Tra natura e tecnologia. Il workshop e la mostra NeoRural Futures a Roma
In corso a Roma il progetto NeoRural Futures, che si conclude con una mostra e una conferenza. Il tema? L'utilizzo del design per immaginare futuri migliori, scenari possibili ma anche desiderabili, con l'aiuto delle nuove tecnologie.
In che modo possiamo utilizzare il design e le nuove tecnologie per migliorare la nostra vita? È possibile immaginare scenari futuri che ci permettano di conciliare le esigenze della natura con le potenzialità offerte dal digitale? Sono queste le domande alla base della summer school NeoRural Futures, in corso a Roma presso la sede di RUFA – Rome University of Fine Arts, nel quartiere di San Lorenzo. L’evento fa parte del consorzio internazionale Speculative Edu, un progetto di ricerca finanziato dalla Commissione Europea che vuole indagare approcci emergenti di design fiction, near future e critical design con la partecipazione di realtà da tutt’Europa. In rappresentanza dell’Italia ci sono Salvatore Iaconesi e Oriana Persico di HER – Human Ecosystems Relazioni, che insieme ad Alex Giordano, docente di trasformazione digitale dell’Università Federico II di Napoli e direttore scientifico del progetto RuralHack, stanno coordinando le attività del workshop.
DESIGN CRITICO PER UN FUTURO MIGLIORE
“Saper avere a che fare con futuri non solo possibili ma anche desiderabili, avvalendoci di strumenti capaci di liberare e stimolare l’immaginazione sociale, è fondamentale per una società sottoposta a cambiamenti continui e radicali dovuti a trasformazioni globali: dal clima, alle migrazioni, all’ingresso di nuove tecnologie. Il rapporto con la ruralità è uno degli elementi chiave del nostro abitare, di come ci relazioniamo con il cibo, le risorse, l’ambiente, le colture e le culture del pianeta”, spiegano Iaconesi e Persico. Ma cosa significa “critical design”? Qual è il ruolo di questa disciplina? Ce lo spiega, con semplicità, il professor Giordano: “Design Critico significa considerare l’innovazione un processo dinamico, dato dalla conoscenza condivisa e partecipata, l’unico processo che ci può garantire la libertà: di scegliere cosa è davvero utile a chi produce, cosa è davvero desiderabile dalle nostre comunità (rurali e non), di cosa è davvero necessario per la nostra felicità. E non solo per quella di chi vende tecnologie”.
UNA MOSTRA E UNA CONFERENZA INTERNAZIONALE
I 40 partecipanti al programma, che sono stati selezionati tra oltre cento iscritti e vengono da tutto il mondo (fra Europa, USA, Cina, Palestina, Brasile, Russia, Messico, Turchia, India, Israele, Sudafrica), hanno elaborato nei giorni scorsi, guidati da tutor, insegnanti e coordinatori, cinque possibili futuri per il mondo della ruralità. Il loro lavoro verrà esposto al pubblico domani pomeriggio, 6 settembre, dalle 17.30 alle 20.30 presso il RUFA Space, all’interno di una mostra allestita per l’occasione. A seguire, dalle 18, si terrà la conferenza conclusiva sul progetto Speculative Edu, che vedrà la partecipazione di alcuni dei partner internazionali da Gran Bretagna, Croazia, Scozia e Portogallo.
– Valentina Tanni
http://speculativeedu.eu/speculativeedu-neo-rural-futures-workshop-in-rome
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