A Marrakech lo stilista Romeo Gigli apre un riad zeppo di arte e design
Siamo stati nel riad dello stilista Romeo Gigli a Marrakech, un luogo dove l’architettura razionalista incontra le tradizioni marocchine. Ve lo raccontiamo

Romeo Gigli (Castel Bolognese, 1949) uno dei più importanti stilisti italiani degli Anni Ottanta e Novanta, ha dato vita a un nuovo progetto che unisce ospitalità, arte, architettura e design. Insieme alla moglie Lara e alla figlia Diletta, ha aperto il Riad Romeo nel cuore della Medina di Marrakech, una città che ha sempre occupato un posto speciale nel suo cuore. Il Marocco rappresenta un viaggio nella memoria per Romeo Gigli, oggi settantacinquenne. È stata la meta del suo primo viaggio fuori dall’Europa quando aveva 17 anni, ne rimase incantato e da allora ci torna almeno una volta all’anno. Cinque anni fa, insieme a Lara e a Diletta, ha deciso di stabilirsi definitivamente a Marrakech, acquistando un Riad per trasformarlo in un rifugio che riflettesse la sua visione artistica e il suo stile unico. Per Romeo, ristrutturarlo è stato come completare un cerchio: un ritorno all’architettura, punto di partenza del suo percorso creativo, ma con lo sguardo rivolto a un nuovo inizio.
Riad Romeo: suggestioni razionaliste e metafisiche
Nel Riad si respira tutta la visione artistica di Romeo, che da sempre ama far dialogare elementi diversi tra loro, per epoca e segno, per colore e forma, creando un ambiente in cui l’armonia e l’equilibrio rendono il luogo unico. La struttura architettonica è razionalista e l’elemento dell’arco rimbalza in ogni prospettiva.
Facile, circondati dalle linee essenziali del cortile, andare con la mente “oltre il giardino”, e da quella dimensione, rivivere la suggestione metafisica della misteriosa malinconia di una strada di de Chirico. Il colore della sabbia colpisce l’immaginario, trasformando il Riad in un castello marocchino che cattura la luce del deserto, quasi un prisma che scompone i raggi del sole negli elementi di calore e luce: il primo viene riflesso, la seconda lasciata entrare con gentilezza.







Tradizione e modernità: un dialogo armonioso
Ogni dettaglio del Riad Romeo è stato ideato e progettato personalmente da Romeo Gigli. L’attenzione alle tecniche artigianali locali e la profonda conoscenza delle tradizioni architettoniche marocchine si fondono con il suo linguaggio estetico contemporaneo. Il risultato è uno spazio in cui l’artigianato marocchino si incontra con il design moderno, in un dialogo culturale raffinato e senza tempo. L’obiettivo di Romeo e Lara è chiaro: accogliere, negli spazi comuni del Riad e nelle sue 5 suite, ospiti che amano l’arte e il design, per passione o per professione, offrendo loro la possibilità di vivere l’esperienza autentica della Medina attraverso una lente contemporanea.
Il Riad di Romeo Gigli: molto più di un luogo d’accoglienza
In occasione di 1:54, la fiera di arte contemporanea africana di Marrakech svoltasi dal 30 gennaio 2025 per 4 giorni, Riad Romeo ha ospitato le project room dei due artisti Yonas Tadesse e Kevo Abbra. Il fotografo etiope Yonas Tadesse cattura i temi dell’identità e del patrimonio con immagini cinematografiche e poetiche. Il suo lavoro è stato pubblicato su Vogue, The Guardian e New York Times ed è stato esposto a livello internazionale. Kevo Abbra, stilista e artista visivo keniota, reimmagina l’eredità africana attraverso l’afrofuturismo, fondendo moda, design dei costumi e narrazione. Conosciuto per il suo lavoro audace e responsabilizzante, Abbra ha collaborato con marchi globali come Marvel, Nike e Disney. Il Riad ha ospitato inoltre le opere permanenti dell’artista Jacopo Foggini. Amico da sempre di Romeo e Lara e designer di fama internazionale, Foggini espone nel Riad il Minin Octopus in giallo, la Medusa in verde e blu, e un’installazione sulle scale nata dalla collaborazione con Romeo. Il bar della terrazza è realizzato in policarbonato e le sedie appartengono alla collezione Veronica di Jacopo per l’azienda italiana di design Edra.
Un nuovo inizio a Marrakech per Romeo Gigli
Il viaggio di Romeo Gigli verso Marrakech richiama il mito di Ulisse: un uomo mosso dall’ardore di scoprire il mondo e le sue meraviglie. Come l’eroe omerico, anche Gigli ha portato con sé il bagaglio di una vita vissuta ad alta velocità per trasformarlo in un luogo di pace, luce e bellezza. Marrakech diventa così un approdo sicuro, uno spazio dove fermarsi e trasformare la frenesia in contemplazione. In questo viaggio Romeo ha saputo creare un centro di gravità permanente: un luogo dove il design, la luce e la forma convivono in equilibrio perfetto. Come canta Leonard Cohen: “There is a crack in everything, that’s where the light comes in”. Riad Romeo è quella crepa preziosa che lascia entrare la luce. Con il Riad Romeo, Gigli non ha solo creato un luogo di accoglienza, ma un punto d’incontro tra culture, epoche e linguaggi. Un nuovo capitolo che celebra l’arte di vivere, il design e l’amore per il Marocco.
Giorgia Zerboni
Libri consigliati:
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati