del Vernotico. Orti urbani, percorsi ciclopedonali e valorizzazione della visuale sul Vesuvio
E dunque quali funzioni potrebbero convivere nel Parco Urbano del Vernotico? Oltre alla messa in sicurezza delle zone verso il torrente e alla tutela delle coltivazioni agricole tipiche esistenti (anche attraverso la stipula di convenzioni per incentivare gli orti urbani), il progetto prova a rispondere alle esigenze dei residenti di Gragnano con attrezzature leggere per bambini, ragazzi e anziani. Si prevede la realizzazione di campetti sportivi e per le bocce, aree per eventi, concerti, incontri, per la sosta e il riposo. Tutte funzioni connesse tra loro da percorsi pedonali e ciclabili interni al parco che, negli intenti dei progettisti, contribuirebbe anche a valorizzare la (fin qui sottovalutata) visuale verso il Vesuvio. Tra gli altri aspetti peculiari, rientra l’idea di destinare un’area alla piantumazione di grani storici e tradizionali, oltre a quelli più in uso oggi, così da celebrare e preservare le radici della produzione che lega inscindibilmente la fama di Gragnano alla pasta. “Se fin qui non sono esistiti parchi, non è per ragioni legate allo spazio”, ribadisce Centola, che chiama piuttosto in causa l’assenza di quella che definisce “la cultura del parco. Sono convinto che se tutti potessero avere una vista mare si vivrebbe meglio. E lo stesso accadrebbe se tutti potessimo disporre un grande parco pubblico”, conclude l’architetto.
Valentina Silvestrini
Libri consigliati:
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati