Design e arti minori. Alberto Mugnaini a Milano

Mars, Milano – fino al 14 maggio 2017. Alberto Mugnaini conclude una trilogia che ha messo in relazione arte contemporanea, arti minori e design. Mettendo in campo un registro linguistico d’autore.

La bella e perfino paradigmatica mostra personale di Alberto Mugnaini (Pisa, 1955) presso gli spazi di Mars chiude una trilogia di esposizioni dedicate al rapporto tra arte contemporanea, design e arti minori. Se l’arte di inizio millennio va saccheggiando il design alla ricerca di contaminazioni rigeneranti dagli esiti progressivamente logori, gli “utilizzabili” di Mugnaini possono vantare uno spessore estetico e concettuale che non necessita di millantare alcuno statuto artistico: di design d’autore si tratta, punto.

Alberto Mugnaini. Colori Minori. Installation view at Mars, Milano 2017. Photo Cosimo Filippini

Alberto Mugnaini. Colori Minori. Installation view at Mars, Milano 2017. Photo Cosimo Filippini

UNA MOSTRA DI ARREDI
Colori Minori è, nonostante l’indubbia artisticità del prodotto esibito, una mostra di arredi: sono esposti tre gruppi eterogenei di vasi. Realizzati in prima battuta attraverso l’assemblaggio unico e irripetibile di confezioni di prodotti industriali, sono quindi ricoperti da uno strato uniforme di spessa materia artigianale, per una moltitudine di presenze aliene sospese tra regno vegetale e animale. Sotto le variopinte patine dai “viraggi affrescati, ombre, aloni cangianti” che le ricoprono e che sembrano trasfigurarle in composizioni vagamente morandiane, i loro triviali costituenti restano nondimeno ben riconoscibili.
Nello scarto di residui industriali resi edibili dall’arte, “dalla scultura alla pittura, alla foggiatura, alla progettazione”, sta il senso più profondo di un’operazione che ricorda, su scala domestica, i batteri spazzini delle bio-tecnologie come le incorporazioni bio-robotiche dei manga giapponesi. Tale tentativo, per nulla venato di istanze moralistiche, di fronteggiare la marea montante del packaging attraverso un design “e-scatologico” che lo digerisca e assimili in nuove configurazioni formali e concettuali, senza banalmente “ri-ciclarlo”, fa del vasellame di Mugnaini una “teoria etica” nel senso figurato oltre che letterale dell’espressione.

Alberto Mugnaini. Colori Minori. Installation view at Mars, Milano 2017. Photo Cosimo Filippini

Alberto Mugnaini. Colori Minori. Installation view at Mars, Milano 2017. Photo Cosimo Filippini

DESIGN E SPAZZATURA
Che il design dell’immondezzaio globale debba riscoprire le pratiche della scultura almeno quanto la scultura dovrebbe dismettere lo scimmiottamento del design? Fossero l’ennesima appropriazione artistica, questi “vasi” sarebbero la prova certo felice, ma anche codificata, di qualche stomaco tritatutto del tipo di Kippenberger, Kelley, Fischer. Nel caso di Mugnaini, viceversa, si tratta di design eco-solidale nel senso meno nobile dell’espressione: la spazzatura contemporanea è assunta e costretta a un valore d’uso alternativo all’interno non tanto del recinto simbolico dell’arte, quanto del medesimo paradigma funzionale che la promuove, secondo un’originale manovra di “de-tour” che apre orizzonti di senso nell’insensato.
Corona l’esposizione a terra dei vasi una sorta di palco di renna appeso al muro, ottenuto dalla paziente consunzione e levigazione di una sedia tirolese. Non di solo scatolame, per quanto digerito, si stipano le case.

Roberto Ago

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Roberto Ago

Roberto Ago

Roberto Ago è figura poliedrica attiva in molteplici rami inerenti all’estetica. Critico delle immagini, iconologo, artista, editorialista, dopo gli studi d’arte presso l’Accademia di Brera sta conseguendo la seconda laurea in filosofia presso l’Università degli Studi di Milano, con particolare…

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