Parigi pensa alle Olimpiadi del 2024. E Philippe Starck progetta le medaglie
Il più celebre designer francese è stato incaricato dal comitato promotore di Paris 2024 di ideare le nuove medaglie per le Olimpiadi del 2024. E la sua proposta, in bilico tra novità e sensazionalismo, non manca di incarnare quello spirito del tempo che incoraggia la condivisione a dispetto dell’antagonismo.
Philippe Starck sul medagliere olimpico. C’è infatti lo zampino del più celebre designer francese (forse il più celebre di tutti i tempi?) nella candidatura della ville lumière a sede dei giochi olimpici nel 2024. Nel corso della cerimonia di presentazione della candidatura di Paris 2024 che si è tenuta a Losanna lo scorso 11 luglio alla presenza di 89 membri del Comitato Olimpico Internazionale (COI), del presidente della Repubblica neoeletto Emmanuel Macron e della sindaca di Parigi Anne Hidalgo, non è mancata la visibilità per la proposta un po’ spiazzante e provocatoria del progetto che Starck ha concepito per le medaglie dei futuri – oramai i pronostici sembrano confermarlo al 100% – giochi olimpici d’oltralpe.
UN CURRICULUM “NEL SETTORE”
Non nuovo alla progettazione di medaglie e trofei – è sua la Fiamma Olimpica dei giochi invernali di Albertville nel 1992 – Starck ha oggi sviluppato un concetto destinato a fare scuola: la medaglia “da condividere”. Formata da quattro dischi identici tenuti insieme da un meccanismo magnetico, la medaglia può essere “smontata” così da permettere ad ogni campione di regalare gli altri tre pezzi a quanti hanno reso possibile l’affermazione olimpica. Stando alle stesse parole di Starck, “il vincitore potrà prendere la sua medaglia, separarla e dare vita ad altre tre medaglie da regalare ai propri cari come testimonianza di questo grande giorno e di questo grande momento di superamento dei propri limiti.” Un concetto, questo, che si distanzia profondamente dall’idea di primato agonistico e di individualismo che ogni vittoria celebra da sempre.
UNA MEDAGLIA DA CONDIVIDERE
E che al contrario sembra incarnare una delle weltanschauung più radicate ed apprezzate dei nostri giorni: lo sharing, visto in questo caso come valorizzazione di uno sforzo collettivo che merita di essere riconosciuto e condiviso con quanti, siano essi allenatori, atleti, familiari o amici, hanno supportato il futuro campione offrendo sostegno e incoraggiamento. Prima che le nuove medaglie da condividere diventino realtà, bisognerà attendere nel frattempo non solo che il Comitato Olimpico Internazionale confermi le previsioni delle assegnazioni per le due prossime edizioni, attribuendo come da copione l’olimpiade del 2024 alla capitale francese e l’edizione 2028 a Los Angeles (che con Parigi è risultata l’altra città selezionata ad ospitare le due prossime edizioni dei giochi), ma anche che il progetto delle medaglie così come concepito da Starck venga ufficialmente dai vertici dell’organizzazione olimpica.
– Giulia Zappa
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