Il Serpentine Pavilion 2025 a Londra sarà una capsula del tempo

L’architetta e professoressa bengalese Marina Tabassum è stata incaricata della progettazione del padiglione temporaneo che da venticinque anni viene realizzato ogni estate a Londra, su impulso delle Serpentine Galleries. Aprirà al pubblico il prossimo 6 giugno

Compie un quarto di secolo di storia il Serpentine Pavilion di Londra. Con l’edizione dell’anno in corso, affidata alla progettazione dell’architetta e docente bengalese Marina Tabassum e del suo studio (MTA – Marina Tabassum Architects), l’intuizione dell’istituzione britannica di allestire nei propri spazi all’aperto un padiglione temporaneo destinato ad attività culturali e conviviali raggiunge infatti il significativo traguardo del venticinquennale. Un’iniziativa di successo, variamente replicata ad altre latitudini, che negli anni si è affermata come piattaforma artistica partecipativa per i programmi sperimentali, interdisciplinari, comunitari e didattici targati Serpentine, oltre che come un ambito incarico per i professionisti del settore architettura. In primis, per gli emergenti.

Marina Tabassum progetta il Serpentine Pavilion 2025

Esattamente come venticinque anni fa, quando Zaha Hadid disegnò il primo Serpentine Pavilion, ancora una volta è stata scelta un’architetta. Originaria di Dhaka, dove è nata nel 1969, Marina Tabassum non può però essere considerata un’esordiente come molti dei progettisti che l’hanno preceduta nel verde dei Kensington Garden: un dato che, forse, potrebbe segnare un cambio di passo per le edizioni a venire. Formatasi alla Bangladesh University of Engineering and Technology, laureandosi nel 1995, da vent’anni esatti guida lo studio Marina Tabassum Architects (MTA), fondato dopo il decennio di attività con la precedente società URBANA. Oggi docente nei Paesi Bassi, alla Delft University of Technology, ha all’attivo numerose esperienze di docenza in tutto il mondo e ha già ricevuto importanti premi. Tra tutti, vale senza dubbio la pena citare l’Aga Khan Award for Architecture, assegnatole nel 2016 per la Bait ur Rouf Mosque eretta nella sua città natale.

Portrait of Marina Tabassum © Asif Salman
Portrait of Marina Tabassum © Asif Salman

“A Capsule in Time”: a giugno 2025 apre a Londra il Serpentine Pavilion

Coerentemente con la visione che l’accompagna fin dagli esordi, anche attraverso il Serpentine Pavilion Tabassum si è posta in una condizione di ascolto e comprensione del luogo e della sua storia, tenendo in considerazione anche il clima locale nel periodo di apertura. Nel concepire A Capsule in Time, com’è stato ribattezzato il padiglione visitabile da giugno a ottobre 2025, l’architetta dichiara che, insieme al suo team, ha “riflettuto sulla natura transitoria della commissione, che ci appare come una capsula di memoria e tempo. La relazione tra tempo e architettura è intrigante: tra permanenza e impermanenza, nascita, età e rovina; l’architettura aspira a sopravvivere al tempo. (…) Nel delta del Bengala, l’architettura è effimera poiché le abitazioni cambiano posizione con i fiumi che cambiano corso.”

Il progetto del Serpentine Pavilion 2025

Il risultato di tale premessa teorica è una struttura quadripartita, formata da quattro porzioni definite da un telaio di pali in bambù e da un tessuto traslucido come finitura; a ispirarla sono state le coperture ad arco presenti in giardini o parchi, in cui è il verde a filtrare la luce naturale. Solo apparentemente statico, A Capsule in Time accoglie e asseconda il movimento, condizione che lo rende in grado di assumere, all’occorrenza, un’altra configurazione spaziale. Nella scelta di introdurre un elemento cinetico (prerogativa di una delle quattro “capsule”) Tabassum intende evocare una specifica tipologia di tenda (denominata Shamiyana) tipica dell’Asia meridionale, eretta per incontri e celebrazioni all’aperto. Per Bettina Korek, amministratrice delegata Serpentine, e Hans Ulrich Obrist, direttore artistico dell’istituzione, “A Capsule in Time onorerà i legami con la Terra e celebrerà lo spirito di comunità. Costruito attorno a un albero maturo al centro della struttura, il design di Tabassum porterà il parco all’interno del padiglione. La sua dimensione cinetica ricorderà anche l’elemento levitante di Rem Koolhaas e Cecil Balmond con il Serpentine Pavilion 2006 di Arup.”

Aerial View 2025 Pavilion
Aerial View 2025 Pavilion

L’architettura impegnata di Marina Tabassum

Inclusa nel 2024 dal TIME nell’elenco 100 Most Influential PeopleTabassum lega il proprio nome a un’architettura considerata “ecologicamente consapevole, socialmente responsabile, storicamente e culturalmente appropriata”. Un approccio che si riflette nel netto rifiuto verso la costruzione di opere slegate dal contesto, ovvero incapaci di restituire le peculiarità del sito di intervento, nonché indifferenti alle culture che lo hanno plasmato e alle reali esigenze delle comunità locali. Di conseguenza, in Bangladesh (dove ha sede) lo studio MTA è impegnato in attività di ricerca sugli impatti del cambiamento climatico nel Paese (particolarmente vulnerabile da questo punto di vista), in tandem con geografi, paesaggisti, pianificatori e altre professionalità. Inoltre si occupa, tra le altre commissioni, dello sviluppo di soluzioni abitative concepite per la popolazione che vive in condizioni di emarginazione sociale o afflitta dalle conseguenze degli eventi climatici estremi. Un esempio in tal senso è costituito dalla struttura modulare hudi Bari(2020), progettata con giunti strutturali in bambù e acciaio per essere rapidamente montata e smontata, favorendo spostamenti veloci in caso di inondazioni.

Valentina Silvestrini

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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