Design a Madrid. In declinazione ibero-americana
La Spagna si conferma la porta d’Europa verso il Sudamerica. L’attenzione per le tematiche politiche, economiche e sociali dei Paesi latini non è solo un fatto di affinità linguistica, ma sempre più un interesse concreto per un continente che sta sviluppando linguaggi propri, nuovi percorsi e straordinarie potenzialità. Il successo della Biennale Iberoamericana del Design, giunta alla quarta edizione, dimostra l’orientamento della capitale spagnola.
Il Matadero di Madrid – vasto complesso multifunzionale, da tempo riconvertito dalla macelleria alla cultura – fino al 28 di febbraio ospita negli spazi della Central del Diseño un’ampia vetrina della creatività di ventitré Paesi, includendo anche Spagna e Portogallo, legati da radici storiche comuni sulle antiche orme del colonialismo. Organizzata dalla Fundación Diseño Madrid (DiMad), conta con la partecipazione di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Haiti, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Porto Rico, Repubblica Dominicana, Uruguay e Venezuela. Si tratta di un evento a carattere fortemente partecipativo, dove gli stessi designer trasportano le proprie opere a Madrid e creano l’allestimento per la mostra.
Quattrocento i progetti firmati da 450 disegnatori offrono una vetrina a livello mondiale del design più fresco, originale e di qualità. Una giuria di addetti ai lavori – composta da Ruedi Baur, Dora Becher, Rui Costa, Chis Martinez, Antoni Perez, Iragorri, Manuel Lecuona e Allan Urban – ha selezionato le opere migliori assegnando cinque categorie di premi (disegno grafico, di spazio e di interni, digitale, industriale e di prodotto) oltre a dieci menzioni speciali. Molti e interessanti i lavori premiati, ma tutti meritevoli di attenzione i partecipanti, perché quando il talento si unisce all’ingegnosità, gli esiti sono quasi sempre sorprendenti in tutti i settori. Dagli abiti al vasellame, dai gioielli alle bottiglie, ma anche mobili, lampade e scarpe, progetti di interni globali per uffici, ristoranti e hotel, fino a case trasportabili, dall’editoria agli immancabili sistemi di navigazione e di design digitale applicata alla comunicazione.
Taluni progetti si autoproducono, altri hanno fortunatamente trovato già una clientela importante che ne ha permesso la diffusione e la commercializzazione nel mondo, come Adidas, Telefonica e Vodafone. Uno per tutti, segnaliamo il telaio a pedale e quello manuale didattico creati dal peruviano Walter Héctor Gonzales Arnao, vincitore del premio per lo sviluppo: due telai in versione grande e piccola (per insegnare ai bambini) in cartone pressato dal facile montaggio e smontaggio, ideali per realizzare diversi tipi di tessuti e facilmente trasportabili dai popoli andini, che vivono in luoghi isolati e impervi.
Il design in Sudamerica è inteso dunque come l’espressione culturale principe della società industriale, frutto dell’ingegno artistico applicato alle esigenze della quotidianità, con al centro l’uomo, le sue necessità e i suoi valori. In molti casi non si tratta di oggetti di lusso e di sterile gusto estetico, ma di prodotti utili che danno impulso all’attività economica, spesso anche contribuendo a mantenere vive le tradizioni artigianali locali, accrescendo il benessere dei popoli.
Tema centrale della biennale, la difesa dell’ambiente, l’ecosostenibilità dei progetti e la grande sfida del riciclaggio dei materiali. Per il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione spagnolo, il design e lo sviluppo sostenibile sono le due facce della medesima medaglia: la povertà e il cambio climatico richiedono cambi urgenti nella nostra forma di produrre e di consumare. L’urgenza è creare oggetti migliori, costruiti con materiali innovativi, naturali o ecosostenibili, e rispettosi dell’ambiente anche nei processi di produzione. Premiati in tal senso la linea di moda spagnola Ecoalf, che dal 2009 crea abiti con materiali riciclati, e le Pet Lamp, lampade realizzate con il materiale delle bottiglie di plastica.
Federica Lonati
Madrid // fino al 28 di febbraio 2015
bid_14
CENTRAL DE DISEÑO – MATADERO
Plaza Legazpi 8
+91 (0)474 6780 / 87
[email protected]
www.bid-dimad.org
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati