Mentre, poco al di fuori, la 16. Mostra Internazionale di Architettura dal titolo Freespace getta uno sguardo sapiente, da veri addetti ai lavori, sulla trasformazione antropica del paesaggio che stiamo vivendo, il Museo Correr si apre e si trasforma in uno scrigno, un carillon d’altri tempi. Oltre ottanta oggetti ripercorrono sogni e disegni di Ira von Fürstenberg (Roma, 1940), in oltre vent’anni di percorso creativo, al di fuori delle luci della ribalta. Ira von Fürstenberg è anche conosciuta come Virginia Carolina Theresa Pancrazia Galdina Prinzessin zu Fürstenberg, nelle cui vene si mescola il sangue dell’alta aristocrazia e della grande industria, nonché del cinema italiano e infine del design, campo nel quale ha sperimentato un percorso di ricerca indipendente e altamente originale.
Sebbene Objets Uniques, a dispetto del titolo, riproponga serialmente l’esposizione di componenti che spesso, gli uni accanto agli altri, creano un effetto fantasmagorico di déjà-vu, la disposizione degli oggetti stupisce a ogni sala. Tanto per l’incredibile presenza, la trasparenza e il lucore delle superfici, quanto per l’abbondanza di rappresentazioni mitologiche e allusioni fiabesche, scolpite nelle piume delle ali dorate, nelle scaglie dei dragoni, nelle corone d’alloro dei teschi, nei tentacoli dei polpi, nei visi rubicondi dei putti, negli elefanti su due zampe e persino in coppie di gechi su pietre blu.
SPECCHI E CRISTALLI
Il ricchissimo, specchiante allestimento di Pier Luigi Pizzi ripropone, così, al di sopra di ridotti metri quadrati di superfici piane, una vasta collezione di centritavola, cornici, alari, candelabri, oggetti religiosi e suppellettili. Elementi modulari e geometrici che si trasformano, per il visitatore, in chiavi di volta, in chiavi di accesso a un mondo che non risulta solo immaginario, ma diventa soprattutto, alla fine del percorso, un altrove decisamente concreto.
La perfetta illuminazione, puntuale e sbiancata, così come l’effetto della gibigiana, riprodotto dalle specchiature dei volumi allestitivi, valorizza trionfalmente i soprammobili. Pezzi realizzati utilizzando alcune materie prime raccolte durante i viaggi della socialite.
Gli Objets Uniques ricamano e scolpiscono dal cristallo di rocca al porfido, dalla malachite al corallo, dalla giada al bronzo, fino ai legni rari. Esorbitanti ed eccessivi, lussureggianti e leziosi, terreni e divini, gli oggetti realizzati nell’arco di vent’anni annoverano anche un buon numero di inediti, che descrivono l’evoluzione stilistica, di pensiero nella produzione di oggetti decorativi, da parte di Ira von Fürstenberg. Le collezioni, realizzate da abilissimi artigiani, hanno il pregio di regalare momenti di astrazione dalla realtà, attraversando simbolismo e immaginazione fino a farli addensare nell’alto peso specifico dei materiali, fra le trasparenze del cristallo di rocca e il sanguinolento porfido, tra una coppa da dei dell’Olimpo e un candelabro per specchiera.
‒ Ginevra Bria
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