Famosa, iconica e incredibilmente stilosa. È la mitica Panton Chair, la sedia disegnata da Verner Panton, designer danese, giusto cinquant’anni fa. La seduta, realizzata in un unico stampo, è figlia di un progetto che risale agli anni tra il 1959-60. Verrà poi prodotta da Vitra solamente nel 1967, diventando uno degli oggetti-culto del design del XX secolo. Progettata per aderire alle linee del corpo, è nota per la sua unicità. Ed è diventata anche oggetto di scandalo nel 1971 per un servizio sulla rivista britannica Nova, nel quale una sensualissima Amanda Lear mostrava quasi tutto di sé appoggiata alla Panton Chair. La sequenza delle foto era intitolata How to undress in front of your husband.
LA STORIA DELLA PRODUZIONE
Da allora l’iconica sedia è stata prodotta in quattro versioni diverse con quattro diverse tipologie di plastica e con il supporto di differenti tecnologie di produzione. Panton presentò l’idea di una sedia a sbalzo già nel 1956, in occasione di un concorso indetto da WK-Möbel, come testimoniano degli schizzi del 1958/59 che ricordano la Panton Chair. Dal 1963 Panton eseguì una decina di prototipi in vetroresina lavorata a mano, ma ci vorranno quasi dieci anni per arrivare ad un prodotto leggero e non deperibile. Nei primi anni Sessanta, Panton entrò in contatto con l’amministratore delegato di Vitra, il quale si dimostrò interessato a sviluppare in serie il progetto. Tra il 1965 e il 1967 il designer sviluppò la sua sedia che fu poi presentata al pubblico per la prima volta fino all’agosto 1967. Nel settembre del 2010, in occasione del cinquantenario dalla sua invenzione, si è tenuta presso i negozi monomarca di Molteni e Dada la presentazione di venti modelli di Green Panton Chairs, versioni ecosostenibili del modello classico.
EDIZIONE LIMITATA
Nel 2017, per festeggiare il mezzo secolo della Panton Chair, Vitra presenta a IMM Cologne una doppia edizione limitata, esattamente dopo cinquanta anni dalla sua prima apparizione pubblica alla fiera di arredo tedesca: Panton Chrome e Panton Glow. Con la Chrome, Vitra ha brevettato una procedura che consente di ottenere l’effetto a specchio desiderato più volte da Panton, risultato di un processo di metallizzazione in cui le particelle di metallo sono integrate in molteplici strati di vernice. Con la Panton Glow, si ispira invece all’installazione Visiona 2 del 1970, dove pareti e soffitti sembravano illuminarsi chimicamente. L’edizione è stata realizzata in collaborazione con Marianne Panton, moglie del designer danese, ed è frutto di un procedimento grazie al quale cinque strati di vernice contenenti pigmenti fosforescenti vengono applicati artigianalmente alla scocca e sigillati da un rivestimento protettivo lucido che rende la seduta più sexy del mondo resistente anche agli effetti del buio.
– Ginevra Bria
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