Differenti con metodo. Gli architetti dello IUAV vanno in mostra a Treviso

Il Museo Bailo di Treviso ricorda i protagonisti del design e dell’architettura trevigiana degli ultimi sessant’anni, accomunati dalla formazione in una fucina straordinaria come lo IUAV di Venezia

Gli autori del design e dell’architettura trevigiana degli ultimi sessant’anni che si sono formati allo IUAV di Venezia (Luciano Gemin, Giuseppe Davanzo Livia Musini, Vittorio Rossi, Marilena Boccato Gian Nicola Gigante, Roberto Pamio, Paolo Bandiera e Umberto Facchini), sono i protagonisti della mostra Differenti con metodo al Museo Bailo di Treviso. Il filo conduttore della rassegna, curata da Luciano Setten con Mario Gemin, Giuseppe Cangialosi e Luca Facchini, è l’indagine formale su come la progettazione architettonica e il designabbiano subito l’influenza dei cambiamenti politici, economici e sociali che hanno caratterizzato il periodo post-bellico.

La mostra “Differenti con metodo” a Treviso

Sono professionisti, alcuni di loro hanno intrecciato la competenza nei relativi settori con la pittura e la letteratura operanti dal 1960 al 1990, che hanno lasciato un segno nell’ambito artistico e culturale italiano e nel cambiamento del tessuto urbano veneto e trevigiano negli anni del boom economico. Il percorso espositivo ne dà testimonianza attraverso foto e documenti d’epoca, schizzi, disegni e progetti originali, ma anche oggetti iconici ideati dagli architetti e designer, per rievocare quel clima pioneristico.

Egle Trincanato
Egle Trincanato

I protagonisti della mostra al Museo Bailo

Percorso che dedica particolare attenzione alla ricerca formale e alla capacità di disegnare a mano quale strumento per vedere il progetto. Come nel caso di Egle Trincanato che interpreta l’architettura tramite la pittura. Sono elaborati che non hanno intenzioni artistiche, in quanto mirano alla restituzione grafica dei volumi del manufatto inserito nel contesto di appartenenza. Il ricorso alla pittura le serviva per fissarlo in modo più accurato nella mente, scandagliandolo con l’occhio del tecnico. Come si può notare nel disegno per la sua partecipazione al Concorso riguardante la progettazione dell’Hotel Danieli del 1948. Il bianco e nero che Trincanato utilizza rivela una notevole padronanza tecnica che permette all’osservatore un’armoniosa percezione degli elementi architettonici. Per quanto riguarda il design ci si trova di fronte ad oggetti le cui funzioni sono identificabili dal consumatore e nello stesso tempo non escludono la componente estetica che innova la tradizioneSenza escludere la ricerca sperimentale. Come nel caso delle posate disegnate da Carlo Scarpa nel 1977. Con la forchetta a cinque rebbi e il coltello con la lama corta. A suo parere, per tagliare la carne non occorre adoperare tutta la lama. Basta solo la sua estremità. Nellacaraffa d’argento placcata in oro all’interno, ha progettato un ampio manico ricurvo e un beccuccio profondo che permette di versare facilmente. Innovazione nella tradizione quindi. 

Carlo Scarpa, Caraffa
Carlo Scarpa, Caraffa

Le sezioni della mostra “Differenti con metodo”

Nel corridoio del Bailo è stata assemblala la sezione introduttiva, La scuola veneziana.  Racconta il periodo di formazione degli architetti che si snoda tra i progetti veneziani degli architetti internazionali, Le Corbusier, Wright e Kahn e le esperienze dei maestri-docenti Carlo Scarpa, Franco Albini, Giuseppe Samonà, Ignazio Gardella, Egle Trincanato e Bruno Zevi. La sezione Architettura espone una piccola ma significativa selezione delle opere progettate dai protagonisti. Ciò che affiora è la capacità di tutti di padroneggiare i materiali, le forme e i volumi attraverso il disegno, dagli schizzi agli studi dei particolari. 
Nella sezione, Design, prevalgono gli oggetti caratterizzati da un linguaggio geometrico che abbina all’idea di modernità, quella di qualità e solidità. 
L’ultima sezione, Le passioni, comprende le predilezioni degli architetti e dei designer. Come la collezione di vetri di Carlo Scarpa i libri gialli di Giuseppe Davanzo, gli oggetti liberty di Vittorio Rossi, la collezione di dischi di Umberto Facchini, le poi fotografie dell’epoca di Carlo Scarpa con Arturo Martini.

Fausto Politino


Libri consigliati:

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Fausto Politino

Fausto Politino

Laureato in Filosofia con una tesi sul pensiero di Sartre. Abilitato in Storia e Filosofia, già docente di ruolo nella secondaria di primo grado, ha superato un concorso nazionale per dirigente scolastico. Interessato alla ricerca pedagogico-didattica, ha contribuito alla diffusione…

Scopri di più