Il caso Ikea-Balenciaga è esploso nelle scorse settimane tra social e blog, consacrando come nuovo feticcio di stile la maxi borsa in pelle azzurra della storica maison, sfornata con la consueta ironia dal direttore creativo Demna Gvasalia: una rivisitazione lussuosa della shopper da 99 cent venduta negli store del colosso di mobili svedese. Tra chi ha accolto con disprezzo e chi con entusiasmo, l’operazione (brillantissima) ha sortito il suo effetto. Tutti ne hanno parlato, ovunque.
Tanto che la storia ha preso a viaggiare in autonomia, generando non solo meme, post, tweet, commenti, ma anche delle vere e proprie variazioni su tema. Creative, ironiche, virali.
Ed ecco una serie di improvvisati designer, in modalità Do It Yourself, sbizzarrirsi con nuovi capi e accessori costruiti utilizzando come materia prima la mitica Frakta in plastica azzurra coi manici griffati Ikea: dalla maschera antismog progettata da un ragazzo di Pechino, su misura per la fidanzata, all’audace perizoma postato dal profilo di Wonderlust Lingerie; dal classico cappellino con visiera a un delizioso top indossato da una modella nello scatto della fotografa Laura Garcia; dagli stivaletti proposti come “istant-shoes” dallo Studio Hagel di Amsterdam, fino al completino intimo confezionato a mano da una fanciulla e sfoggiato su Instagram.
L’hasthag più azzeccato? #Punkisnotdead. Soluzioni punk, tra creatività, artigianalità e sfottò, trasformando una trovata fashion in un piccolo fenomeno popolare.
– Helga Marsala
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