Designer, artista e scienziato. Le invenzioni pazze di Sruli Recht: e la pelle si fa trasparente
Nuovo traguardo per il geniale designer Sruli Recht, che inventa una lavorazione particolare per la pelle di vitello. Divenuta incredibilmente trasparente. Ed è solo l’ultima delle sue diavolerie. Per la gioia degli animalisti…
Autunnale, caldo, robusto, virile, avvolgente, sensuale. E naturalmente opaco. Il cuoio, nelle diverse conciature che determinano texture e colori, è tradizionalmente associato a questo bouquet di sensazioni. Un fatto universale, percettivo. Tale da aver provocato l’esprit anticonvenzionale del designer israeliano Sruli Recht, nato nel 1979 a Gerusalemme, ma islandese d’adozione, con base a Reykjavík. L’idea di capovolgere quello schema è diventata una sfida personale.
LA PELLE DEL FUTURO
Recht, che in fatto di provocazioni e sperimentazioni la sa lunga, s’è messo in testa di reinventare la pelle usata per abiti e calzature, tirandone fuori caratteristiche nascoste, inimmaginabili. Una sorta di materiale del futuro, che preserva la qualità di sempre, ma in una chiave eccentrica, mai vista prima.
Dopo tre anni di studi in laboratorio, con una squadra della ECCO Leather – azienda norvegese specializzata in ricerche sulle pelli per l’industria della moda e del design – Sruli Recht ha raggiunto l’obiettivo. E oggi presenta il primo prototipo di pelle di vitello traslucida, fantasmagorica. Dei tentativi, in realtà, erano stati imbastiti in precedenza, con pelli di pecora e di capra, ma il risultato era stato gramo: un tessuto duro, rigido come pergamena. Ed ecco l’obiettivo del giovane creativo: ideare e mettere in produzione una pelle trasparente, ma anche morbida, confortevole, capace di accompagnare il movimento e di accarezzare il corpo. Incantesimo compiuto. Con tutta una serie di vantaggi messi a punto a partire dai fallimenti dei precedenti studi: la nuova pelle è anche resistente all’acqua, durevole, piacevole al tatto.
DAI MERLI MORTI ALLA PELLE DI DELFINO
Ne è nata una collezione di capi casual e di scarpe, nei toni del giallo, del nero, del rosso, del bianco. Indossati e performati in un video teaser da un gruppo di ballerini, accompagnati da una base elettronica: il modo migliore per restituire, tra linee aggraziate, pieghe docili e coreografie in slow motion, il senso del comfort e dell’elasticità. Ed è straordinaria la consistenza aliena, da cui la luce filtra con una vibrazione iridescente, diffusa.
Il traguardo, nel campo delle produzioni fashion, è di assoluto rilievo. E va a connotare con ulteriori chiavi di lettura il lavoro di Sruli Recht, già noto per i suoi exploit fuori dai canoni, ultra creativi, capaci di stupire, qualche volta di indignare. Roba horror per animalisti e vegani. Come quella volta in cui presentò la sua prima collezione maschile utilizzando merli neri e agnelli nati morti; o come quando, nei panni di designer-zoologo-alchimista, progettò abiti con pelle di delfino, crini di cavallo e fili di seta estratta dalla ghiandola di un ragno impiantato in una capra.
Nel 2013, invece, aveva montato su una fascia d’oro 24 carati un frammento di pelle rimosso chirurgicamente dal suo stesso ventre: un anello dall’incredibile aspetto postumano e dal valore di 350.000 euro. Tra body art, arte concettuale e alta oreficeria. Collezioni, quelle di Recht, che scavalcano i margini del fashion e si spingono – con una sfrontatezza e un’audacia mai gratuite – verso i territori dell’arte contemporanea, dell’antropologia e della ricerca scientifica. Con una ventata di poesia arcaica, che arriva dritto dalle fredde terre del Nord.
– Helga Marsala
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