Milano Design Week 2018: arriva .pico, mini-museo per una sola opera
Durante la prossima Milano Design Week le opere di tre artisti contemporanei, Cally Spooner, Enzo Cucchi e Yuri Ancarani, si alternano all’interno di un piccolo “museo domestico” pensato dall’architetto veneto Zaetta per grandi e piccoli collezionisti
Grazie anche alla contiguità temporale che colloca il Salone del Mobile in immediata successione di miart, può accadere che l’art week e la design week milanesi confluiscano l’una nell’altra, con progetti ibridi che si rivolgono al pubblico di entrambe le rassegne. Uno dei primi tasselli ad essere svelato di House in Motion, l’edizione 2018 della mostra-evento organizzata annualmente dalla rivista Interni nel cortile dell’Università Statale, è una micro-architettura in gesso pensata per i collezionisti e per l’esposizione di una singola opera d’arte. La firma l’architetto veneto Giorgio Zaetta ed è realizzata in collaborazione con la galleria d’arte contemporanea milanese ZERO… sfruttando il savoir faire artigianal-industriale dell’azienda padovana Plasterego, specializzata nell’uso del gesso per la produzione di decorazioni per interni ed elementi per l’architettura. Stiamo parlando di .pico museo domestico, questo il nome del progetto, che si preannuncia come uno dei più interessanti ed originali del prossimo Salone del Mobile.
L’ATTENZIONE AI MATERIALI
L’idea è di utilizzare il gesso, materiale conosciuto fin dall’antichità ma al tempo stesso compatibile con una visione moderna e sostenibile dell’architettura, poiché disponibile in natura e derivato da processi di lavorazione a basso impatto ambientale, in chiave contemporanea, portandolo in una direzione lontana dall’immaginario tradizionale fatta di stucchi e controsoffitti. .pico museo domestico è un piccolo cabinet in gesso pensato come una sorta di “museo domestico”. Il rivestimento tridimensionale del piccolo padiglione riproduce un pattern di esagoni sfalsati, la cui ispirazione deriva da una visita del progettista all’Albergo Diurno Venezia di Piero Portaluppi. La sua ricerca si è concentrata in particolare sulle piastrelle esagonali che è possibile ammirare nelle stanze sotterranee dell’ex complesso di bagni pubblici e terme.
IL MUSEO DOMESTICO
Pensate alla possibilità di possedere un piccolo museo domestico da poter inserire in ogni abitazione grazie alle proporzioni ridotte. Nasce così il progetto di Zaetta rivolto a grandi e piccoli collezionisti: .pico museo domestico – chiamato così in omaggio a Pico della Mirandola, filosofo umanista – è un luogo intimo e raccolto che permetterà di fruire le opere d’arte come all’interno di un vero e proprio museo…ovviamente in miniatura. Lo spazio ridotto permette infatti di ospitare una sola opera per volta. Durante i giorni convulsi del Fuorisalone, il “museo domestico”, accoglierà a rotazione, tre opere di altrettanti artisti contemporanei: Cally Spooner, Enzo Cucchi e Yuri Ancarani.
– Giulia Marani
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