La Laguna di Venezia diventa design. La Triennale di Milano presenta Pieces of Venice

Una collezione di oggetti di design viene presentata alla Triennale di Milano: ogni pezzo è la rielaborazione di materiali e suggestioni provenienti dalla Laguna di Venezia. Gli oggetti sono in vendita anche sul sito web omonimo.

Lo scorso 11 gennaio è stata presentata a La Triennale di Milano una collezione unica nel suo genere. Luciano Marson, Karin Friebel e Luca CerchieCREWr, ideatori del progetto, hanno raccontato al pubblico Pieces of Venice, una serie di oggetti di design nati per recuperare nel territorio di Venezia e della sua Laguna materiali di riuso, mettendoli a disposizione di un ampio pubblico. Nel corso dell’evento, che si è svolto nell’arco di una serata, i designer hanno mostrato gli oggetti in una doppia veste, quella di partenza, chiarendo il modo e il contesto in cui sono stati prelevati, e quella finale reinventata. Forti del grande senso di appartenenza che esprimono, nei materiali di cui si avvale Pieces Of Venice restano vivi il ricordo e i profumi della Laguna e della città di Venezia.

LA COLLEZIONE

La collezione si compone di piccoli manufatti destinati ai bambini e ai nuovamente bambini, cioè gli adulti o il (mondo della terza età) ripensati in chiave moderna per non lasciare cadere in disuso oggetti della vecchia tradizione, ma per continuare a tramandarli da nonno a nipote…”, come si legge sul sito web. Per realizzare gli artefatti, dando nuova vita e funzione agli elementi di riuso di partenza, sono stati utilizzati le catene di navi, i pontili e le passerelle caratteristici della città di Venezia, le ancore e le vecchie briccole di segnalazione dei canali della Laguna, nella loro forma originale o in composizioni e declinazioni inedite. Per questo motivo gli oggetti mantengono, nella denominazione, la geografia a partire dalla quale sono stati riconvertiti, come ad esempio il Calzascarpe – Castello 3829 di Giulio Iacchetti; la Raganella – Sant’Erasmo di Lorenzo Palmeri; la Macchinina – Lido di Matteo Ragni; il Taxi – San Pietro di Castello 364 di Marco Zito e infine l’Elica – Dorsoduro 2 dello stesso Marson. La serata è nata anche per ricordare tutti i designer che hanno collaborato attivamente a Pieces of Venice, come Marco Auber, Paolo e Michela Baldessari, Mariapia Bellis, Patrizia Bertolini, Carlo Cumini, Odoardo Fioravanti, Giulio Iacchetti, Cristian Malisan, Lorenzo Palmeri, Matteo Ragni, Marco Zito, l’inventore Alberto Martinazzo e Gianluca Pavan, presidente di Cooperativa Sociale Futura. Gli oggetti sono in vendita anche sul sito web che porta il nome della collezione. Acquistando un prodotto, ci suggeriscono gli autori, si porta a casa un vero e proprio pezzo di Venezia. Ma si salva anche la memoria di oggetti perduti che vengono così riattivati. Altro che le Gondole Made in China…

Ginevra Bria

http://www.piecesofvenice.it/     

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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