Il rinnovo del Powerhouse Ultimo completa il mosaico culturale di Sydney
Nel cuore del principale polo tecnologico della città australiana è in corso un grande progetto di restyling architettonico che dovrebbe essere pronto tra tre anni. A sostenerlo anche la University of Technology Sydney, che ha stanziato 10 milioni di dollari
Con un investimento di 1,3 miliardi di dollari australiani (78 milioni di euro circa) da parte del governo dello Stato del Nuovo Galles del Sud, sta prendendo forma l’ambiziosa visione di rinnovamento del Powerhouse, il principale polo museale australiano di arti applicate, design e tecnologia. Nel corso del 2024 è stato annunciato il piano per il Powerhouse Ultimo, ovvero la fase conclusiva del restyling di tre siti culturali di Sydney; nel 2025, inoltre, sarà inaugurato il Powerhouse Parramatta, in progress nella parte occidentale della città australiana. Nel complesso, ci tratta del più grande investimento culturale dai tempi della Sydney Opera House, inaugurata mezzo secolo fa.
Il progetto di ristrutturazione del Powerhouse Ultimo a Sydney
Come ha dichiarato Lisa Havilah, amministratrice delegata di Powerhouse, “questo è un altro importante passo avanti nel progetto per creare quelle condizioni all’avanguardia necessarie per un’istituzione museale veramente moderna e di livello mondiale, adatta alle nuove generazioni di pubblico e di creativi. Accanto allo sviluppo del nuovo Powerhouse Parramatta (sviluppato da Moreau Kusunoki, recentemente nominato anche capo architetto per la ristrutturazione del Centre Pompidou di Parigi), Parramatta Ultimo sarà ora rinnovato nel rispetto del suo patrimonio e mantenendo un ruolo strategico nella vita culturale di Sydney”. Il rinnovamento dell’intero complesso di quello che sarà Powerhouse Ultimo è stato affidato a un team di architetti che comprende Durbach Block Jaggers, Architectus, Youssofzay+Hart e gli architetti paesaggisti dello Studio Tyrell.
Una volta completa, la sede offrirà spazi espositivi e pubblici rinnovati, collegando il museo ai quartieri culturali adiacenti. Il programma verterà ancora sulle arti e scienze applicate, presentando mostre incentrate sulla collezione permanente, mostre temporanee di artisti internazionali e programmi a sostegno delle industrie creative. Dal punto di vista tecnico, il nuovo museo avrà quattro spazi espositivi flessibili e dinamici aggiornati secondo i più moderni standard museali.
Le ricadute urbane del Powerhouse Ultimo
Accanto agli spazi espositivi ne sono previsti altri specificamente pensati per i programmi didattici del Powerhouse, rivolti agli studenti sia al pubblico generico di tutte le età. Antistante il museo sorgerà una piazza di 2.000 metri quadrati, ed è previsto anche un vasto cortile interno, accessibile però anche dall’esterno, dall’adiacente Macarthur Street; inoltre, sarà riorientato l’ingresso del museo sulla Goods Line, migliorando l’accesso dalla metropolitana leggera e da Darling Square. Una strategia che punta ad aumentare la connessione fra il museo e la città. Il progetto è integrato in un più vasto piano di sviluppo esteso a ulteriori progetti di rigenerazione urbana nelle vicinanze, tra cui Darling Harbour, Central Precinct, Blackwattle Bay e la stazione della metropolitana Pyrmont. Il risultato? Un nuovo centro culturale nella penisola di Pyrmont.
Hub culturali di Sydney: la storia del Powerhouse a Sydney
Powerhouse Sydney trae le sue origini dal Museum of Applied Arts & Sciences (MAAS), fondato nel 1879 e attivo nell’intersezione tra arte, design, scienza e tecnologia. Custodisce complessivamente oltre mezzo milione di oggetti di rilevanza nazionale e internazionale, vantando una collezione considerata una delle più belle e diversificate dell’Australia. Il museo esiste in varie forme da 125 anni, precedentemente denominato Technological, Industrial and Sanitary Museum of New South Wales (1879 – 1882) e Technological Museum (agosto 1893 – marzo 1988). L’edificio attuale, un’ex centrale elettrica del 1902 ristrutturata da Lionel Glendenning per il Bicentenario australiano nel 1988, ha vinto la medaglia Sir John Sulman per l’architettura. Il programma di rinnovamento in corso delle sue infrastrutture è di portata storica e interessa quattro siti cittadini: Powerhouse Parramatta (in via di completamento), il Powerhouse Castle Hill, Sydney Observatory, e appunto Powerhouse Ultimo. Parallelamente, Powerhouse sta intraprendendo un ampio progetto di digitalizzazione che fornirà nuovi livelli di accesso alle collezioni.
Niccolò Lucarelli
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