Il design all’interno del processo di realizzazione di un’automobile ha sempre svolto un ruolo molto importante fin dalla nascita dei primi modelli. Basti ricordare il lavoro svolto da Pio Manzù per la Fiat negli Anni Sessanta e i progressi fatti dal design in campo ergonomico.
Negli anni, la ricerca dell’automotive design volta a ottenere un perfetto connubio tra soluzione funzionale ed estetica ha approfondito anche il campo del graphic design e dell’espressione di identità del marchio.
Per capire il percorso ideativo e il processo di realizzazione di un’autovettura abbiamo preso in esame il recente lancio della Nuova Clio di Renault, per cui tutto, ad esempio, è partito proprio dalla progettazione del logo. “Il marchio deve essere vivo e grande, per rappresentare al meglio la forza e l’orgoglio della casa”, spiega l’olandese Laurens Van den Acker, a capo della sezione design Renault.
In un periodo in cui la concorrenza è vasta e agguerrita, distinguersi ed essere riconoscibili è fondamentale. Il design può diventare il primo motivo di acquisto di un’automobile tra due modelli a parità di prestazioni meccaniche.
Il design di un’automobile deve saper anticipare i tempi, dato che il processo industriale, che porta poi alla realizzazione di una nuova vettura, è lungo e complesso e dura almeno un paio di anni. Ad esempio, il primo disegno della Nuova Clio è datato 2009, è seguito un anno di lavoro per definire il progetto e congelare il design e i successivi due anni per l’industrializzazione.
Van den Acker paragona le linee della scocca dell’autovettura a quelle di una donna. Esteriormente vuole sedurre: le sue linee sono morbide e sinuose, ma allo stesso tempo dinamiche e sportive. Dal logo, la losanga, nasce la calandra nera che in seguito sfocia nei grandi fari taglienti. La fiancata ha linee morbide che si restringono nella parte centrale, proprio come i fianchi di una donna, mentre la parte posteriore evidenzia l’impronta della vettura sulla strada. “Se esteriormente vuole sedurre, internamente è da sposare”, racconta l’olandese.
Gli interni, curati dall’italiano Matteo Piguzzi, sono orientati al confort e alla tecnologia. La plancia ha linee semplici che permettono di focalizzare l’attenzione sulla consolle centrale, che racchiude tutte le funzioni di bordo, come se fosse un tablet. Notevoli anche le possibilità di personalizzazione: diversi colori e tessuti per sedili, cruscotto e particolari degli interni, cromie vivaci o eleganti per la carrozzeria e anche numerosi sticker, in modo da potersi adattare a qualsiasi tipologia di cliente.
L’attenzione e la cura con cui è stata progettata la Nuova Clio dimostra che gli studi ergonomici vanno oramai di pari passo con il design e che quest’ultimo è sempre più indispensabile per l’attribuzione di carattere e identità.
Matteo Mancinelli
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