Successo dello studio Post Disaster al premio per l’architettura italiana under 40
Con il progetto EP04 Dalle Macerie, lo studio di Taranto Post Disaster si è aggiudicato il premio che accompagna l'avvio dei lavori dell’osservatorio sull’architettura italiana under 40. Ce lo racconta una delle ideatrici
L’idea di un osservatorio sulla giovane architettura italiana comincia a concretizzarsi nel 2021 con la tesi di Michela Anzivino all’Accademia di Brera, che ho seguito per la parte teorica con Marco Negroni docente di web design. Nasce così una piattaforma nuovarchitettura.it che è cresciuta fino ad ospitare più di settanta studi italiani under 40, con l’intento di sopperire alla mancanza di attenzione delle riviste patinate e delle esposizioni per gli addetti ai lavori nei confronti della generazione emergente di progettisti sparsi in tutta Italia.
Il nuovo osservatorio sull’architettura italiana under 40
nuovarchitettura si presenta come un portale sempre in evoluzione, concepito anche come rivista online che cerca l’interazione con i nuovi protagonisti del mondo architettonico in Italia. L’obiettivo fondamentale è cercare di dare visibilità agli studi di architette/i attraverso una comunicazione anche sui canali social e dare avvio a un archivio di progetti. Un segnale positivo che ha confermato questa direzione – e un’inversione di tendenza rispetto al passato – è stato l’affidamento del Padiglione Italia della Biennale di Architettura di Venezia del 2023 allo studio milanese Fosbury Architecture (tra le realtà che hanno aderito al progetto). La condivisione del concept nuovarchitettura con Michela Locati, Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Monza e della Brianza, e con Raffaella Fossati ha permesso in seguito di sviluppare un format che si ripeterà ogni anno. nuovarchitettura sta infatti cercando di ampliare i suoi confini attraverso la collaborazione con gli Ordini degli Architetti PPC in tutta Italia. Si punta infatti anche a creare iniziative, quali eventi e concorsi, consolidando ulteriormente il rapporto redazione architette/i community.
La prima edizione del Premio nuovarchitettura
Il primo evento organizzato da nuovarchitettura a cura di Michela Anzivino, Alessandra Coppa, Raffaella Fossati, Michela e Giorgia Mazzone, si è tenuto a Theatro a Verano (MB) – un hub formato da una rete di imprese formata da 28 aziende coordinate da una regia comune, che promuove l’architettura di qualità – giovedì 10 ottobre. Per questa occasione si è costituito il Collettivo Monzese (CM 024 formato da deealab, Giorgia Fumagalli, Nava+Arosio Studio, Francesca Olivieri, Nicolò Spinelli, tutti studi di architettura appartenenti alla Commissione giovani dell’Ordine PPC di Monza e della Brianza) che ha lanciato agli architetti presenti sulla piattaforma il contest progettuale della prima edizione del Premio nuovarchitettura: “accoglienza”. Questo tema ha voluto stimolare le/gli architette/i italiane/i su una progettualità allargata e inclusiva che spazia dalla micro alla macro‐scala, dalla città al design: Spazi pubblici, Arredo urbano, Spazi di decompressione urbana, Spazi ricettivi, Hospitality, Coworking, Unità abitative per l’emergenza, Abitazioni per studenti, Spazi interni multifunzionali, Inclusività allargata, Design for all.
Da Grazzini Tonazzini Colombo a Post Disaster: l’accoglienza secondo gli architetti italiani under 40
Alla proposta hanno risposto 21 studi che hanno affrontato nei loro progetti la complessa tematica dell’accoglienza in maniera responsabile e propositiva. Qualche esempio? Lo studio AFSa di Firenze ha indagato la tipologia dell’ufficio come spazio di relazione; Archisbang di Torino una presentato una country house per condividere l’esperienza del territorio. Atelier Remoto di Trento-Bergamo e Grazzini TonazziniColombo di Roma hanno progettato dei “palchi” cittadini, così come ECOL di Firenze-Prato che ha proposto uno spazio pubblico urbano temporaneo, anche orizzontale di Roma ha presentato una installazione urbana in piazza chiamata in maniera emblematica LuOgo. Crea uno spazio urbano in periferia anche il progetto Girotondo di OKS Architetti di Firenze; un piccolo anfiteatro urbano accogliente per la comunità è l’idea di SARDARCH di Cagliari. A BELFANTI+MALACARNE di Mantova su deve il progetto di alloggi per anziani caratterizzato dal design for all; anche casatibuonsante architects di Milano hanno pensato a un luogo di incontro e di inclusione per persone fragili, ellevuelle di Forlì Cesena e homu di Bologna recuperano invece edifici dismessi per metterli a disposizione della collettività. Tutti i progetti ricevuti sono esposti a Theatro a Verano fino al 16 ottobre.
Il progetto vincitore del Premio nuovarchitettura 2024
Nel corso della serata del 10 ottobre 2024, ai gruppi partecipanti è stata offerta la possibilità di attivare un networking con le aziende afferenti a Theatro. Durante questo evento, Luigi Prestinenza Puglisi ha conferito il Premio nuovarchitettura al progetto più votato dagli architetti presenti sul sito. Dunque, un premio volutamente “senza giuria”. Il progetto vincitore, EP04 Dalle Macerie di Post Disaster – studio di progettazione di Taranto (selezionato da Fosbury Architecture per il Padiglione Italia alla scorsa Biennale) – si è aggiudicato una targa e la somma di 2000 euro. Nella loro relazione progettuale scrivono: “Accoglienza significa abitare il post-disastro e accogliere la complessità della contaminazione in tutte le sue forme, in quelle distruttive ma anche nelle sue connessioni vitali e generative. I luoghi come Taranto sono avamposti della crisi globale. Dai tetti della Città Vecchia, una rovina urbana porosa e permeabile, è possibile avere una ricognizione immediata degli effetti del disastro (ambientale, economico, politico…) e, allo stesso tempo, immaginare collettivamente futuri alternativi attraverso continui slittamenti dello sguardo tra il reale e il possibile”. Tutti i progetti partecipanti saranno pubblicati il prossimo anno in un volume. A ottobre 2025, durante la prossima edizione del Premio nuovarchitettura, il Collettivo CM 024 passerà il testimone ai giovani architetti dell’Ordine degli architetti di Napoli.
Alessandra Coppa
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