Moschino per Gufram. Design al gusto pop: se un paio di decolleté diventano oggetti d’arredo
A Milano, per il Salone del Mobile, arriva la capsule collection Moschino disegnata per la mitica azienda Gufram. Pezzo forte è il divano a forma di bocca by Studio65, reinventato con un tocco fetish. Ma ci sono a che un paio di scarpe…
L’arte dell’irriverenza e della leggerezza. Dici Moschino e dici shock. Con un bel carico di sense of humour. Ed è con questo spirito che il brand – fondato da Franco Moschino nell’83 e divenuto simbolo di un’estetica 80’s tutta citazioni pop e contaminazioni ardite – si accosta alla produzione di elementi d’arredo per l’azienda Gufram. La stessa che nel 1970 aveva lanciato il fortunato divano a forma di bocca, ispirato al quadro di Salvador Dalì Il Volto Di Mae West (1935) e alle labbra rosso vermiglio delle dive hollywoodiane: lo disegnarono gli architetti dello Studio65 e divenne subito un cult.
Oggi, con Moschino kisses Gufram, il marchio arriva alla Milano Design Week 2017 sfoderando un nuovo divertissement, tra fashion e design. La capsule collection di Jeremy Scott, direttore creativo di Moschino, porta nelle case dei più audaci quattro nuovi prodotti.
QUANDO IL DESIGN È POP. LE ICONE GUFRAM
La Zipped Lips! è un’edizione speciale dell’iconico divano in poliuretano flessibile, reinventato da una cerniera dorata che serra le labbra con un tocco fetish pop. Serie limitata di soli 99 pezzi. Il Biker cabinet è invece un mobile su ruote che riprende fedelmente la borsetta Moschino a forma chiodo (Biker bag), con tanto di colletto, tasche, borchie e zip. Un vero e proprio capo in versione oversize, dotato di mensole. Stessa filosofia per le High Heels, due enormi scarpe decolleté in pelle nera e tacco a spillo dorato, che diventano vani per un pouf e per tre ripiani in vetro: come interpretare il concetto di seduta e di scaffale con massima ironia e sguardo surreale.
Per Moschino un fatto di attitudine, di stile: con il suo Fresh aveva trasformato un comune detersivo spray nella bottiglietta di un’eau de toilette, mentre in passerella aveva portato abiti ispirati a Spongebob, McDonald’s o alla warholiana Campbells Soup. Incrocio perfetto, quello con Gufram, che in fatto di contaminazioni e ironiche trasposizioni ha una lunga storia di intuizioni geniali: oltre al divano-bocca, basti citare la serie Capitello del ‘72, ancora di Studio65, che ripensava i capitelli greci in forma di candidi set poltrona-tavolino, oppure i mitici cactus appendiabiti, progettati nel ‘72 da Guido Drocco e Franco Mello, e rivisitati nel 2016 da una limited edition psichedelica dello stilista Paul Smith.
– Helga Marsala
www.moschino.com
www.gufram.it
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