Si conclude con una mostra, la call aperta a maggio con il contest che invitava i visual artist di tutta Italia a realizzare un motivo grafico sul tema dei favolosi anni Cinquanta. Stiamo parlando di Fifteen*fifties ideato e promosso da PPPattern, la piattaforma per la creatività e store on line, che seleziona e mette in mostra i talenti italiani del graphic design. Una giuria composta da esperti di interior design, art direction e architettura – Carlotta Berta, Stefano Mirti, Cinzia Pagni, Angela Pastore, Laura Traldi – ha scelto i quindici pattern che fino al 14 dicembre saranno in mostra a Roma, al Contemporary Cluster, la Galleria di design e arte visiva di Palazzo Cavallerini, in un allestimento che abbinerà alle opere una selezione di oggetti rappresentativi del design degli anni ’50. Fra loro solo tre entreranno a far parte del catalogo della piattaforma e saranno riprodotti, stampati e venduti nella veste di carte da parati.
LA STORIA DI PPPATTERN
Proprio con le wallpaper PPPattern ha mosso i primi passi. Fondata nel 2018 da Renato Fontana insieme a Sergio Mattiuz, Andrea Cadorin e la tipografia Printaly, la piattaforma porta avanti una selezione continua e capillare di talenti, che permette ai visual artist di trovare un canale per emergere, immettersi nel mercato, entrare nelle case. Quaderni, mini-lampade, tovagliette, e, appunto, le carte da parati in PVC applicabili senza colle, facilmente removibili, per cambiare il look di una stanza in pochi minuti-: tutti i prodotti sono pensati per dare alla creatività un accesso diretto alla vita di tutti i giorni, in maniera agile, spigliata, personale. Collezioni che in pochi mesi hanno raccolto l’interesse di oltre 40 bookshop museali e concept store in Italia e all’estero, permettendo di aggiungere alla vetrina sul web anche quella in luoghi fisici. Renato Fontana – già mente creativa dietro Italianism, la piattaforma dedicata alla cultura visiva made in Italy – direttore artistico e fra i fondatori di PPPattern, da molti anni porta avanti una mappatura attenta dei visual artist, cosa che si traduce allo stesso tempo nell’operare una selezione qualitativa così come nel valorizzare. “La provenienza delle proposte selezionate”, dice Fontana, “corrisponde a una geografia italiana speciale, in cui la provincia compete a pieno titolo con i grandi centri produttivi e che vede confrontarsi alla pari giovanissimi con professionisti affermati. Segno di una vitalità che va spesso cercata e sollecitata, anche con canali e formule nuove”.
RIPENSANDO OLIVETTI
Innovazione ma anche dialogo con la storia più recente. L’esposizione al Contemporary Cluster accosta i pattern vincitori a importanti pezzi di design, per i quali si è attinto alla Fondazione Adriano Olivetti e all’Archivio Storico Olivetti, sia legati alla produzione industriale che alla grafica. Una mostra che parli di design dedicata agli anni Cinquanta non può, infatti, non occuparsi di Adriano Olivetti, industriale illuminato, padre della calcolatrice, della macchina da scrivere e del computer, che nell’Italia del boom economico dava forma a un modo rivoluzionario di produrre, di fare industria e di essere imprenditore. Un parallelo quello fra la lezione olivettiana e il design attuale che evidenzia l’importanza di puntare all’innovazione, di scommettere sulla creatività, anche oggi che il boom è solo un ricordo.
-Isabella Clara Sciacca
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