A Como un ex asilo razionalista si trasforma in un centro culturale
L'asilo progettato dall’architetto razionalista Cesare Cattaneo negli Anni Trenta a Cermenate riapre le porte al pubblico con la prima delle quattro mostre in programma nel 2025. Un progetto che anticipa l’auspicata riattivazione dell’edificio come polo culturale

“Ho più di 80 anni, non godo di buona salute; francamente il mio sogno è vederlo recuperato”. Raggiunto al telefono, fin dalle prime battute l’ingegnere Damiano Cattaneo rivela il sentimento che lo lega all’ex asilo infantile Giuseppe Garbagnati, progettato da suo padre Cesare, come prima opera dopo la laurea, e costruito nel comune di Cermenate (in provincia di Como) tra il 1935 e il 1937. Un rapporto così intenso che, a partire dagli Anni Novanta, lo ha portato ad attivarsi personalmente per la salvaguardia e la riattivazione del bene, eretto nella frazione di Asnago negli stessi anni in cui prendeva forma il più noto asilo Sant’Elia, opera a Como del “maestro” di Cattaneo, Giuseppe Terragni.

L’asilo razionalista disegnato da Cesare Cattaneo a Cermenate
Apprezzato dalla critica e dalla stampa di settore dell’epoca, a tal punto che Casabella gli riservò un primo articolo nel 1935, già prima del suo completamento, l’edificio scolastico è stato riconosciuto di interesse culturale nel 2008 dalla Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia. Una forma di tutela che lo ha sottratto dal rischio di ulteriori manomissioni, dopo quelle seguite alla prima fase di inutilizzo risalente al dopoguerra. Nel 1986 arriva il cambio di destinazione d’uso, che per alcuni anni lo rende farmacia comunale e sede della Croce Rossa. Sui suoi punti di forza, l’ingegnere Cattaneo non ha dubbi: “C’è tutto quello che caratterizzava gli Anni Trenta in architettura, a livello di forma e funzione. Dal notevole peso assunto dalla funzione, con tre blocchi che equivalgono ad altrettanti momento e compiti, al rigore classico, accompagnato dalla pulizia perfetta dei volumi”. Per dirlo con Casabella: “Di fronte ad architetture che rappresentano, sotto il velo della modernità, un paradossale ritorno all’antico, preferiremo sempre quelle più astratte ed estremiste, che stabiliscono senza mezzi termini la validità dello stile nuovo”.









Il progetto di recupero dell’asilo Garbagnati di Cermenate
Si deve agli eredi di Cattaneo, a partire dal figlio Damiano, e ad altri soggetti la costituzione nel 2012 dell’ONLUS intitolata all’architetto razionalista, scomparso ad appena trentuno anni nella natia Como, nel 1943. Ed è proprio “l’Associazione Cesare Cattaneo ONLUS ad aver acquisito la proprietà dell’asilo” spiega l’ingegnere, che la presiede. In attesa dell’avvio degli agognati lavori di recupero, attraverso un programma di mostre che si susseguiranno per l’intero 2025 “vogliamo far vedere che la struttura non è morta e anzi si presta a una ripresa dell’attività culturale nel paese di Cermenate” prosegue. E la risposta da parte della comunità non si è fatta attendere, come dimostra l’interesse suscitato dal primo progetto espositivo, visitabile fino all’11 maggio 2025 negli ambienti già messi in sicurezza. La mostra, che si sofferma sulla vicenda progettuale dell’asilo disegnato da Cattaneo a 23 anni, fornisce l’occasione per varcare la soglia dell’edificio, parte inscindibile della memoria collettiva locale. “In queste prime giornate di apertura, ci siamo accorti che la frequentazione è stata alta e anche abbastanza qualificata” commenta Cattaneo. Merito anche della “posizione abbastanza baricentrica, in una zona fittamente popolata e di una buona attenzione alle manifestazioni culturali da parte della comunità. E poi c’è la curiosità di rivedere l’asilo in cui si è trascorsa l’infanzia cinquanta o quaranta anni fa” aggiunge.
La rinascita dell’asilo Garbagnati come polo culturale
Il ciclo espositivo, dunque, agisce da processo culturale in grado di attivare o rinsaldare la connessione tra l’edificio e la comunità, con la prospettiva di rendere di nuovo il sito un punto di riferimento locale. Se ripristinati, i suoi spazi potrebbero infatti accogliere in maniera continuativa attività espositive e formative relative all’architettura, al design e alle arti visive o altre iniziative di interesse pubblico. Il progetto per la riqualificazione del bene è stato redatto ed è al vaglio della Soprintendenza. Stando al racconto di Cattaneo, non mancano neppure le risorse, anche grazie al supporto ottenuto con un bando di Fondazione Cariplo. Sperando quindi nei positivi nulla osta degli organi competenti, “ci aspettiamo di poter iniziare i lavori entro la fine di quest’anno e di concluderli nel 2026”.
In arrivo una mostra sul progetto sviluppato con il pittore Mario Radice
La presenza nel paese di un asilo di recente costruzione e la progressiva introduzione di nuove pratiche pedagogiche rendono impraticabile il ripristino della funzione originaria, ma dal punto di vista architettonico gli ambienti risultano compatibili con il ruolo di centro culturale, capace di ospitare “iniziative artistiche, attività legate all’università, dibattiti, piccole mostre” conclude Cattaneo. Rispetto all’effettiva possibilità di utilizzarlo in questo senso, la migliore dimostrazione la offrono proprio l’Associazione Archivio Cattaneo e l’Associazione Cesare Cattaneo ONLUS con il ciclo di mostre che proseguirà, con il secondo dei quattro atti previsti, il 17 maggio: in quella data inaugurerà Lo spazio armonico e la fontana di Camerlata, a sua volta incentrata sul progetto di Cattaneo e Mario Radice per la VI Triennale di Milano. In vista del futuro e con l’orizzonte non più utopico della gestione del bene finalmente restaurato in toto, soggetti pubblici, fondazioni, istituti di credito, aziende e associazioni sono invitati a contribuire alla rinascita, anche culturale, dell’ex asilo.
Valentina Silvestrini
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