Bergamo DimoreDesign 2018: 5 designer interpretano 5 palazzi storici della città
Torna la manifestazione che invita i designer ad allestire le Dimore Storiche di Bergamo. Tra le novità dell'edizione 2018, l'apertura al pubblico dopo 50 anni, del cinquecentesco Palazzo Polli Stoppani, nel cuore di Città Alta
Torna Bergamo DimoreDesign, la manifestazione che intreccia design, arte e architettura a Bergamo. Per l’occasione cinque designer di fama internazionale – Daniela Puppa, Matteo Bazzicalupo e Raffaella Mangiarotti – deepdesign, Odo Fioravanti, Lorenzo Damiani– si sono lasciati ispirare dalle mura secolari dei palazzi di Bergamo per creare affascinanti cortocircuiti creativi, ridefinendo con i loro allestimenti l’architettura degli spazi di cinque Dimore Storiche della città, aperte eccezionalmente ogni domenica fino al 3 ottobre. Tra le novità dell’edizione 2018, l’apertura al pubblico dopo cinquant’anni di chiusura, del cinquecentesco Palazzo Polli Stoppani, nel cuore di Città Alta. Non solo visite ai Palazzi storici, però: i designer si racconteranno e saranno protagonisti ogni mercoledì di incontri serali moderati da Giacinto di Pietrantonio, critico d’arte. Ecco i cinque allestimenti nel dettaglio…
– Claudia Giraud
www.artribune.com/mostre-evento-arte/dimoredesign-bergamo-2018/
www.dimoredesign.it
LORENZO DAMIANI A PALAZZO AGLIARDI
Palazzo Agliardi, in origine Martinengo Colleoni, sorge in uno dei borghi di Bergamo dove nel ‘500 importanti famiglie di nobili e di mercanti scelsero di far costruire i propri palazzi. La residenza si presenta con un ampio cortile, tre sale decorate con affreschi settecenteschi di Carlo Innocenzo Carloni e Federico Ferrario, la cosiddetta sala neoclassica ed un luminoso salone centrale che si apre su di un suggestivo giardino pensile. Una scala conduce alla sottostante scuderia, recentemente restaurata. In questa suggestiva cornice, Lorenzo Damiani costruisce un percorso tra progetti contemporanei “innestati” in uno spazio vivo e vissuto già dal lontano Cinquecento. Si tratta di innesti pronti a dialogare con ambienti, dipinti, arredi e oggetti presenti nell’elegante scrigno del Palazzo, alla ricerca di contrasti e armonie.
Lorenzo Damiani – Innesti
Palazzo Agliardi, via Pignolo 86
DANIELA PUPPA A PALAZZO MORONI
La bellezza degli spazi e la ricchezza degli arredi di Palazzo Moroni, una delle massime espressioni dell’architettura seicentesca a Bergamo, hanno suggerito a Daniela Puppa il tema dell’allestimento: lasciare tracce senza voler distrarre il visitatore dalla vista d’insieme del luogo. Il lavoro della designer è leggibile attraverso i suoi oggetti sparsi e mescolati a quelli dell’arredo esistente. Tracce sottili da scoprire tra i tantissimi pezzi che completano ciascuna delle stanze. Per questo lavoro ha privilegiato oggetti in vetro: lampade, vasi colorati e luminosi. Al termine del percorso l’artista firma l’esperienza vissuta, con la traccia di un oggetto diverso dagli altri che ben rappresenta il suo lavoro.
Daniela Puppa – Tracce
Palazzo Moroni, Via Porta Dipinta, 12
PERSICO A PALAZZO POLLI STOPPANI
La Persico è leader nella produzione di stampi e impianti per la realizzazione di numerosi prodotti di design, concretizzatasi da anni nella collaborazione con i più significativi autori internazionali italiani e stranieri, da Alessandro Mendini a Stefano Giovannoni, da Fabio Novembre a Ron Arad. All’interno di questa dimora incastonata nella roccia della città, con un particolare cortile cinquecentesco circondato su tre lati da un portico e con diverse fontane richiamanti l’antica Porta San Giacomo, sarà possibile scoprire una selezione di prototipi, operata dal curatore Giacinto Di Pietrantonio, come la seduta Nemo di Novembre, le sedute Rabbit di Giovannoni e la Holly All di Starck. Dal chiostro alle sale si inscrive un dialogo serrato e intenso tra passato e presente nella convinzione che la qualità della fabbricazione italiana, affondando le radici nella storia, immagina e concretizza il futuro.
Persico – Prototipi d’autore
Palazzo Polli Stoppani, via San Giacomo, 9
ODO FIORAVANTI A VILLA GRISMONDI FINARDI
Situata in prossimità del centro di Bergamo, Villa Grismondi Finardi nasce come casa di campagna e deve l’attuale denominazione alle nobili famiglie Grismondi che l’abitarono nel ‘700, e Finardi, che la possiedono dalla metà del 1800. Col progetto Fil Rouge, il designer Odo Fioravanti propone una lettura dei suoi spazi grazie ad un filo rosso che fisicamente attraversa questa dimora storica, guidando il cammino dei visitatori tra le stanze e gli oggetti che la rendono unica. Il filo si srotola a partire da un piccolo trespolo nella prima sala, proseguendo nelle stanze successive – come il celebre filo di Arianna – andando a sottolineare alcuni oggetti presenti nella collezione della casa e dettagli dell’architettura. Tre pedane bianche metteranno a confronto oggetti della collezione della villa con prodotti della produzione del designer, instaurando un divertente paragone e un ideale dialogo tra epoche diverse. Una sedia del designer fronteggerà una sedia della casa, una teiera del designer una teiera della casa, e così via in un avvincente tête-à-tête.
Odo Fioravanti – Fil Rouge
Villa Grismondi Finardi, via Volturno, 11A
DEEPDESIGN DI MATTEO BAZZICALUPO E RAFFAELLA MANGIAROTTI A PALAZZO TERZI
Ubicato sullo sperone occidentale del colle di Bergamo Alta, Palazzo Terzi domina l’omonima piazzetta vicina all’imponente edificio del liceo Classico. La costruzione, di origine cinquecentesca, subisce importanti ampliamenti e modi che nei due secoli successivi che mettono in risalto sia il fronte che l’affaccio panoramico verso la pianura, entrambi oggetto di un recente restauro. Il salone di ricevimento, con il monumentale camino, il salottino degli specchi e una serie di ambienti affrescati dal Barbelli, dallo Storer e dal Tencalla e arredati con sobria eleganza, fanno della dimora un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. È in questa suggestiva cornice che prende vita il progetto di allestimento di deepdesign di Matteo Bazzicalupo e Raffaella Mangiarotti, il cui percorso è guidato da un’intensa attività di ricerca sulle forme, le tecnologie e i materiali nuovi, che spesso tende ad una radicale rivisitazione delle tipologie. Alla base della loro ricerca c’è sempre la tensione all’incontro tra organicismo formale e complessità funzionale, come avviene in natura in modo spontaneo ma perfetto, senza ridondanza né rigidità estetica, verso una pura economia della forma.
Matteo Bazzicalupo e Raffaella Mangiarotti – deepdesign – L’anima sensibile delle cose
Palazzo Terzi, piazza Terzi 2
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