Tanta concretezza e un occhio di riguardo per la sostenibilità. Ecco gli ingredienti principali del Salone del Mobile numero cinquantasette, che rinuncia ai voli pindarici e riduce le collaborazioni con archistar e altre personalità di richiamo per concentrarsi sul Sistema Milano e sulle aziende. In piazza Duomo, l’installazione curata da Carlo Ratti Associati condensa le quattro stagioni in 500 metri quadri. Che cosa vediamo quest’anno nei 205mila metri quadri di Rho Fiera? Partiamo elencando le cose che non vedremo: negli annunci degli organizzatori non abbiamo trovato palinsesti mirabolanti, nuovi padiglioni o cortometraggi diretti da registi famosi. L’edizione 2018 del Salone del Mobile – la 57esima da quando una piccola schiera di mobilieri decise di dar vita a una fiera poi cresciuta fino a diventare un riferimento assoluto e quasi un tutt’uno con la città che la ospita – è quella della concretezza. La ricetta è ampiamente collaudata, i numeri sono quelli consueti. I Saloni nella configurazione riservata alle annate pari, con le biennali Eurocucina e FTK (Technology For the Kitchen, riservata agli elettrodomestici) ad affiancare il Salone Internazionale del Mobile, il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, il Salone Internazionale del Bagno e il SaloneSatellite, ospiteranno gli stand di circa 2mila aziende, un quarto delle quali straniere. Sotto le monumentali vele di vetro del parco espositivo sono attesi oltre 300mila visitatori, in linea con le passate edizioni. Il Manifesto programmatico reso pubblico nelle scorse settimane ha ricordato che, dietro agli stand scenografici e agli allestimenti curati nel dettaglio, ci sono le aziende sparse sul territorio italiano o all’estero, con il loro capitale umano, ed è da lì che bisogna partire. A loro spetta il centro della scena.
LE 4 STAGIONI DI CARLO RATTI
L’unico grande nome chiamato a collaborare è l’architetto torinese Carlo Ratti, al cui studio il Salone del Mobile ha commissionato un’installazione dedicata al clima posizionata sulla piazza del Duomo, davanti a Palazzo Reale. In un unico ambiente di 500 metri quadri, all’interno di un padiglione alto 5 metri e ricoperto da una membrana in Crystal dotata di sensori in grado di reagire alle condizioni della luce, sono state ricreate le quattro stagioni dell’anno. L’energia necessaria per raffreddare l’area invernale è fornita da una serie di pannelli fotovoltaici di ultima generazione integrati in copertura, con celle il cui funzionamento è ispirato alla fotosintesi clorofilliana. L’artificio permette ai visitatori di attraversare, letteralmente, inverno, primavera, estate e autunno spostandosi all’interno del padiglione e di soddisfare così la loro “biofilia”, il bisogno di stare a contatto con la natura teorizzato negli Anni Ottanta dal biologo di Harvard Edward O. Wilson. L’obiettivo di Living nature. La natura dell’abitare [nel rendering], oltre la seduzione immediata dell’esperienza insolita, è di stimolare la riflessione sul rapporto tra uomo e natura – tema della prossima Esposizione Internazionale nel 2019 – mostrando una serie di soluzioni, sostenibili e realmente applicabili con la tecnologia della quale disponiamo per il controllo climatico.
–Giulia Marani
Fino al 22 aprile
rho fiera milano
salonemilano.it
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