Arte, impresa e sostenibilità ambientale. La visione e i progetti dell’azienda Listone Giordano
La vocazione a investire in cultura, arte e sostenibilità ambientale fa parte del DNA dell’azienda umbra del legno, recentemente impegnata su più fronti: la presentazione di un libro nel nuovo showroom milanese, una serie di performance nella riserva di Città della Pieve e Piegaro e l'impegno nella salvaguardia dell’ambiente con progetti scientifici come This My Forest e TRACE,cellula italiana di una rete mondiale di “alberi parlanti”
Natural Genius è un libro che celebra il design del legno e l’amore per la materia e le superfici. Un’operazione non meramente editoriale, ma piuttosto culturale, di racconto e promozione, curata da Stefano Casciani (giornalista, critico e curatore di architettura) e Andrea Margaritelli, AD del gruppo, con il supporto dei creativi Bcpt Associati. Tre i designer su cui si imposta e si sviluppa la narrazione fantastica pensata da Casciani: MicheleDe Lucchi, Patricia Urquiola e Marc Sadler. De Lucchi è anche il progettista del nuovo showroom milanese del brand nei pressi di piazza San Babila, inaugurato durante l’ultima design week e pensato per agevolare gli incontri e gli scambi di idee.
IL NUOVO SHOWROOM DI LISTONE GIORDANO A MILANO
La storia interessante di Arena– questo il nome del progetto – è che non si tratta di un semplice flagship store. Si tratta di uno spazio che racconta una storia piena di storie. Pochi sanno, per esempio, che è proprio qui che si è iniziato a parlare davvero di design, a Milano. Come? Prima dell’Arena Listone Giordano, e del negozio monomarca Guzzini che l’ha preceduta, al numero 3 di via San Damiano c’era un famoso ristorante,La penna d’oca, dove tutta la classe creativa e intellettuale milanese si riuniva fino a tarda notte. A rimanere aperti fino alle 3, a quei tempi, erano solo due locali, presidiati da artisti, nottambuli, melomani di ritorno dalla Scala e giornalisti, che si riunivano li a bere un cordiale appena chiuso e mandato in stampa il quotidiano. Si dice che proprio qui – dopo una cena, il 15 novembre 1930 – Filippo Tommaso Marinetti abbia declamato il suo Manifesto della cucina Futurista, e che artisti come Fortunato Depero amassero passare ore a discutere di pubblicità e cultura di massa (il termine design, evidentemente non era ancora in uso, ma la creatività dei futuristi amava esprimersi in forme anche pratiche e quotidiane, ideando mobili e oggetti d’uso adatti alla vita moderna e ispirati all’estetica della macchina). Nell’Arena, oggi, continuano ad accadere cose, si incontrano persone, si instaurano relazioni, e, solo per ultimo, si parla – e vende – legno. Michele de Lucchi ha colto e riproposto tutti questi caratteri, in un ambiente conviviale, luminoso, aperto alla sperimentazione e al dialogo.
LA FONDAZIONE E NATURAL GENIUS, UNA STORIA DI MECENATISMO CULTURALE
Tutto ebbe inizio una notte di marzo del 2006, al Solomon Guggenheim di New York, con una performance pianistica di Danilo Rea, lì per rappresentare la chiusura di Umbria Jazz.“Natural Genius è un’espressione non traducibile, semplicemente, come talento naturale [..]” scrive Andrea Margaritelli, carismatico AD nonché presidente della Fondazione Giordano e, dall’aprile 2018, anche Presidente nazionale di IN/ARCH (succeduto dopo vent’anni di direzione di Adolfo Guzzini). “È il nome di quella sorprendente miscela ottenibile sminuzzando nello stesso crogiolo semplici elementi della natura con il tocco vitalizzante dell’immaginazione e della genialità umana”. Da allora, la mission culturale di Listone Giordano (ma potremmo parlare anche di una forma di mecenatismo contemporaneo), non si è più fermata, grazie ad un programma di collaborazioni e iniziative che uniscono la cultura d’impresa al design e al talento naturale, ovunque esso si coltivi: musica, fotografia, design, arti visive e molto altro. Tra queste, ad esempio, la sperimentazione della Foresta che suona proposta da Federico Ortica,sound artist che ha messo in risonanza gli alberi, realizzando un concerto in videomapping che ha fatto “suonare” le piante. Oppure la poetica e recente esperienza di ImmaginAria– che va sotto il titolo di Le cirque de la forêt– esibizione di danza aerea in un anfiteatro naturale: una performance che intreccia corpi e rami.
LA FONDAZIONE GIORDANO
Lo spirito di ricerca e promozione culturale che anima Listone Giordano aveva già portato, nel 2000, alla creazione della Fondazione Giordano, intitolata alla memoria del Prof. Guglielmo Giordano, tecnologo del legno che nel 1983, da un’ingegnosa intuizione e omonimo brevetto, immaginò un pavimento ligneo dalle caratteristiche innovative. La Fondazione, nata con il duplice intento di sostenere studi di carattere storico e tecnologico nel mondo del legno e di interagire con il mondo del design e dell’arte, ha patrocinato e sostenuto dal punto di vista organizzativo alcune tra le più importanti mostre dedicate ai grandi del Rinascimento. Nel 2007, è stata inoltre artefice della riscoperta di un capolavoro perduto di Bernardino di Betto (detto il Pinturicchio), Il Bambin Gesù delle mani, proveniente dai Musei Vaticani e ancora oggi tra gli affreschi più enigmatici della pittura italiana.
– Giulia Mura
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