Vienna Design Week 2019. Il mondo mai definitivo delle cose

Cosa è accaduto alla Vienna Design Week 2019? Franco Veremondi ci racconta luoghi e protagonisti della 13esima edizione della manifestazione

Ora è al tredicesimo appuntamento annuale, e mette sempre una discreta eccitazione, un certo brio, vivacità. Il festival viennese del design, pur chiamandosi Design Week, dura dieci giorni, come sempre. Una festa globale che, come al solito, presenta circa duecento eventi, distribuiti ad ampio raggio sulla planimetria metropolitana. Cambia invece, come ogni anno, il quartier generale, luogo di riferimento della fitta agenda, ambito espositivo anch’esso, hub per aggiornamenti di programma, area per incontri culturali, o semplicemente meeting point collettivo per gli appassionati e gli addetti ai lavori. Il quartier generale è alle loro spalle, e loro, le componenti del team della Vienna Design Week, son schierate in posa plastica e volti sorridenti per una ironica foto di gruppo e di rito, che pare un’umoristica parodia delle spavalde schiere femminili in lingerie di Victoria’s Secret. Al centro, in abito quasi autunnale blu, la direttrice e fondatrice Lilli Hollein. Nulla di osé, naturalmente, e per la verità oltre alle sette ragazze nel gruppo c’è anche un maschio. E vabbè! L’immagine è comunque un invito accattivante alla manifestazione per chi va di primo acchito ad aprire la pagina web – about – della manifestazione. Obbligatorio farlo, altrimenti è difficile potersi districare solo mentalmente tra i tanti appuntamenti che quotidianamente aprono al pubblico nei vari quartieri, e moltiplicati per dieci, che è il numero dei giorni della kermesse. Oltre l’ambito espositivo, o forse ancor prima, la settimana viennese del design, nel voler focalizzare l’attualità, il nuovo della creatività, cerca da sempre di stabilire legami temporali tra passato e futuro. L’aspetto avanzato della sua ragion d’essere, la sua scaltra radiografia dell’esistenza comune sta in questo: il mondo degli oggetti di cui ci circondiamo, o ci apprestiamo ad usare, non è mai dato per sempre. Ovvero, essi sono l’aspetto più tangibile del divenire.

Vienna Design Week 2019 in Franz-Josefs-Bahnhof

Vienna Design Week 2019 in Franz-Josefs-Bahnhof

VIENNA DESIGN WEEK 2019. IL QUARTIER GENERALE

È sempre strategica la scelta annuale del luogo dove posizionare l’edificio principale dell’intera manifestazione, il suo hub logistico, per così dire. A volte si è trattato di luoghi di pregio in stato d’abbandono, segnalandone l’urgente necessità del recupero; altre, di costruzioni simbolo di un’epoca, dismesse e in parte fatiscenti, come fabbriche o officine, destinate inesorabilmente all’abbattimento, tuttavia sottoponibili a studi di recupero e dunque virtualmente ri-funzionalizzabili per altri usi. Altre volte ancora, come nell’edizione scorsa, posizionando il luogo d’incontro in una architettura appartata nel verde, che nessuno ne conosce più l’esistenza, annunciando però, con il passaggio di una manifestazione di grande richiamo, l’imminente realizzazione di un progetto uscito vincitore da un concorso. Quest’anno la direzione ha optato per il posizionamento del quartier generale in uno smisurato edificio del 9° Bezirk (quartiere), sede direttiva e amministrativa di una stazione ferroviaria non più in uso, la Franz-Josef Bahnhof. Una costruzione dalle forme moderne, il cui perimetro, sfaccettatissimo e smisurato, è totalmente rivestito di pannelli di vetro con cornici in alluminio. Solo che il meandro degli spazi interni risulta obsoleto rispetto ai nuovi canoni funzionali di lavoro; e c’è ora in programma la demolizione in vista di un progetto già approvato per reinventare l’intera area: una porzione urbana del futuro, estesa quanto un isolato.

LA FINLANDIA ALLA VIENNA DESIGN WEEK 2019

Il primo approccio dei visitatori è nell’ampio cortile d’accesso con una installazione circolare in cui è resa tangibile la trasformazione della buccia di banana in una fibra tessile naturale, ovviamente economica, utilizzabile per molti usi. L’unico inconveniente è che l’odore tipico della buccia potrebbe risultare non molto gradito a tutti i nasi.
All’interno, molte sezioni espositive. Il contatto quasi immediato è con un estratto del nuovo design finlandese. La Finlandia infatti è il paese ospite di questa edizione. La selezione degli oggetti mostra la tendenza al recupero di una grammatica elementare e dolce delle forme, e con poche eccezioni. Sono costruite con materiali naturali come il legno, e tenui nelle colorazioni, ottenute tramite una lavorazione che appare impeccabile. Il passaggio alla zona game design potrebbe risultare poco innovativa, ma non è esattamente così, perché qui le applicazioni interattive danno luogo a divertenti configurazioni che ti stimolano al gioco. Attraversando poi installazioni ambientali anche molto ampie e variegate, si accede ad un’area dedicata al design dei cibi, in particolare uno dei più appetitosi, il dolce, in forme e colori decisamente fantasiosi.

Vienna Design Week 2019 in Hofmobiliendepot

Vienna Design Week 2019 in Hofmobiliendepot

VIENNA DESIGN WEEK. LO HOFMOBILIENDEPOT

Di luoghi tematici d’interesse anche architettonico, ce ne sono molti. Uno dei più consoni all’idea di design come forma del tempo (nel senso dato da George Kubler) è lo Hofmobiliendepot, letteralmente “deposito dei mobili di corte”. In realtà è il nome di un museo, incastonato tra i fitti edifici e i cortili del 7° Bezirk, zona residenziale e commerciale insieme, non distante dall’area più centrale di Vienna. Tra istituzione museale e contenuto proprio degli oggetti, lo Hofmobiliendepot può essere visto come un concentrato di storia moderna dell’Austria. Si lega a questo contesto la serie di nuovi oggetti che vi sono stati introdotti per la settimana del design. La storia del “deposito” di mobili inizia con la caduta della monarchia dopo la prima guerra mondiale, con lo smantellamento dei ricchi appartamenti della corte asburgica. Il deposito è nato per custodire e dare in prestito i pezzi per arredare ambienti di rappresentanza della nascente repubblica come ministeri, ambasciate, saloni e appartamenti per grandi eventi e visite di Stato. Ma in seguito, verso la fine degli anni Venti, è stato trasformato in museo, nella sede attuale, per esporre le “opere”, e ricostruendo in maniera realistica residenze d’epoca Biedermeier: salotti, sale da pranzo, camere da letto, stanzette per bambini eccetera. È nata come esposizione di valore soprattutto didattico in quanto si è voluto valorizzare l’aspetto artigianale e creativo degli oggetti. Per l’attuale Design Week sono stati tolti dai vari spazi domestici singoli pezzi, sostituiti con mobili moderni, aventi all’incirca la medesima funzione. Provengono dalla Werkraum Bregenzerwald, un’associazione austriaca di abilissimi produttori di arredamenti, operanti a livello interazionale, la cui attuale, bella sede nella città di Bregenz, appunto, è stata istituita a scopo espositivo nel 2013, su progetto del noto architetto svizzero Peter Zumthor. Che innanzitutto, sempre a Bregenz, fu autore dell’attivissima e attraente Kunsthaus, inaugurata nel 1997. Un evento espositivo dunque, questo allo Hofmobiliendepot, a cui sono concatenati alcuni capitoli storici della creatività moderna e contemporanea.

– Franco Veremondi

Vienna // fino al 6 ottobre 2019
Vienna Design Week
Sedi varie
www.viennadesignweek.at

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Franco Veremondi

Franco Veremondi

Nato a Perugia, residente a Roma; da alcuni anni vive prevalentemente a Vienna. Ha studiato giurisprudenza, quindi filosofia con indirizzo estetico e ha poi conseguito un perfezionamento in Teoretica (filosofia del tempo) presso l’Università Roma Tre. È giornalista pubblicista dal…

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