Arte e Design. Riparte la liaison tra Gaggenau e Cramum con 4 mostre a Milano e Roma. L’intervista

Riparte in presenza, dopo un anno di online, il nuovo ciclo di mostre Extraordinario volute per il quarto anno consecutivo dal sodalizio tra lo storico marchio di elettrodomestici e il progetto no profit. Ne abbiamo parlato con Erica Sagripanti, Product & Brand Communication Manager Gaggenau

Gaggenau è un brand del design che porta nel suo DNA i concetti di cibo e convivialità, ma è al tempo stesso promotore di messaggi culturali che possano essere nutrimento non solo per il corpo, ma anche per lo spirito e l’animo; e lo fa stimolando quelle riflessioni ed emozioni che il dialogo costante tra arte e design possono suscitare nelle persone. Ciò è reso possibile dal coraggio di Gaggenau nel promuovere progetti che puntano alla rappresentazione dell’eccellenza in ambiti affini al brand, come quello dell’arte e della sperimentazione creativa”. Con queste premesse contenute nelle parole di Erica Sagripanti, Product & Brand Communication Manager Gaggenau, il marchio tedesco super esclusivo di elettrodomestici da cucina rinnova la collaborazione con l’associazione no profit Cramum, cofondata da Sabino Maria Frassà per valorizzare gli artisti più innovativi della scena contemporanea in Italia. E lo fa per il quarto anno consecutivo con la ripartenza – in presenza dopo un anno di modalità digitale causa Covid – di un ciclo di quattro mostre dal titolo Extraordinario, spalmate per tutto l’anno e ospitate nello spazio Gaggenau-DesignElementi HUB di Milano e nel nuovo showroom di Roma. Ne abbiamo parlato con il referente per Gaggenau Erica Sagripanti…

L’avvio della quarta stagione artistica di Gaggenau e Cramum, dopo un anno di progetto portato avanti durante il lockdown in modalità digitale, cosa rappresenta per voi?

Questo quarto anno di ciclo artistico è frutto della collaborazione tra Gaggenau, azienda con un bagaglio di 338 anni di storia, e Cramum, con l’ambizioso obiettivo di creare nel connubio tra design e arte una visione di medio-lungo termine e di ampio respiro, base per una vera avanguardia sociale, umana e artistica. Extraordinario nasce come una vera e propria ripartenza del progetto di Gaggenau e Cramum dedicato all’arte dopo un anno di pandemia, in cui le limitazioni governative hanno purtroppo penalizzato l’intero settore culturale, tra cui le nostre attività in showroom. Nel 2020 abbiamo sostenuto il progetto e gli artisti che avevano aderito al ciclo realizzando, grazie al lavoro di un team estremamente affiatato e appassionato, vernissage digitali e tour delle mostre virtuali con contenuti multimediali esclusivi, con l’obiettivo di offrire al nostro pubblico una piacevole esperienza in totale sicurezza. Quest’anno però tutti noi abbiamo sentito l’esigenza di ripartire con mostre fisiche e dal vivo, per ristabilire un contatto umano con i nostri ospiti e dare un forte segnale di continuità e ulteriore supporto al mondo dell’arte.

E così è nato il ciclo di mostre Extraordinario…

Il direttore artistico Sabino Maria Frassà ha costruito un percorso d’arte e design per cui ripensare al futuro fosse sinonimo di ripensare al rapporto tra l’essere umano e lo spazio urbano, architettonico e sociale. Extraordinario racconta il dialogo tra arte e design nei nostri due spazi di Milano e Roma: il Gaggenau DesignElementi Hub di Milano ospiterà grandi mostre, come quella in corso del maestro Fabio Sandri e quella in programma per ottobre di Fulvio Morella, mentre nella capitale vogliamo osare di più presentando per la prima volta un “Art Lab” sperimentale che accoglie artisti come TTOZOI e Francesca Piovesan. Crediamo che i due showroom, trasformandosi in incubatori di energia e contaminazioni creative che interagiscono e comunicano tra loro grazie all’avvicendarsi di artisti ed esposizioni, siano ancor più valorizzati dal ritorno del pubblico, che finalmente torna vivere e ad ammirare da vicino l’incontro tra il design luxury e l’arte contemporanea.

Nel 2020, appunto, sempre in collaborazione con il partner DesignElementi, avete inaugurato il nuovo showroom Gaggenau a Roma in un luogo di grande fascino, nel ghetto ebraico. Quale la strategia dietro alla scelta di aprire in questa zona della città?

Lo showroom Gaggenau di Roma si trova nel cuore della Capitale e più precisamente nel Ghetto Ebraico, quartiere dal fascino rimasto immutato nel tempo. La scelta della location e delle architetture interne dello spazio, così come per l’hub milanese, segue la precisa volontà di affiancare al prestigio dell’area il desiderio di offrire ai nostri ospiti un contatto riparato ed esclusivo. Affacciato sul Lungotevere de’ Cenci, con l’Isola Tiberina proprio di fronte e un piccolo e suggestivo cortile, lo showroom si propone come lo spazio ideale per avvicinare l’eccellenza Gaggenau ai suoi clienti e potenziali estimatori, trasmettendo i valori dell’azienda non solo agli addetti ai lavori, ma anche a un pubblico più vasto, sensibile alle novità del design, alle tendenze artistiche e alle evoluzioni del lifestyle.

Ci raccontate come è fatto lo spazio?

Lo spazio è concepito come una vera e propria casa e si sviluppa intorno a un corridoio centrale che lo divide equamente in due ambienti, caratterizzati da atmosfere intime e accoglienti, dove gli elementi Gaggenau spiccano come gioielli incastonati nelle strutture che li accolgono – così come accade con le opere d’arte inserite in nicchie dedicate all’esposizione. Un’estetica degli interni che punta a valorizzare anche il contesto in cui è inserita, con un preciso richiamo architettonico alla città di Roma: il travertino, materiale romano per eccellenza, è infatti presente con almeno un inserto in ogni zona dello showroom. 

Arte e design sono sempre il filo conduttore del ciclo annuale di 4 mostre che quest’anno prende il nome di “Extraordinario”, su idea del direttore artistico di Cramum, Sabino Maria Frassà. Quali sono i valori del brand che emergono dalle opere degli artisti coinvolti?

Extraordinario racconta come dovrebbero essere l’arte e il design nel mondo “post”. Il direttore artistico ha interpretato il nostro mondo in tal direzione, ovvero vedendo come forte punto di connessione tra l’arte e il design la possibilità di ripensare e migliorare il futuro offrendo una visione “extra-ordinaria”, al di là del comune e della realtà che ci circonda. Si parte sempre dalla materia e dalle capacità tecniche per offrire visioni inaspettate, suggestioni ed emozioni. Dopo le difficoltà da tutti vissute, Frassà ha preso come punto di partenza proprio la riflessione sul ruolo della luce, che è uno degli stilemi della concezione del design secondo Gaggenau: a Milano è quindi in mostra fino al 23 settembre Fabio Sandri, artista che con le sue opere off-camera (realizzate senza macchina fotografica), ci presenta l’extraordinarietà della luce nel disvelare la realtà. Intenso il messaggio sull’essere parte di uno spazio in cui non siamo soli, realizzato attraverso una mostra in cui anche gli elementi di design di Gaggenau sono parte del percorso espositivo. 

Questo a Milano, e a Roma?

Allo stesso modo il rispetto per la natura e l’invisibilità, che caratterizza tanti nostri elementi, sono state le ragioni alla base della scelta del duo TTOZOI, in mostra a Roma, e di Fulvio Morella, che sarà il prossimo artista protagonista da ottobre dello spazio milanese: dobbiamo imparare a capire il valore e la consistenza di ciò che non si vede. Francesca Piovesan è stata infine scelta per concludere questo ciclo di mostre con una riflessione sul vetro e sulla composizione geometrica, entrambi elementi che permeano da sempre Gaggenau. Credo che il segreto della collaborazione tra Gaggenau e Cramum sia proprio la capacità di riflettere su ciò che unisce e divide l’arte: da qui nascono il rispetto e la comprensione reciproca, basati su una condivisione di intenti e su una crescente e proficua contaminazione.

– Claudia Giraud

https://www.gaggenau.com/it/experience/inspiration/progetto-arte/extraordinario

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

Scopri di più