Creatività spontanea
Le idee geniali in fatto di design non sempre arrivano dai professionisti. Daniele Pario Perra ci mostra, con un libro ricco di immagini, gli oggetti “ingegnosi” che nascono dai bisogni quotidiani. Nel secondo volume di “Low Cost Design”, uscito per i tipi di Silvana Editoriale.
“La progettazione deve diventare un mezzo interdisciplinare, altamente creativo, capace di rispondere ai veri bisogni dell’uomo. Dev’essere orientata più specificamente verso la ricerca.” Negli Anni Settanta, Victor Papanek, designer e ricercatore, con il libro Progettare per il mondo reale, esortava studenti e aspiranti progettisti a partire sempre dalla ricerca. L’indagine verso cui Papanek spingeva i designer non era volta allo studio della materia o dei processi produttivi, ma era quasi una forma di osservazione sociale che partiva dalla ricognizione dei reali bisogni dell’individuo, unico motore che dovrebbe trainare il design.
Daniele Pario Perra, designer, artista e ricercatore, ha scoperto che il modo migliore per studiare i reali bisogni dell’uomo è esplorare il vasto, ricco e curioso mondo della “creatività spontanea”. Il progetto di Pario Perra ruota intorno a piccoli progetti rivoluzionari realizzati da persone comuni, designer anonimi, di tutto il mondo. Gli esempi fotografici di queste piccole invenzioni sono raccolti in un libro dal titolo Low cost design, arrivato ora al secondo volume.
Non è la prima volta che ci troviamo di fronte ad un libro fotografico che nasce da una ricerca compiuta nel mondo degli oggetti di uso quotidiano. Ricordiamo Design del popolo di Vladimir Archipov che raccoglie 220 oggetti costruiti da persone comuni nel periodo dell’Unione Sovietica, o Système P. Bricolage, invention e recuperation en prison della fotografa Catherine Rechard, reportage di una ricerca svolta presso sei penitenziari differenti per immortalare gli oggetti costruiti dai carcerati.
In cosa differisce allora la ricerca di Daniele Pario Perra? Gli esempi di Low cost design non nascono in situazioni limite come una rivoluzione o uno stato di detenzione, ma in contesti comuni, situazioni che potrebbero essere anche le nostre e pertanto incentrate su bisogni universali. Altra novità della ricerca di Pario Perra riguarda il fatto che la sua indagine non si limita al mondo degli oggetti, ma spazia fino agli interventi territoriali e urbanistici, riportando alla nostra attenzione come le persone spesso personalizzino i luoghi pubblici fino a farli diventare estensione dei propri luoghi domestici. È proprio per questo dualismo che il secondo volume, così come il primo, si suddivide in due macro aree: Oggetti e Azioni.
La prima parte, Oggetti, è a sua volta divisa in cinque capitoli che valutano il massimo livello di elaborazione formale e funzionale, dagli oggetti elementari fino agli oggetti completi. Scopriamo così come una rete da cantiere possa essere anche una rete per giocare a pallavolo o un imbuto possa fare da paralume. Come le bottigliette di Campari di Fortunato Depero non siano servite solo a Ingo Maurer per costruire un lampadario, ma anche a un contadino per realizzare uno spaventapasseri. E aumentando l’elaborazione degli oggetti, si arriva a piatti piegati che fanno da porta collane o a biro incurvate per tenere aperte le pagine di un libro. Tutti piccoli oggetti nati per risolvere necessità quotidiane, dei “fatti-apposta” per rispondere a determinati bisogni.
La seconda parte, Azioni, è strutturata in sei capitoli che distinguono le diverse tipologie di interventi che le persone applicano al territorio: dal commercio creativo, alla carenza di servizi pubblici, fino alle soluzioni di sicurezza personale e controllo del territorio. Questi progetti ci dimostrano come la creatività spontanea non abbia confini territoriali e come le persone intervengano per migliorare le proprie abitudini di vita tanto all’interno della propria casa così come all’esterno. Ecco, per esempio, oltre dieci soluzioni per limitare il parcheggio sui marciapiedi che i sindaci di tutte le città d’Italia potrebbero copiare. Ecco dove stendere i panni nel caso in cui il balcone non bastasse, ed ecco come ricreare posti per giocare contro la carenza di parchi giochi.
Il secondo volume di Low cost design è ricco di immagini, un corpus che proviene da un archivio arrivato ora a 80mila immagini, per farvi capire la portata della ricerca. Questa particolare indagine dimostra che la creatività e le abilità costruttive non appartengono solo al mondo dei professionisti, ma anche alle persone comuni. È forse questa la più alta forma di democrazia nel design?
Valia Barriello
Daniele Pario Perra – Low cost design volume 2
Silvana Editoriale, Milano 2011
Pagg. 216, € 35
ISBN 9788836620517
www.silvanaeditoriale.it
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati