LE MOSTRE DI MARMOMACC
Poche luci, solo sulle installazioni presentate come pezzi unici. Tre mostre coabitano negli spazi dell’Italian Stone Theatre all’interno della Hall 1, il padiglione dedicato agli eventi culturali di Marmomacc – Mostra Internazionale di Pietre Design e Tecnologie, che quest’anno ha registrato un incremento dei visitatori provenienti da tutto il mondo.
L’organizzazione delle rassegne, curate dall’architetto Vincenzo Pavan e dal designer Raffaello Galiotto, ha lavorato per favorire una relazione diretta tra aziende e progettisti, a dimostrazione della necessità di un confronto fra prodotto industriale e tecnologia.
I temi dei tre allestimenti sono dichiaratamente espressi nei nomi che portano: Carpets of Stone per l’orizzontalità, la verticalità in Lithic Vertigo e la sperimentazione sul limite in Digital Lithic Design.
ORIZZONTALE, VERTICALE, TECNOLOGICO
Una passeggiata lungo una serie di tappeti in pietra permette di leggere esperienze singolari come quella di Giuseppe Fallacara e Pimar con l’arte della stereotomia, o come quella di Setsu & Shinobu ITO con Ferrari & Cigarini, alle prese con una stampa su pietra scolpita. Il percorso costruito attraverso i progetti dedicati agli elementi verticali appare come un viaggio nell’antologia del design contemporaneo, da Cino Zucchi con Grassi Pietre, che si lascia ispirare dalle grandi civiltà del passato, a Patricia Urquiola, la quale, riutilizzando scarti derivanti dalla tradizione dell’intarsio di Budri, mette in scena colori e forme in una visione estremamente scenografica. Lo studio per un utilizzo consapevole delle tecnologie prodotte oggi si esprime invece tramite undici acrobazie tecniche, le quali esibiscono i soggetti evocativi disegnati da Raffaello Galiotto, tra cui un Bicefalo marmoreo prodotto da Intermac, Glomus realizzato da Helios Automazioni e Aceto Marmi, Leucon di Odone Angelo con Breton e Micete della T&D Robotics.
REINVENTARE L’ARTIGIANO
La manualità di un artigiano o di uno scalpellino ha attualmente assunto altri significati e questa evoluzione ha condotto le aziende produttrici di innovazione a cercare, oltre ciò che è stato già inventato, nuovi sistemi di impiego delle loro capacità.
Le difficoltà odierne legate alla possibilità di fare ricerca del panorama italiano sono raccontate argutamente in uno dei convegni tenuti nella Hall 1 dalla voce critica di Christian Pongratz, grande sperimentatore dello studio Pongratz Perbellini Architects, che sta oggi cercando attivamente di semplificare le interfacce di utilizzo dei dispositivi a controllo numerico, inseguendo un dialogo tra fruitori e prodotto finito.
Nicola Violano
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