Lucky Strike e il design
Il Lucky Strike Talented Design Award è lo specchio del lavoro svolto delle università italiane di design. Lo dimostrano i risultati del concorso e la ricca selezione dei progetti pervenuti. Il racconto di chi nella giuria c’era: la design editor di Artribune.
Il Lucky Strike Talented Design Award ha chiuso la sua ottava edizione lo scorso 21 marzo, presso il Plart di Napoli, con tre progetti vincitori, dieci menzioni al merito e quindici increduli e felici neo-designer.
Al di là di questi numeri, il grande risultato ottenuto dal concorso è stato il successo di adesioni. Ben 246 progetti di tesi provenienti da 56 tra istituti e facoltà di design sono stati valutati dalla giuria presieduta da Milena Mussi e composta da Giulio Cappellini, Michael Erlhoff, Mauro Guzzini e da chi scrive in qualità di design editor di Artribune.
Le tesi fra cui districarsi sono state numerose, ricche ed esaustive; hanno indagato qualsiasi ambito del design, dal dress design all’eco design, dallo yacht design allo urban design, dal graphic fino alle vere e proprie tesi di ricerca, riversando il maggior numero di progetti nel classico product design. Paradossalmente i progetti più interessanti, che hanno stimolato il dibattito e la curiosità della giuria, non appartenevano alla categoria del prodotto ma alle più svariate e affascinanti vie che il design può percorrere.
Lo dimostrano in parte i progetti premiati, che hanno visto salire sul podio in prima posizione un trio piemontese del Politecnico di Torino: Luca Zuliani, Eleonora Fiore e Marco Mignone, con la loro tesi Ecodomestic Appliances, hanno creato un vero e proprio manuale su come inserire nelle abitazioni di domani i sempre più numerosi elettrodomestici, tenendo in considerazione le risorse ecologiche del territorio per ridurre i consumi. Al secondo posto la designer Gabriella Sperotto, dello IUAV di Venezia, la quale ha dimostrato con la sua ricerca Punti di vista che una disabilità come l’ipovisione può essere sostenuta da una innovativa tecnica di stampa in rilievo che supera il linguaggio braille e lascia piena libertà alla rappresentazione. Terza classificata, dell’Università di Napoli Luigi Vanvitelli, Agnese Tamburrini: ha sviluppato il tema di product design sposandolo all’eco con la progettazione di un modulo per il compostaggio da installare nelle scuole per insegnare ai bambini come fertilizzare una pianta dai rifiuti.
Tra le segnalazioni spiccano progetti che hanno analizzato fenomeni contemporanei come la tesi di Alessandra Carosi, Fab.it. La fabbricazione digitale avanzata fra teorie critiche e meta strumenti abilitanti, sui FabLab, o la ricerca di Serena Camere Segni in superficie: il tempo e le materie plastiche, sull’invecchiamento di un materiale per noi quotidiano come la plastica.
Sono state premiate e segnalate tesi che guardano al futuro, progetti che sfruttano l’opportunità che può dare un corso di laurea oggi, ovvero il lusso di avere del tempo da destinare alla ricerca e di trovare soluzioni non soltanto per i problemi di oggi, ma soprattutto di domani.
Valia Barriello
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