DESIGN NORDICO E NON SOLO
Si è da poco conclusa la design week di Helsinki. Dal 7 all’11 settembre, presso il Messukeskus, il Palazzo delle Esposizioni, grandi aziende del design e della domotica hanno esposto i propri prodotti nella capitale finlandese, allestendo nel grande padiglione, con un rigore estremamente logico e puntuale, stand dedicati all’arredamento di interni ed esterni, di casa e ufficio (quest’ultimo protagonista dell’evento satellite Showroom, dedicato agli ambienti di lavoro, esteso anche ad alcune location cittadine). Girando per i corridoi della manifestazione è subito risultato evidente come l’home decor e l’easy living siano per i finlandesi un culto più che un vezzo piacevole, uno stile di vita, cominciando dalle aziende specializzate in ironiche carte da parati o in piccole luci portatili, fino alle imponenti vasche idromassaggio domestiche da otto posti, un autentico cult scandinavo che ha portato ad Habitare 2016 espositori della vicina Estonia.
Gran parte degli eventi e degli incontri di Habitare, a cura della programme director Laura Sarvilinna, sono per tradizione dedicati ai più giovani (a iniziare dall’annuale Habitare Design Competition, vinto con il progetto SYLI da un gruppo di studenti della Aalto University School of Arts, Design and Architecture), benché il mercato del Nord Europa sia in grado di attrarre anche grandi nomi internazionali come la nostrana Scavolini, presente in esposizione con la sua cucina firmata Diesel.
AMICI INTERNAZIONALI
L’edizione 2016 ha inoltre inaugurato quella che intende diventare la nuova tradizione degli “International Friends”, personalità internazionali del mondo del design nominate “amiche” della manifestazione, invitate a eleggere i loro progetti preferiti. La prima amica di Habitare è stata la celebre Alice Rawsthorn, critica di design e giornalista del New York Times, la quale ha selezionato il rivestimento in rame di Kitzen come materiale più interessante, lo schema di buy-back dello store Plootu come il fenomeno più interessante, la reintroduzione dei mobili di Carl Gustav Hjort af Ornäs da parte dell’azienda Fasetti come miglior concept e come miglior prodotto i mobili multifunzione di Yuka Takahashi. Tra gli stand preferiti, quello di Matri, Yhes and Gymstick International e dell’immancabile Marimekko.
UNA RASSEGNA DEMOCRATICA
Tuttavia, ciò che più colpisce di Habitare rimane la sua democraticità: l’intuizione di allestire gli stand di giovani creativi e startup assieme a grandi brand, senza evidenti divisioni. Al contrario di un Salone del Mobile che è spesso stato, prima con qualche polemica e ora come abitudine assimilata, un salone dei giovani esclusi (dinamica che, in fondo, ha dato modo al Fuori Salone di crescere a dismisura con i suoi pro e i suoi contro). Certo, a Milano espone un numero decisamente maggiore di designer provenienti da ogni parte del globo; certo, la design week milanese è più orientata al divertimento. Ma quello che ne risulta è un breve evento con il massimo dei rendimenti che, se nelle sue installazioni di ambienti gonfiabili può apparirci ingenuo (Franco Mazzucchelli lo faceva davanti all’Alfa Romeo di Arese ne 1971), nello scambio di contatti e idee, nello spirito stesso di porre il design al centro, si rivela vincente. E a confermarlo ci sono i dati: circa il 50% dei visitatori di Habitare 2016 ha effettuato acquisti (sia di prodotti che di sevizi) nel corso delle cinque giornate. Habitare tornerà nel 2017 con gli eventi Antiikki, ArtHelsinki, ValoLight, HifiExpo, dal 13 al 17 settembre.
Simone Zeni
http://habitare.messukeskushelsinki.fi/
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