Milano Design Film Festival, edizione 5. Guest curator Patricia Urquiola e Alberto Zontone
I “ritratti del nostro tempo” sono al centro della rassegna cinematografica dedicata al design, al nuovo Anteo Palazzo del Cinema fino al 22 ottobre. Il tema del tempo domina anche la sezione affidata alla designer spagnola e il suo partner nella vita e nel lavoro.
“Il tempo è la nostra ossessione: difficile rallentare. Quello che stiamo perdendo è la profondità di campo” recita il catalogo della quinta edizione del Milano Design Film Festival diretto da Antonella Dedini e Silvia Robertazzi, fino al 22 ottobre in un Anteo Palazzo del Cinema nuovo di zecca. Incalzante con il suo carico di innovazioni tecnologiche e nuove sfide o dilatato quanto basta per aprire spazi di riflessione sulle esperienze del passato e celebrare alcuni grandi maestri del secolo che si è appena concluso, il tempo al centro di molti tra gli oltre 60 film in programma e presente già nel tema portante, Portraits of our time.
I PROTAGONISTI
Ritratti del nostro tempo, quindi, o di quello appena trascorso, di personaggi a cavallo tra design, architettura e arte: da Gillo Dorfles, che svela il suo rapporto con la memoria dialogando con il regista Francesco Clerici nella prima produzione a firma MDFF proiettata in anteprima assoluta (Gillo Dorfles. In un bicchier d’acqua, 2017), a Ettore Sottsass, raccontato da Valeria Parisi nell’anno del centenario della nascita e delle molte celebrazioni (Il Treno di Sottssass, 2017), passando per il designer tedesco Konstantin Grcic (Konstantin Grcic – Design is work di Gereon Wetzel, 2017), l’archistar irachena Zaha Hadid (Zaha Hadid. An Architect. A Masterpiece di Carine Roy, 2015) e l’artista Lucio Fontana, al centro di un film curato da Nanda Vigo (Lucio Fontana. Un uomo nel Mondo di Marco Poma, 2002). All’uomo Bjarke Ingels, seguito nella quotidianità e indagato negli aspetti più fragili della sua personalità, e non all’architetto – a capo dello studio BIG, autore di progetti importanti che stanno cambiando il volto di New York e della recentissima Lego House di Billund, tra le 100 persone più influenti al mondo per la rivista Time – è dedicato Big Time del danese Kasper Astrup Schröder.
I GUEST CURATOR
Intorno al tema del tempo hanno lavorato anche i guest curator di questa edizione, Patricia Urquiola e Alberto Zontone, partner e Ceo dello Studio Urquiola e onnipresenti quando si parla di design ma anche appassionati di cinema. “Il tempo e lo spazio sono strettamente collegati anche nel nostro lavoro” hanno ricordato durante la conferenza stampa di presentazione della rassegna “quando progettiamo una casa, un hotel o un mobile non dobbiamo immaginare soltanto il comportamento degli utilizzatori ma chiederci come questo evolverà nel tempo”. Le pellicole che hanno selezionato per la sezione Cronotopia non sono tutte di architettura in senso stretto, ma spaziano tra la fantascienza (L’uomo che fuggì dal futuro di George Lucas), il film d’autore (The Future di Miranda July), l’animazione (Waking Life di Richard Linklater, incentrato su un’avventura onirica) e il documentario (The Hotel dello svedese Kristian Petri e il film sull’eredità di Frank Lloyd Wright in Giappone di Karen Severs e Koichi Mori, entrambi inediti in Italia).
Sempre più numerose, infine, le collaborazioni con istituzioni straniere come il Consolato olandese, che presenta un proprio programma nel quale spicca il film su Piet Hein Eek, gli scambi con altre rassegne internazionali (la Jerusalem Design Week, ospite del festival, porta al pubblico italiano una selezione di corti e brevi documentari dedicati a creativi israeliani) e con i grandi brand del design, sempre più interessati a promuoversi attraverso il cinema.
-Giulia Marani
Milano Design Film Festival / Milano, dal 19 al 22 ottobre
Anteo Palazzo del Cinema, Piazza XXV Aprile 8, Milano
Biglietti: proiezioni singole (5 euro), tessera giornaliera (15 euro), abbonamento illimitato (40 euro)
www.milanodesignfilmfestival.com
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