Mentre le macchine organizzative del nuovo Supersalone curato da Stefano Boeri e dei distretti del Fuorisalone cominciano a scaldarsi, di sicuro c’è soltanto una cosa: sarà una design week assai diversa dal consueto. Ma non per questo meno interessante. Anzi. Da un lato, la pandemia ha turbato gli animi e fatto saltare meccanismi che sembravano eterni. Dall’altro, ci ha fatto capire quanto la buona organizzazione dello spazio domestico sia fondamentale per vivere, e ha messo i designer di fronte a sfide senza precedenti in diversi ambiti, dal configurare ambienti confortevoli dove lavorare in remoto al ridisegnare lo spazio pubblico permettendo alle persone di interagire tra loro in sicurezza. In questo generale stravolgimento, i “vecchi” problemi non sono certo spariti: le disuguaglianze si sono, anzi, per certi versi acuite, mentre l’emergenza climatica, dopo una breve parentesi in cui il mondo si è fermato e la natura sembrava aver cominciato a recuperare i suoi spazi, è tornata ad affacciarsi alla coscienza collettiva.
LO SPECIALE DESIGN DI ARTRIBUNE
Ma che cosa ci aspetta nel prossimo futuro? Quali saranno i temi caldi della parte rimanente di questo decennio, cominciato in maniera turbolenta? La crisi può aprire la strada a una stagione di grande rinnovamento e fioritura come accadde un secolo fa, quando un’altra epidemia planetaria introdusse i roaring twenties? Con così tanti interrogativi aperti, nella preparazione del nuovo Speciale Design che accompagnerà la kermesse di settembre – dal 5 al 10 del mese – e che troverete come sempre in tutte le location più “calde”, abbiamo scelto di privilegiare, tra le tante proposte, quelle che sapranno darci qualche indizio sul mondo che verrà. Dicendoci, insomma, da che parte “tirano i Venti” e fornendoci di bussola con cui affrontarli.
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