A parte una vita condotta fuori da ogni schema e dedicata totalmente alla ricerca, ciò che maggiormente impressiona è che Perel’man, pur ricevendo premi e onorificenze, ha sempre rifiutato qualunque riconoscimento, preferendo addirittura dimettersi dal suo posto all’Università di San Pietroburgo per decidere di vivere in condizioni di quasi indigenza. Avrebbe poi spiegato la sua scelta in questo modo: “Non voglio essere uno scienziato da vetrina e troppi soldi in Russia generano solo violenza. Perché ho bisogno di un milione di dollari se posso controllare l’universo?”.
Decisioni così estreme al giorno d’oggi appaiono quasi inspiegabili e sicuramente toccano l’immaginario di tutti. Così è stato anche per l’agenzia moscovita The Bold Studio, che ha pensato bene di rendere omaggio al compatriota ideando una bella scatola di matite a lui dedicata (il design è di Alan Temiraev e Volodya Zotov, le illustrazioni di Julien Jules e Philip Morris). Il cartoncino esterno della confezione è fustellato in modo da mostrare il ritratto di Perel’man stampato sulle matite, mentre all’interno del packaging c’è l’immagine della nascita di una nuova stella catturata dal telescopio Hubble.
Il messaggio è chiaro e spiega anche cosa c’entra il packaging con un grande matematico. Il packaging è infatti lo specchio dei nostri tempi ed è una guida per leggere la contemporaneità “tra le righe”. In questo caso, un astuccio portamatite si è fatto promotore di una comunicazione non commerciale ma culturale, è diventato il veicolo di un’azione informativa e politica. Probabilmente Perel’man, con il suo spirito profondamente antimaterialistico, non approverebbe neppure questo piccolo omaggio, ma noi ringraziamo i Bold che hanno citato e fatto circolare un genio straordinario e la sua etica.
P.S.: Sembra che a San Pietroburgo non sia difficile vedere in giro magliette con il volto di “Grisha” e la scritta “Non tutto si compra“.
Sonia Pedrazzini
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #15
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