A Brescia presentato il restauro del Teatro Romano. Il progetto è di David Chipperfield 

Su commissione della Fondazione Brescia Musei è stato chiesto all’architetto britannico di individuare i contenuti architettonici e di indirizzo per l’elaborazione del progetto esecutivo finalizzato al restauro e alla rifunzionalizzazione del teatro di origine Flavia

Insieme al Capitolium e al Foro, il Teatro Romano è il fulcro civico, religioso e culturale della Brescia di età romana. Edificato nel I Secolo d.C, in piena Età Flavia, è in pietra calcarea di Medolo, marmo e laterizio e sfrutta il pendio del colle Cidneo. Il Teatro, per tutta la sua storia millenaria, fu un’infrastruttura pubblica, fin da subito simbolo identitario della città. Ma l’apice lo visse con la Dinastia dei Severi e dopo terremoti, trasformazioni urbanistiche e crolli tra il IV e VI Secolo dopo il X fu inglobato in nuove architetture residenziali, tra cui Palazzo Maggi Gambara. Nel XX Secolo, infine, il sito archeologico fu riportato alla luce, inaugurando un lungo processo di restauro e valorizzazione.

A Brescia presentato il progetto per il restauro del Teatro Romano

È in questo contesto che l’architetto britannico David Chipperfield e il suo studio di Milano sono stati chiamati da Fondazione Brescia Musei a delineare i contenuti architettonici e di indirizzo per l’elaborazione del progetto esecutivo finalizzato al restauro e alla rifunzionalizzazione del Teatro Romano. “Il nostro approccio per questo straordinario sito mette insieme storia, archeologia e memoria in dialogo con il presente. Affrontando l’incompletezza dei resti del Teatro Romano, abbiamo esteso il nostro compito oltre l’archeologia convenzionale per consentire una continuità di scopo che ci riporta alla funzione storica del sito come infrastruttura urbana”, ha dichiarato l’architetto Premio Pitzker

I punti cardine del progetto di David Chipperfield 

Infatti, il progetto Chipperfield si sviluppa su tre elementi principali: il Teatro come sito archeologico, come manufatto architettonico e come spazio originariamente destinato alla rappresentazione. Dunque, l’obiettivo dell’intervento non è ricostruire ma rileggere, ristabilendo l’ordine dell’emiciclo, valorizzando la geometria perduta, dando coerenza ai frammenti e restituendo senso e funzione al luogo. Nell’azione è compreso anche Palazzo Maggi Gambara, che assumerà la funzione di accesso principale all’area archeologica e centro tecnico per le attività teatrali.

David Chipperfield valorizza il Teatro Romano di Brescia 

Durante l’elaborazione della proposta ci siamo interessati al processo di ricerca di una serie di soluzioni attraverso uno studio attento di ciò che è rimasto insieme alla consapevolezza di ciò che è stato perso, e abbiamo cercato di trovare un equilibrio tra i due, non si tratta di un processo strettamente scientifico, con il fine di creare una nuova realtà fisica. Ristabilendo la geometria dell’emiciclo, ad esempio, diamo un ordine a questi antichi frammenti e facciamo rivivere il senso dello spazio del Teatro Romano piuttosto che ricreare ciò che un tempo esisteva. In questo modo, cerchiamo di reintegrare il passato nella vita quotidiana della città di Brescia, di vivere in continuità con esso piuttosto che accanto ad esso”, ha concluso Chipperfield.

Redazione

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