Debutta AMA, la Biennale delle Arti per la rigenerazione della città di Maddaloni

L’iniziativa è dedicata alla rigenerazione urbana e culturale della città campana. Gli strumenti? Arte, design e architettura contemporanea

È sulla direzione artistica di Luca Molinari – curatore, critico e professore ordinario all’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, direttore editoriale di Platform. Architecture and Design, già alla guida del Padiglione Italia alla 14° Mostra Internazionale della Biennale di Venezia (2010) – che il Comune di Maddaloni, nel casertano, ha scelto di puntare per l’esordio di un nuovo appuntamento culturale. In programma dal 28 marzo al 21 aprile 2025, la neonata Biennale delle Arti AMA (Arte + Maddaloni + Architettura) fa esplicitamente leva sulla capacità delle discipline artistiche e tecniche di agire a supporto della rigenerazione urbana e culturale. Si pone l’obiettivo di incoraggiare, in primis, processi di acquisizione di consapevolezza da parte della comunità residente circa le potenzialità del contesto locale. Ed è dunque dalla collocazione di Maddaloni oltre le rotte culturali più battute che prende avvio questa conversazione con Molinari, in attesa dell’inaugurazione di AMA.

Luca Molinari racconta la Biennale delle Arti AMA (Arte + Maddaloni + Architettura)

Quando il Comune di Maddaloni mi ha invitato a curare questa nuova biennale, ho accettato intendendola da subito come un’opportunità di rigenerazione urbana, il cui primo atto è quello di rigenerare gli occhi e le menti dei cittadini sulla qualità del loro territorio” spiega Molinari, raggiunto da Artribune. “Il territorio italiano è policentrico per eccellenza e richiede uno specifico livello di attenzione. Maddaloni lo testimonia: avremo installazione, mostre, performance e iniziative in luoghi di elevata qualità artistica, in larga parte ancora sottostimati” prosegue il direttore artistico, citando poi un esempio concreto. La mostra principale del palinsesto di AMA, dal titolo Nuovi racconti (per il futuro), riunirà lavori dedicati al progetto come forma di rigenerazione e attenzione alla comunità di 70 autori internazionali, tra artisti, architetti, fotografi, illustratori e designer, e sarà allestita in un sito di rilievo: il Complesso Monumentale Convitto Nazionale “Giordano Bruno”. Come spiega Molinari, è un luogo che possiede “nella sala principale, estesa per 80 metri, la più grande tela affrescata al mondo: circa 700 metri quadrati. Se ci trovassimo in un altro contesto, da sola quest’opera godrebbe di una visibilità incalcolabile. Eppure questo paradosso ci ricorda quanto l’Italia sia in grado di riservare potentissime sorprese in ogni borgo, in ogni città: ovunque troviamo caratteristiche identitarie molto forti e opere d’arte che spesso non sono sufficientemente conosciute neppure dalla popolazione residente”.

A Maddaloni al via una biennale diffusa tra arte, architettura, design e illustrazione

Oltre al complesso intitolato a Giordano Bruno, nel circuito espositivo di AMA sono inclusi alcuni spazi pubblici cittadini, il Museo Civico, la Biblioteca Comunale, una serie di edifici religiosi. Come la settecentesca Chiesa di San Giovanni e Cappella Congrega Ipogea, cornice del progetto Nuovi racconti. Quando Atlante incontra la bellezza dimenticata, con due video installazioni di Francesco Jodice e Adrian Paci. La nascita di AMA “si posiziona in una visione dell’amministrazione che ha deciso di investire nella cultura” prosegue Molinari, evidenziando come in Campania in ultimi anni si stia registrano un fermento in tal senso. Già completato, in occasione dell’anteprima autunnale di AMA, è il murale Senza Riparo: eseguito dall’artista argentino Francisco Bosoletti in Piazza Matteotti, sulla facciata della futura sede del Comune di Maddaloni, costituisce un lascito permanente della biennale. Ispirata ai reperti storici della città, l’opera riproduce il volto di una donna che riposa in attesa del futuro, un tempo in cui Maddaloni, tra l’altro, si doterà di una nuova sede comunale. “Il cantiere è stato sbloccato e quindi riparte un percorso di riqualificazione importante nel cuore della città, che vanta un notevole patrimonio barocco” aggiunge Molinari.

Oltre 80 ospiti alla Biennale di Maddaloni, tra architetti, artisti e designer

Matilde Cassani, Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori (Labics), Michele De Lucchi, Annalisa Metta, Bernard Khoury, Francesco Librizzi, Giancarlo Mazzanti, Périphériques Architects, Franco Purini, Ugo La Pietra, Angelica Sylos Labini e Nicola Russi (Laboratorio Permanente), Beniamino Servino, Studio Ossidiana sono alcuni dei professionisti del settore architettura coinvolti in AMA. Almeno simbolicamente la nuova biennale raccoglie il testimone della Biennale Internazionale di Grafica, la cui ultima edizione si svolse in città nel 1988; rende inoltre omaggio alla memoria di Franco Imposimato, ucciso a Maddaloni in un agguato mafioso. “Lavorare in un territorio laterale vuol dire anche misurarsi con un’amministrazione che non ha nelle sue coordinate normali la gestione di un festival: in questo territorio di circa 50mila abitanti ci sono la volontà e l’energia per operare anche in questo ambito, crescendo nell’organizzazione di eventi culturali di qualità” osserva ancora il direttore artistico, che precisa come lo sguardo dell’amministrazione sia già rivolto verso l’edizione 2027. In conclusione, un ulteriore aspetto da segnalare dell’operazione, riguarda le scelte compiute sul fronte degli allestimenti, anche in questo caso orientate verso il futuro. Infatti, conclude Molinari, “i materiali prodotti per le mostre rimarranno in loco; possono essere smontati e riutilizzati. Tutto quello che stiamo facendo è stato pensato come patrimonio della città, a testimonianza del fatto che AMA è parte di un’azione di rigenerazione ampia e diffusa sul territorio”.

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Valentina Silvestrini

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Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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