Gerrit Rietveld: Die Revolution des Raums (La rivoluzione degli spazi) è la più completa estensione editoriale, la più riuscita bio-iconografia mai realizzata, a compendio di un progetto espositivo su Gerrit Rietveld (1888-1964).
Fino al 16 settembre, infatti, al Vitra Design Museum, negli spazi antistanti l’ingresso dello stabilimento tedesco, il designer olandese viene celebrato con una retrospettiva dall’omonimo titolo. La mostra, seppure perfettamente strutturata e documentata, riduce notevolmente il percorso espositivo, rispetto alla recente e maggiormente interattiva rassegna dal titolo Universo Rietveld, allestita al Maxxi nel 2011. A Roma, infatti, al piano terra del museo i curatori avevano selezionato circa 400 oggetti tra disegni, foto e modelli. Inoltre, l’attività di Rietveld era posta al centro di un vasto sistema di relazioni e riferimenti, che andava dagli artisti del gruppo De Stijl (Theo van Doesburg, Bart van der Leck, Vilmos Huszár, J.J.P. Oud) ai protagonisti dell’avanguardia modernista (Le Corbusier, Gropius, Mies van der Rohe, Frank Lloyd Wright), fino ai designer contemporanei (da Alessandro Mendini a Ettore Sottsass a Maarten Baas).
Al Vitra Design Museum, invece, Ritveld viene fatto emergere scanditamente, come un genio centrato e anticipatore, una figura del design mondiale che restituisce al processo produttivo la legittimità del progetto, travalicando le proprie medesime icone quali: la Red-Blue Chair (1918/1923), la Rietveld Schröder House (1924) e la Zig-Zag Chair (c. 1932). Di riflesso, il volume presentato in occasione dell’apertura della mostra si presta alla lettura come un’antologia sferica che mette in luce simultaneamente metodologie e intuizioni di una vita da compositore. Assemblaggio e riciclaggio, ad esempio, si rivelano, all’interno delle diverse sezioni del volume, elementi distintivi di ogni progetto di Rietveld regolando le forme e materiali. La produzione architettonica, inoltre, viene pienamente inquadrata attraverso gli studi di pianificazione urbanistica (anche per edilizia privata) che introducono il lettore a un confronto diretto tra i progetti di Rietveld e le intuizioni di Gropius, Breuer, van de Rohe e Le Corbusier. Come in mostra così come sulla carta stampata, i curatori mettono in risalto progetti riscoperti, come arredi per l’infanzia, sedute per luoghi sacri e interni per vagoni ferroviari, mettendo in luce aspetti meno noti del designer olandese.
La monografia Gerrit Rietveld: Die Revolution des Raums offre la possibilità di scorrere serie iconografiche d’archivio o di soffermarsi su precisi approfondimenti tematici che svelano la quotidianità di una professione. Sebbene la modernità intrida ogni capitolo di questo catalogo, la contemporaneità pone ogni pagina sotto la lente di ingrandimento della ricerca, analizzando lo sviluppo di ogni piccolo gesto come nuova base per un’idea rivoluzionaria.
Ginevra Bria
Ida van Zijl – Gerrit Rietveld: Die Revolution des Raums
Vitra Design Museum, Weil am Rhein 2012
Pagg. 239, € 69,25
ISBN 9783931936945
www.design-museum.de
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