A Firenze sta per aprire un grande albergo capace di cambiare l’urbanistica di un intero quartiere
In attesa del debutto a Roma, nella primavera 2025, apre le porte il secondo The Social Hub di Firenze. Esito di un progetto di nuova edificazione, in un’area a ridosso della stazione Alta Velocità in apertura nel 2028, alle 550 camere affianca spazi per congressi, una terrazza da 7000 mq e un maxi co-working
The Social Hub inaugura ufficialmente il 1° febbraio 2025 a Firenze una nuova struttura per l’ospitalità ibrida. Con 550 camere, il più grande coworking della Toscana, ristoranti, bar, spazi per congressi, incontri ed eventi, un’area retail su due livelli, una palestra, un parcheggio interrato (da 573 posti auto, sempre aperto), un archivio comunale e, in copertura, una piscina e un giardino pensile accessibile a tutti, il Social Hub Firenze Belfiore approda in città a sette anni dall’apertura dell’omologo su Viale Lavagnini e cinque anni dopo il TSH di Bologna.
Un tempo necessario per concludere l’operazione da oltre 150 milioni di euro che Charlie MacGregor – CEO e fondatore del gruppo che si appresta ad aprire a Roma, in primavera, la sua ventesima proprietà europea – definisce di “grandissima rigenerazione urbana”.
Raddoppio fiorentino per The Social Hub
Quasi in risposta a chi, all’esterno della reception, inscena – con tanto di lapide – il funerale della culla del Rinascimento, “abbandonata dalla sua amministrazione che ha accolto lussuosi orrori edilizi inqualificabili”, l’imprenditore ricorda l’epopea di questo quadrante urbano, situato a ridosso del centro storico eppure rimasto per anni irrisolto. Indica poi un orizzonte temporale di almeno un anno per poter toccare con mano i positivi riverberi attesi sull’adiacente Rione di San Jacopino, da oggi connesso al resto della città con modalità inedite.
Disegnato dallo studio locale Natalini Architetti, con i suoi 40mila mq fuori terra (e altrettanti interrati), The Social Hub Firenze Belfiore occupa quello che per anni è stato un enorme e discusso vuoto urbano. Stiamo parlando del fu “lago Belfiore”, un bacino con acqua di falda sorto in seguito alla dismissione della filiale Fiat e al successivo naufragio del cantiere di un hotel. Un luogo che ha a lungo alimentato riflessioni e analisi, confluite anche in concorsi e in visioni architettoniche rimaste su carta. Fino alla definitiva svolta, datata 2019.
L’impatto urbano del Social Hub Firenze Belfiore
Irrealizzato è infatti rimasto anche il progetto di erigere qui un cinque stelle che, secondo il team TSH, non avrebbe probabilmente contribuito in maniera altrettanto significativa alla riqualificazione di una zona di Firenze oggetto di una profonda metamorfosi. Merito, soprattutto, di una serie di recenti interventi a carattere infrastrutturale, dalla stazione dell’Alta Velocità Firenze Belfiore, attesa per il 2028, alla già operativa linea tranviaria “Stazione SMN – Aeroporto di Peretola”. La vicinanza con il polo espositivo della Fortezza da Basso, con la stazione di Santa Maria Novella e il Teatro del Maggio Fiorentino rappresentano ulteriori condizioni di interesse.
Per Elena Cattani – Regional Development Director Italy di The Social Hub – oltre alle caratteristiche intrinseche e alle dotazioni della struttura, sarebbe opportuno evidenziare “anche tutto il lavoro che è stato fatto sul contesto, per la città e con la città, perché per sviluppare quest’opera abbiamo realizzato tantissime opere di urbanizzazione, oltre a una serie di servizi e sotto-servizi. Con il boulevard centrale, ci sarà un grande spazio accessibile a tutti”: percorrendo, a partire dalla seconda metà del 2025 si potrà accedere alla (contestata) scala monumentale. “Chiunque potrà quindi raggiungere la copertura, che sarà un unicum nel suo genere. Sarà una piazza pubblica come non ce ne sono in Italia, uno spazio volto a creare opportunità e socialità”, precisa Cattani.
Social Hub Firenze Belfiore: il progetto architettonico
Composto da due edifici (uno su viale Belfiore, l’altro su via Benedetto Marcello), nonostante l’evidente impatto volumetrico il Social Hub Firenze Belfiore si presenta come una struttura meno introversa dell’hotel su viale Lavagnini (sorto per esito non di un percorso di nuova edificazione, come in questo caso, ma della ristrutturazione di una porzione di un esistente immobile, in origine appartenuto al Gruppo FS). Le scelte composite dello studio Natalini generano una sorta di micro-distretto permeabile, con una successione di cortili interni che convogliano luce e aria nei quattro livelli della struttura, ovvero tra camere, ambienti comuni e aree per il lavoro. A connettere il viale interessato dal passaggio della tramvia con la zona di San Jacopino è il cosiddetto “boulevard”, una galleria a cielo aperto destinata ad accogliere alcuni negozi e già provvista di verde e arredi urbani. Da qui si accede alla maxi scala in metallo (presentata come una delle ultime opere disegnate personalmente dal compianto architetto Adolfo Natalini), che funzionerà come ingresso al roof garden (in gran parte) pubblico. In copertura la separazione tra i due edifici si annulla, con una piazza-terrazza panoramica che unifica il complesso: al suo secondo intervento in città, dopo il giardino realizzato all’ex Manifattura Tabacchi, il grande paesaggista Antonio Perazzi ha previsto la realizzazione di un prato da 500 mq, con 3500 piante perenni, oltre 600 arbusti e 55 alberi.
Mangiare e bere nel Social Hub Firenze Belfiore
In attesa del completamento di quest’area, gli interni – a loro volta disegnati dallo studio bolognese Rizoma – riflettono quell’universo di tessuti, texture e materiali che abbiamo imparato ad associare al cosiddetto “modello di ospitalità TSH”. Si resta, infine, in Toscana sul fronte food&beverage, con un’offerta che entrerà nel vivo da marzo, sviluppata in partnership con Aldo Settembrini, imprenditore già attivo nel contesto cittadino. Il ristorante principale, ribattezzato Ammodino, proporrà un menù basato su ingredienti del territorio, riletti in chiave sperimentale. Aprirà al TSH una bakery del gruppo aretino Menchetti, mentre un rooftop bar sarà allestito nella piazza in quota.
Valentina Silvestrini
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