L’approccio del duo italo-greco CTRLZAK è interdisciplinare, e lo testimonia la dizione Art & Design Studio. I due progettisti, Katia Meneghini e Thanos Zakopoulos, si occupano sia di arte che di design e spesso, come loro stessi affermano, “partiamo da un’opera d’arte per arrivare poi al design”.
È il caso della collezione Hybrid, serie di porcellane da tavola, partita come un vero e proprio progetto artistico composto da pezzi unici. Un’attenta indagine storica sulla lavorazione della ceramica in Europa e in Cina ha portato Katia e Thanos a una fusione delle due culture artigiane. “Per secoli gli europei hanno cercato di imitare la produzione di porcellana orientale, legata a una lunga tradizione e contraddistinta da una grande maestria. Oggi il mondo è invaso da prodotti cinesi che riproducono quelli europei”. Per trovare un punto d’incontro tra le due culture, i designer hanno optato per una vera e propria fusione. Ogni piatto e componente in porcellana è composto da due metà, una orientale e una occidentale, e non solo la forma circolare è differente ma anche il decoro stesso.
Il passo successivo, che ha permesso all’opera d’arte di diventare oggetto di design, è stata la produzione industriale. “Spesso sono le aziende a notare i nostri lavori e a chiamarci”, sottolinea Katia, e così è stato grazie a Seletti. L’azienda mantovana, nonostante abbia già in collezione alcuni servizi di piatti che si distinguono per originalità – ricordiamo Estetico Quotidiano e Palace, di cui Artribune ha già parlato -, ha voluto ancora una volta scommettere sull’estro artistico. La lavorazione artigianale ha lasciato il posto a quella industriale, con non poche difficoltà tecniche da superare. Una linea colorata di demarcazione tra le due metà di ogni componente segna il confine fra le due arti, ma ne sancisce a pieno titolo l’unione.
Valia Barriello
Nome: Hybrid
Anno: 2011
Designer: CTRLZAK Art & Design Studio
Dimensioni: varie
Tipologia: oggetti per la tavola
Web: www.ctrlzak.com
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #7
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