Isola Design District 2020 si svolgerà sul web. Ecco cosa si prepara all’ombra del Bosco Verticale
L’Isola Design District partecipa al Fuorisalone Digital sperimentando modalità di interazione online – anche ludiche – che potrebbero essere riproposte in futuro, andando a integrare la proposta offline. Ecco i dettagli in anteprima, tra vetrine virtuali per gli emergenti, attività di gaming e riproduzioni digitali degli edifici iconici del quartiere
Il digitale può sostituire l’analogico? Il Fuorisalone virtuale apre le sue porte – anzi, il suo portale – il 15 giugno con un’amplissima offerta di contenuti che cercheranno di non interrompere la vincente tradizione, portata avanti insieme al Salone del Mobile, di innescare una molteplicità di occasioni per fare incontrare progettisti, aziende e appassionati del design. L’Isola Design District ha creduto, e in qualche modo ha anticipato, come ci spiega il suo project manager Gabriele Cavallaro, la necessità di dare vita a una piattaforma che moltiplicasse forme e canali di comunicazione sul design, che desse la possibilità a progettisti e aziende di presentare il proprio lavoro proporzionalmente alle proprie possibilità e creasse un melting-pot virtuale per gli utenti senza limitarsi alla Design Week digitale. Il distretto nasce nel 2017 dando voce alla nutrita comunità di designer di zona e aiutandola a strutturarsi in un sistema coeso e vivace, come il suo quartiere, di ampio respiro e visione, tanto da aver preso parte anche alla Dutch Design Week di Eindhoven – una prima volta per l’Italia. Il processo di digitalizzazione nasce dalla volontà di creare un sistema digitale open source, dando una vetrina agli emergenti, uno spazio espositivo ai brand e alle aziende che hanno scelto di investire nel progetto, a permettere a tutti gli utenti di esplorare virtualmente l’Isola e interagirvi anche fuori dalla Design Week, anche fuori da Milano.
ISOLA GOES DIGITAL: DOVE, COME, QUANDO
Il 16 giugno Isola Goes Digital! La scelta nasce, da un lato, dalla volontà di esporre anche quest’anno, nonostante le difficoltà e, dall’altro, dall’intuizione di creare uno sbocco per tutte le attività, tra quelle lanciate negli anni dal distretto, che possono essere sviluppate oltre i limiti temporali della design week tradizionale. Proprio perché non vi sono limitazioni prospettiche negli occhi dei suoi creatori, si stanno già sperimentando soluzioni per fare interagire l’offerta online e l’evento offline in programma (incrociando le dita) per la prossima primavera, e la versione beta del sito, lanciata in questi giorni, continuerà a crescere. Una proposta tra tutte? L’espansione della piattaforma in compatibilità con i visori per portare il distretto nelle fiere all’estero, ad esempio in Olanda, e permettere ai visitatori di vivere un’esperienza all’interno della realtà virtuale.
LA SCELTA DEI PARTECIPANTI E LE LINEE GUIDA DEL DIGITAL DISTRICT
Il grande contenitore, il Digital District, è un’interfaccia grafica, un’animazione virtuale del distretto di Isola attraverso la quale si potrà accedere a diversi contenuti: cliccando, ad esempio, sulla Stecca si accederà ai live streaming, se si seleziona l’edicola digitale apparirà la rassegna stampa dei media partner, ci sarà spazio per gli sponsor e ci saranno attività di gaming. Tra i palazzi animati del Quartiere Virtuale sorge un’immaginaria fabbrica abbandonata, sede della Virtual Exhibition: in questo caso l’involucro è stato pensato ancora prima del contenuto e questa è stata la sfida più grande da superare. Man mano che designer e brand inviavano le proprie richieste di partecipazione, la fabbrica adattava i suoi spazi ai contenuti espositivi. Al suo interno la navigazione sarà libera, proprio come una mostra “fisica” e selezionando un oggetto si aprirà un pop-up informativo su di esso e sul suo progettista. Lo spazio espositivo virtuale è pensato per ospitare tra i 20 e i 25 designer. La volontà di avere una vetrina sempre aperta, prima di tutto per i designer emergenti, è una priorità per il team dell’Isola Design District: proprio per questo sono stati studiati diversi piani, gratuiti e a pagamento, per dare voce a tutti. Ai giovani e agli studenti, che prima ancora che il sito fosse online avevano già inviato oltre 300 candidature, è garantito uno slot dove poter caricare un progetto e mantenerlo online per un anno. I circa settanta selezionati saranno parte della Design Community, pensata sul format di Behance. Uno dei focus curatoriali che hanno guidato le selezioni di quest’anno, e già parte integrante del progetto di mostra che ci sarebbe dovuta essere nella Stecca, è sui biomateriali alternativi alla plastica. Molte delle proposte ricevute e selezionate rispondono a quest’argomento. Altrettanta attenzione suscita la nascita dell’Isola Design Magazine, per cui si stanno radunando contributi nazionali e internazionali. Gli eventi sono intesi più come contenuti che, in occasione del lancio della piattaforma, arricchiranno l’offerta del sito.
IL QUARTIERE DIGITALIZZATO
Non solo animazioni, non solo contenuti mediatici o eventi in streaming, le location di zona, che hanno aderito al Distretto, avranno modo di mostrarsi tramite la piattaforma digitale. È l’esempio di studi e gallerie come la Galleria Angelo della Pergola o Spinzi Design che avranno un proprio spazio virtuale, tramite il quale si potrà accedere alla vista a 360° della loro sede fisica. Una tecnologia esistente e semplice per espandere la conoscenza dell’Isola fuori dai suoi confini. Per gli utenti la visita è gratuita, il login non è obbligatorio e permetterà di accedere ad alcune funzioni come scrivere direttamente ai designer, commentare progetti o articoli, guadagnare punti quando saranno disponibili i giochi. Un’esperienza immersiva che sfrutta la tecnologia per provare a compensare l’assenza di tutti quei “riti da Fuorisalone” ai quali eravamo abituati e garantire, pur in assenza di contatto fisico tra i partecipanti, spazi di incontro e di relax.
– Flavia Chiavaroli
www.isoladesigndistrict.com
@isoladesigndistrict
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