Como. Tra un festival di lighting design e un avanzato progetto di didattica

Torniamo a raccontarvi l’8208 Lighting Design Festival che si sta svolgendo a Como per il secondo anno. Con cinque installazioni in città, una a Cernobbio e una settima che invece sarà permanente all’Ostello Bello. E che è stata sviluppata da Alessandro Lupi insieme a sei studenti.

Questa è una storia che inizia l’anno scorso, quando a Como nasce un “Lighting Design Festival dal titolo misterioso: 8208. Nulla di poetico, a prima vista, ma un banalissimo numero. Che però corrisponde al nome di un asteroide dedicato, insieme al corrispondente cratere lunare, ad Alessandro Volta, lo scienziato che proveniva per l’appunto da Como. E qui il tasso di suggestività aumenta in un attimo: la cittadina lombarda e il suo lago, come si può ben immaginare, sono uno scenario perfetto per una iniziativa del genere. Infatti la prima edizione ha visto collaborare i promotori Fondazione Alessandro Volta, Festival della Luce e Comune di Como, insieme ai sostenitori finanziari del progetto nella persona della Fondazione Cariplo, a cui si è aggiunto il patrocinio della Triennale di Milano. Per una buona parte del mese di novembre, cinque installazioni luminose avevano animato altrettanti luoghi comaschi, grazie a opere site specific che hanno dato vita a un festival diffuso di grande successo: con Carlo Bernardini al Palazzo del Broletto, Sophie Guyot al Teatro Sociale, Tom Dekyvere al Molo di viale Geno, Alessandro Lupi in piazza San Fedele e la Olo Creative Farm a Porta Torre.
Al traino di queste cinque opere, si aggiungevano altre componenti fondamentali per il concept del festival: eventi, talk, mostre e – last bu not least – due workshop che avevano portato a Como un network variegato e competente composto da artisti, designer, accademici e professionisti da tutta Europa.

8208 Lighting Design Festival 2017, Como. VENIVIDIMULTIPLEX

8208 Lighting Design Festival 2017, Como. VENIVIDIMULTIPLEX – photo Andrea Butti

L’EDIZIONE 2017

Pressoché nelle stesse date, con chiusura prevista il prossimo 24 novembre, sta andando in scena la seconda edizione dell’8208 Lighting Design Festival. Capofila dell’iniziativa, insieme al Comune, ancora la Fondazione Alessandro Volta per la promozione dell’Università, della ricerca scientifica e dell’alta formazione. Tema portante dell’edizione 2017 è #Boundary, scelta per la sua polisemia e soprattutto per la malleabilità – proprio anche della luce – con la quale la si può interpretare.
Il percorso ideale comincia allora da Imaginary Division di Marco Barotti al Molo di Sant’Agostino: un caleidoscopio di fasci luminosi che naturalmente richiamano alla mente la funzionalità del faro, ma che qui si arricchiscono di movimenti e intersezioni con l’aria e con l’acqua. Segue, alla Porta Torre, Inner Voice di Daniela di Maro: qui la proattività dei visitatori è necessaria affinché, con le loro voci accostate ai microfoni posti all’esterno, le luci colorate si accendano e modulino timbri e intensità degli interventi acustici. Terzo passaggio ai Giardini del Tempio Voltiano, dove Kasjo Studio ha concepito e allestito Horizontal Interference: come spessissimo accade in presenza di idee efficaci, il minino sforzo garantisce il massimo dei risultati. Nella fattispecie, corde colorate che connettono gli alberi del parco e che, specie in assenza di luce solare, diventano tende orizzontali cromaticamente variegate, con un effetto allucinatorio che riscrive il paesaggio circostante. Negli stessi luoghi ci sono anche le Waves del collettivo VENIVIDIMULTIPLEX, energie luminose ed elettriche (ricordiamo: qui siamo nella città di Volta e della sua pila) che si possono e si devono attraversare. Disorientante anche la Casaluce di Massimo Uberti in via Pretorio, che – nome omen – traccia la silhouette di un’abitazione con tratti elementari e candide luminescenze. La chiusura è affidata a Vikas Patil, con una gita fuori porta che conduce alla Villa Bernasconi di Cernobbio per invitare i visitatori a entrare in un bozzolo multicolore in scala umana.

8208 Lighting Design Festival 2017, Como. Vikas Patil

8208 Lighting Design Festival 2017, Como. Vikas Patil – photo Andrea Butti

BONUS TRACK: OSTELLO BELLO E ALESSANDRO LUPI

La vera novità di quest’anno è però la nascita di un’opera luminosa permanente – e ci auguriamo che sia la prima di una serie, seguendo il percorso che ad esempio è stato battuto dalle Luci d’artista di Torino – all’Ostello Bello Lake Como Hostel. Esito, questo, non di una mera operazione di marketing, ma di un bel progetto sviluppato insieme all’Accademia di Belle Arti Aldo Galli – IED Como, in partnership con IED Barcellona, naturalmente sotto l’egida dello stesso 8208 Lighting Design Festival.
Twisting Connection, questo il titolo dell’opera, nasce nell’ambito della Light Art Residency, residenza d’artista che si è svolta a Villa Sucota e che ha coinvolto le sedi comasca e barcellonese dello IED – Istituto Europeo di Design, ognuna rappresentata da tre studenti (Augustine Fernandez, Ludmilla Canzi e Massimiliano Mazza per Como; Lea Blanchard, Elizaveta Mamedova e Paula Chacártegui Horrach per Barcellona). A tenere le fila del workshop, Alessandro Lupi, che nell’edizione 2016 del festival era presente con una sua opera in piazza San Fedele.

Genovese classe 1975, ma da tempo residente a Berlino, Lupi ha un curriculum di tutto rispetto che lo ha portato a esporre, per restare in Italia, alla Biennale di Architettura di Venezia e al Museo degli Uffizi di Firenze. Di lui avevamo parlato a inizio anno a proposito di un felice esperimento condotto dal FabLab di Genova, grazie al quale la Universal Spin di Lupi era approdata nel Cortile Maggiore di Palazzo Ducale, in occasione del Festival della Scienza.

http://www.8208.it/
https://www.ied.it/sedi/como
https://www.ostellobello.com/

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